Il parere positivo sull’aeroporto e sul progetto di nuova pista per il “Vespucci” espresso dall’UNESCO nel report su Firenze presentato lo scorso lunedì ha suscitato naturalmente varie reazioni. Scontate quelle negative di chi, per proprie ragioni, non accetta l’idea dell’aeroporto per l’area fiorentina e la sua esistenza nella piana: avendo sempre rinnegato qualunque documento o parere ufficiale e competente non poteva che archiviare subito nel cestino anche un’UNESCO che non asseconda le sparate anti-aeroporto.
Tra i commenti di questi giorni c’è però anche chi si è chiesto il senso del pronunciamento di un ente quale l’UNESCO su un tema come quello dell’aeroporto fiorentino, esprimendo un parere che in fondo non aggiunge granché a una questione aeroportuale ancora in attesa di passi avanti concreti. In realtà non c’è dubbio che in questa vicenda si aspetta ben altro che ulteriori pareri, per quanto autorevoli, per sentir ripetere cose evidenti che sappiamo benissimo (la bontà del progetto nuova pista e i suoi benefici generali). Nel senso che, ovviamente, ciò che serve è la chiusura delle procedure valutative e l’avvio del percorso della fase realizzativa.
Va ricordato però che nel corso di tutta la procedura di VIA sul masterplan del “Vespucci” finora svolta, la sede centrale dell’UNESCO di Parigi è stata martellata con documenti allarmistici spediti dall’area fiorentina per denunciare una presunta pericolosità del progetto aeroportuale, con tutto il solito armamentario di assurdità sulla nuova pista e la connessa attività aerea che avrebbero messo a rischio i siti UNESCO dell’area fiorentina (centro storico e ville medicee). Tant’è che dalla stessa UNESCO, non conoscendo ancora nel merito la questione, hanno chiesto varie volte lumi alle istituzioni locali per capire cosa in realtà stesse accadendo.
Per questo, quindi, è comprensibile e giustificato il pronunciamento sull’aeroporto fiorentino dell’organismo delle Nazioni Unite, che ha risposto a precise sollecitazioni arrivate da qui e si è espresso dopo aver preso diretta visione delle documentazioni del masterplan del “Vespucci”. Ed è senza dubbio un parere importante, perché chiude uno dei fronti di battaglia contro l’aeroporto riconoscendo la validità del progetto, la valenza fondamentale dello scalo aereo per la città e il territorio, l’insussistenza di pericoli per il patrimonio UNESCO dell’area fiorentina derivanti dalle rotte di volo e i benefici che anzi ne derivano (ossia, ha riconosciuto la bontà di analisi e conclusioni contenute nei documenti agli atti nella procedura VIA). Anche l’invito a vigilare perché maggior traffico passeggeri generato dall’aeroporto non si traduca in incentivo indiretto al turismo di massa che “consuma” la città trova risposta nello stesso progetto, per il ruolo, la dimensione e la tipologia di traffico prevalente che manterrà il “Vespucci” e perché, come ben noto, la disponibilità di un’accessibilità aerea efficiente è l’elemento cardine per supportare proprio il turismo “positivo”, legato a viaggi e eventi culturali, congressuali, fieristici, ecc. che si ferma e vive la città.
Riportiamo integralmente il comunicato stampa emesso oggi da Toscana Aeroporti che sintetizza le conclusioni del rapporto UNESCO-ICOMOS sul previsto ampliamento dell’aeroporto di Firenze.
Toscana Aeroporti
Secondo il rapporto UNESCO-ICOMOS sul Centro Storico di Firenze, l’ampliamento dello scalo di Peretola migliorerebbe la qualità della vita dei cittadini e renderebbe la città un polo commerciale di livello europeo
Firenze, 30 ottobre 2017 – “Gli effetti diretti dell’espansione dell’aeroporto rappresentano un miglioramento rispetto alla situazione attuale in relazione all’Eccezionale Valore Universale della città storica e delle ville medicee di Castello e La Petraia”. Esordisce così il rapporto prodotto dal Centro Patrimonio Mondiale dell’UNESCO e ICOMOS, commissionato dallo Stato Italiano e dal Comune di Firenze, sulla verifica dello stato di conservazione del Centro Storico di Firenze, presentato oggi nel capoluogo toscano.
Un appoggio inequivocabile per l’opera di ampliamento dell’Aeroporto di Peretola, consistente nella realizzazione della cosiddetta pista parallela. Secondo l’UNESCO, Firenze gioverebbe di una serie di benefici derivanti dalla nuova infrastruttura, come l’ampliamento delle destinazioni e servizi aeroportuali più affidabili, la riduzione generale del rumore sulla città e il miglioramento della qualità visiva data dal ritorno a parco verde dell’area settentrionale della pista.
“Credo che il report dell’UNESCO ponga fine in modo inequivocabile ad una querelle che dura da troppo tempo”, ha dichiarato Marco Carrai, presidente di Toscana Aeroporti. “La pronuncia ufficiale dell’ente mondiale preposto alla tutela del patrimonio culturale e ambientale che dichiara come la nuova pista sia migliore rispetto all’attuale per il miglioramento dell’impatto ambientale dimostra che il tempo e il lavoro ben fatto pagano sempre. Concordo totalmente con quanto dichiarato dal Sindaco di Firenze Dario Nardella e anch’io mi auguro che i tanti critici, che pure ci hanno spronato nel fare i giusti approfondimenti, oggi possano riconoscere con un briciolo di obiettività il lavoro fatto e la validità del progetto della pista parallela. Spero che nessuno ponga più dubbi sul fatto che questa infrastruttura vada realizzata e anche rapidamente”.
Lo studio riporta come la nuova pista garantirebbe una capacità di passeggeri quasi raddoppiata, con 4,5 milioni di persone all’anno da 48mila voli, grazie alla capacità di ospitare aerei più grandi di quelli attuali. Inoltre, la capacità di gestire aerei più grandi potrebbe estendere la gamma delle destinazioni (quali la Scandinavia, la Russia e il Medio Oriente) e i servizi diventerebbero più affidabili. Questo punto è visto dall’UNESCO come particolarmente importante da parte dei viaggiatori d’affari e per mantenere Firenze come centro commerciale di primaria importanza in Europa.
La Missione UNESCO si è tenuta dal 22 al 25 maggio 2017 e ha coinvolto 62 partecipanti di 10 diverse istituzioni, l’audizione di 10 comitati e associazioni cittadine e si è conclusa con un report redatto dai membri della missione: Ms. Isabelle Anatone-Gabriel del Centro del Patrimonio Mondiale UNESCO e Mr. Paul Drury di ICOMOS International.