1/1/2020 – Come da tradizione, anche con questo inizio gennaio entriamo in un nuovo anno (e nel terzo decennio del 21° secolo) nella classica attesa di certezze certe per la soluzione della questione aeroportuale fiorentina e la realizzazione delle relative opere indispensabili (nuova pista) attese dal secolo scorso… a 91 anni dall’insediamento nella piana dell’aeroporto di Peretola, 71 anni dalla prima proposta di nuova pista “parallela all’autostrada” che ripristinasse l’originaria direttrice di volo del 1929, 33 anni dal primo progetto per la pista 12/30 promosso dal primo ente gestore del “Vespucci” (SAF) per dare l’assetto ritenuto da sempre più corretto per l’esistente scalo fiorentino e il territorio che gli sta attorno (confermato oggi nei progetti in attesa di attuazione).
L’anno che si è chiuso, per la verità, è stato un anno storico in positivo per la vicenda (e come tale si spera che potrà essere archiviato), con procedure approvative e autorizzative per l’attuale masterplan tutte completate, a sei anni dall’avvio del relativo iter, e con una realizzabilità della nuova pista e quindi della soluzione della storica questione mai arrivata in fase così avanzata nei decenni precedenti.
Ma il 2019 è stato anche l’anno in cui i soliti anti-aeroporto di casa nostra, pur sempre più isolati e relegati nei propri orticelli (politici, campanilistici, ideologici o variamente interessati), rappresentativi solo di se stessi, hanno riesumato tutto il peggio dei metodi e delle argomentazioni “contro” ed hanno prodotto gli effetti peggiori per tutta la comunità dell’area metropolitana fiorentina e della Toscana intralciando un piano di miglioramento infrastrutturale, funzionale ed ambientale di valenza territoriale qual è il masterplan del “Vespucci”.
Il 2020 si apre quindi, prima di tutto, con l’attesa di una ripartenza del percorso verso l’attuazione del masterplan, dopo quello che sarà il pronunciamento del Consiglio di Stato (atteso dall’ultima udienza di fine novembre) sui ricorsi contro la sentenza del TAR della Toscana che, in un surreale scontro istituzionale tra enti dello Stato, dallo scorso maggio ha congelato (incomprensibilmente) un masterplan del “Vespucci” approvato da tutti gli enti preposti e in tutte le sedi competenti, bloccato la creazione del sistema aeroportuale toscano e a cascata prodotto altre conseguenze per l’area della piana.
Proprio di fronte allo spettacolo politico-istituzionale-giudiziario andato in scena nel 2019 attorno al masterplan dello scalo fiorentino non è il caso di fare previsioni su quanto potrà accadere nel 2020, se non ricordare sempre chiaro e forte come in tutto questo non sia mai cambiata (e non cambierà qualunque cosa accada nelle prossime settimane o mesi) la validità del progetto della nuova pista 12/30 e di tutte le altre opere previste nel masterplan per il miglioramento dello scalo e per la piana, anche sotto il profilo ambientale, nell’interesse pubblico generale (e anche a difesa dalle mire edificatorie che incombono sulla piana e sul parco da vari fronti malcelate dietro alibi ambientalisti).
Aspettiamo quindi di capire quando e come in questo 2020 potrà ripartire il percorso verso la realizzazione della nuova pista, ma aspettiamo anche altri segnali da Roma e dall’attuale Governo. Governo che è rinsavito rispetto a quello che era stato il più bizzarro ministero dei Trasporti della storia del paese, ma che per ora è un po’ troppo silenzioso su varie questioni infrastrutturali, compresa quella aeroportuale fiorentina. Come nel 2019, si attende ancora conferma dei finanziamenti destinati alla realizzazione del masterplan del “Vespucci” (come previsto e consentito dalle norme UE); si attende conferma del riavvio della pratica UE relativa a tali finanziamenti (lasciata morire dal precedente ministero); si attende soprattutto di veder confermata la posizione del “Vespucci” nella rivisitazione in atto del Piano Nazionale Aeroporti, rivisitazione per nulla necessaria per un piano vigente da poco e maturato dopo un decennio di lavoro, ma avviata dal precedente Governo ed evidentemente assecondata da quello in carica.
In alcun modo devono essere accettati, nell’eventuale nuovo Piano Nazionale Aeroporti, cambiamenti nel ruolo e nelle necessità infrastrutturali per lo scalo fiorentino previste nel piano vigente (minimo indispensabile per dare un aeroporto adeguato all’area fiorentina), né in ottica di sistema toscano né di rapporti con Bologna e men che meno con divagazioni ferroviarie. Probabilmente (si spera) ciò non avverrà, ma sarebbero gradite assicurazioni concrete da parte del Governo, magari con una visita in Toscana del nuovo vertice ENAC che nel 2019 ha girato per tutta Italia portando supporto e conferme ai piani di investimento e ai masterplan in corso o previsti in tutti i principali scali nazionali e sposando anche cause di scali molto minori, con relativi potenziamenti di piste concretamente avviati, ma per ora non si sono visti dalle nostre parti.
Infine, nel 2020, si attende il nuovo governo regionale che guiderà la Toscana dalla prossima primavera al 2025 e che si troverà ad accompagnare (e probabilmente a dover sollecitare), per quanto di propria competenza, l’attuazione di tante opere infrastrutturali attese in Toscana, aeroporti compresi. Anche in questo caso non si fanno previsioni (non interessa farle qui), ma vista la trasversalità interpartitica delle opposte posizioni sulla questione aeroportuale fiorentina, presenti sostanzialmente in tutte le formazioni politiche a seconda delle latitudini, dei campanili, degli orticelli e delle ideologie, è opportuno ascoltare quanto sarà espresso sul tema da qui alle elezioni.
Ascoltare per supportare chi conferma chiaramente senza “se e senza ma” l’appoggio alla realizzazione concreta del masterplan e della nuova pista 12/30 (e quindi ad un vero sistema aeroportuale regionale) e per rifuggire da chiunque, nel 2020, non abbia la volontà di farlo o da chi dovesse “minacciare” riaperture di tavoli e dibattiti, rivisitazioni di obiettivi e progetti o “ricongelamenti” tattici della questione, come visto tante volte in questa vicenda, che con il 2019 avrebbe dovuto essersi chiusa definitivamente con l’avvio degli ultimi adempimenti verso l’apertura dei cantieri e adesso non riguardare proprio la prossima sfida elettorale regionale.
Aspettando quindi di vedere l’evolversi della situazione sui vari fronti, anche per il 2020 buon anno a (quasi) tutti.
18/12/2019 – Il gruppo Air France-KLM ha annunciato ufficialmente l’ordine di 60 Airbus A220-300, nuovi aerei “ecologici” che andranno a costituire la futura flotta di corto-medio raggio del vettore francese al posto degli attuali Airbus A318 e A319, confermando le notizie sulla scelta del velivolo emerse nei mesi scorsi.
La preferenza per l’A220 è stata indotta proprio dalle caratteristiche di sostenibilità ambientale di questa nuova tipologia di velivoli, che riduce i consumi di carburante (almeno 20% per poltrona rispetto agli aeromobili della generazione precedente) e quindi le relative emissioni, ed abbatte drasticamente l’impatto acustico in aeroporto e sul territorio sorvolato (chiunque può apprezzare concretamente tale caratteristica ogni giorno al “Vespucci” ascoltando il passaggio degli Airbus A220-100 che Swiss già impiega sullo scalo fiorentino).
Air France è uno dei principali operatori dell’aeroporto di Firenze, con innumerevoli frequenze giornaliere da/per Parigi (fino a sette voli nel periodo estivo, ora gestiti con A318 e A319), quindi anche quest’evoluzione ecologica della sua flotta potrà contribuire a migliorare ulteriormente la sostenibilità ambientale dell’attività aerea del “Vespucci”, oltre le stime già positive delineate nella VIA sul masterplan (che per principio di precauzione non hanno considerato i rinnovi delle flotte dei vettori, ormai in atto).
L’Airbus A220-300, il più grande dei due modelli in produzione, capace di trasportare fino a 150 passeggeri, ha però bisogno della pista più lunga e meno penalizzata per poter operare efficacemente sullo scalo fiorentino, rendendo ancora più urgente (ce ne fosse bisogno…) la ripresa dell’iter del masterplan verso la realizzazione della nuova pista.
8/12/2019 – Nella mattinata di ieri la neonata Associazione In Pista!, creata per supportare la costruzione della nuova pista dell’aeroporto di Firenze con il conseguente contenimento dell’impatto ambientale degli aerei sul territorio, ha organizzato un’iniziativa a favore dei rappresentanti dei media locali per mostrare le aree sulle quali si avrà l’impatto sonoro maggiore e rendere evidente la sostenibilità della nuova pista. I giornalisti sono stati accompagnati in una passeggiata che, partendo dalla zona di Capalle a Campi Bisenzio, il primo agglomerato residenziale sorvolato, li ha portati ad avvicinarsi alla zona dove sarà realizzata la nuova pista.
I giornalisti presenti hanno potuto constatare come quella porzione di territorio, sulla quale ricadrà l’impatto acustico compreso tra i 65dB (limite di legge per le strutture residenziali) ed i 60dB, è costituita quasi interamenteda campi, senza insediamenti abitativi. Una soluzione che andrà quindi a migliorare decisamente la situazione attuale che vede gli aerei sorvolare gli abitati nelle zone delle Piagge, Quaracchi e Peretola da una parte e Sesto Fiorentino dall’altra.
Considerando gli ultimi tre chilometri di avvicinamento all’aeroporto, spiega l’associazione, con l’attuale pista le persone sorvolate sono circa 2.000 e oltre 10.000 quelle che si trovano nel “cono” di atterraggio; con la nuova pista la popolazione coinvolta non supera le 30-40 persone nella frazione di Limite.
Inoltre è stato fatto osservare, il trasporto aereo incide in modo poco significativo nel computo generale delle attività che generano emissioni in atmosfera. Le indagini di ARPAT e CNR di Pisa stimano nel 2% il contributo del traffico aereo sul totale delle fonti inquinanti. Ben altre sono infatti le fonti di inquinamento che interessano la piana dagli assi stradali ed autostradali, spesso congestionati e con le auto in colonna, agli altri poli attrativi di traffico come i centri commerciali (i soli Gigli contano quasi venti milioni di visitatori l’anno).
È poi bene ricordare, aggiunge l’associazione, che tutti gli studi in materia di sostenibilità ambientale e sanitaria relativi al masterplan del “Vespucci” hanno preso in esame gli scenari più complessi possibili, includendo la presenza dell’ipotizzato termovalizzatore (che verosimilmente non verrà più fatto) così come della terza corsia dell’A11: dagli studi emergono incidenze di rischio tossicologico e cancerogeno che si attestano dieci volte sotto la soglia di rischio.
Tra l’altro, tali studi non hanno tenuto conto che nel frattempo la tecnologia aeronautica è evoluta velocemente e che le compagnie già si stanno dotando di aerei con motori di nuova generazione (famiglie A220 e A320neo, Boeing 737MAX ed Embraer Ejets E2) che abbatteranno ulteriormente le emissioni acustiche (del 50% circa) e gli agenti inquinanti (del 20% circa).
22/11/2019 – È stata presentata ieri l’Associazione “In Pista”, nuova iniziativa a sostegno del progetto di realizzazione della nuova pista dell’aeroporto di Firenze e dello scalo dell’area fiorentina, già attiva da alcuni mesi, promossa da un gruppo di cittadini che da anni seguono attivamente la vicenda sui social e che adesso si sono strutturati in associazione formalmente costituita per dar maggior incisività alla propria azione.
La presentazione della nuova associazione si è tenuta in un luogo scelto non a caso, in via Pratese, esattamente sotto la traiettoria di discesa verso la pista attuale, sorvolato dagli aerei a circa 50 metri di altezza e vicino ai nuclei abitati più prossimi allo scalo. L’occasione e il contesto sono stati quindi spunto per evidenziare concretamente il principale beneficio ambientale del riassetto dell’aeroporto con la nuova pista, che eliminerà tale situazione di impatto spostandola su aree libere della piana, verso gli svincoli autostradali tra A1 e A11, abbattendo drasticamente le criticità acustiche oggi presenti sulle zone di Peretola e Quaracchi senza traferirle su altri abitati.
L’iniziativa, a cui hanno aderito nella fase costitutiva e iniziale una trentina di persone, rappresenta quindi un’ulteriore strumento per i cittadini delle aree prossime allo scalo attualmente più “colpiti” dai voli del “Vespucci” con la pista esistente (a Firenze e Sesto Fiorentino), ma anche per tutti coloro che credono nella necessità dell’adeguamento dell’aeroporto con la nuova pista per dotare l’area fiorentina di uno scalo funzionale ed efficiente (senza più le tante disfunzioni causate dall’attuale assetto di pista) e per tutti i benefici generali e prevalenti connessi all’attuazione del progetto, dagli aspetti ambientali alla competitività dell’area metropolitana e della regione.
L’Associazione In Pista ha già tenuto incontri diretti con le amministrazioni di Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino e Signa, le realtà territoriali direttamente coinvolte nell’iter del masterplan (oltre a Firenze) per confrontarsi sui progetti previsti nel masterplan aeroportuale, ed è attiva con una propria pagina Facebook, un profilo Twitter e un canale Youtube. L’attività prevista si incentrerà su iniziative pubbliche per diffondere una corretta informazione sui progetti aeroportuali ed i relativi reali effetti positivi, in una vicenda troppe volte caratterizzata da fake news, distorsioni e strumentalizzazioni su cui hanno sempre fatto leva i soggetti “contro” per far presa nell’opinione pubblica.
Salutiamo quindi la nascita di questa nuova iniziativa positiva, che non può che avere il pieno sostegno di tutti coloro che guardano al futuro del nostro territorio ed ai miglioramenti ambientali consentiti dallo sviluppo corretto e sostenibile delle infrastrutture.
31/10/2019 – È uscito il nuovo numero del notiziario “Aeroporto”, trimestrale informativo dell’Associazione Valentino Giannotti per lo Sviluppo dell’Aeroporto di Firenze (Ottobre-Dicembre 2019).
In attesa che lo Stato ponga rimedio alle incomprensibili sentenze del TAR della Toscana che lo scorso maggio hanno bloccato l’avvio dell’attuazione del masterplan del “Vespucci”, Aeroporto n° 89 è in gran parte dedicato alla questione ambientale, per evidenziare di nuovo la sostenibilità dei progetti infrastrutturali e territoriali previsti nel piano aeroportuale, a fronte di una contestazione ambientalista poco o nulla consapevole della realtà dello scalo fiorentino e di quanto previsto per il suo adeguamento.
Tra gli altri argomenti trattati, l’ipotesi riemersa recentemente di una collaborazione con l’aeroporto di Bologna, non proponibile finché lo scalo fiorentino non avrà l’assetto adeguato con la nuova pista, e le vicende urbanistiche che riguardano la piana, compresa quella del nuovo stadio, che continuano a evidenziare atteggiamenti contraddittori nei metri di giudizio e di valutazione da parte delle amministrazioni della piana che contestano l’aeroporto.
“Aeroporto” n° 89 è scaricabile direttamente cliccando qui oppure dalla apposita sezione del sito dove sono disponibili anche tutti gli arretrati.
Firenze, 18 ottobre 2019 – In merito alle dichiarazioni del Sindaco di Campi Bisenzio relative alla possibile realizzazione dello stadio di Firenze, Toscana Aeroporti, contrariamente a quanto dichiara il Sindaco, non ha diramato fino ad oggi alcun comunicato ufficiale, non volendo entrare in querelle politiche che non le competono.
Occorre però, ora, esprimere la propria posizione in risposta al Sindaco Fossi. Per quanto riguarda gli eventuali “vincoli”, la domanda va posta ad Enac ed Enav ma ricordiamo che una cosa sono i vincoli sulle aree di rispetto, altra sono quelli sugli edifici e sulle funzionalità degli stessi sulle rotte di avvicinamento.
In ogni caso, da fermi supporter della Fiorentina e della sua necessità di dotarsi di uno stadio efficiente, ribadiamo che qualunque istituzione o società che volesse utilizzare in modo pretestuoso lo stadio della Fiorentina per ostacolare il processo autorizzativo della nuova pista, concluso e solamente sub iudice amministrativo, troverà Toscana Aeroporti pronta a ricorrere in ogni sede per la tutela dei propri legittimi interessi.
Peraltro, tali interessi coincidono in questo caso con quelli dello Stato, essendo l’infrastruttura aeroportuale una infrastruttura pubblica e pianificata dagli organismi nazionali.
Questo il testo del comunicato stampa diffuso oggi da Toscana Aeroporti per esprimere la propria posizione in merito all’ennesimo spunto di polemica creato nella piana con la proposta del nuovo stadio a Campi Bisenzio nei terreni attorno a via Allende (prossimi alle rotte della nuova pista). Proposta – aggiungiamo noi – apparsa fin da subito quantomeno discutibile per localizzazione tutta da verificare (non solo in relazione alla nuova pista dell’aeroporto) e per argomentazioni di supporto e non proprio presentabile come soluzione “fast” a fronte del percorso pianificatorio, valutativo, approvativo e autorizzativo che richiederebbe.
17/9/2019 – Mentre a Sesto Fiorentino è in stato avanzato la costruzione del nuovo stabilimento produttivo nei terreni liberi a ridosso della testata nord dell’attuale pista del “Vespucci”, in prima linea sotto le colline (vedi “Cemento sestese”, Aeroporto n.88, pag.6), in questi giorni è arrivata la notizia del prossimo avvio dei lavori per un nuovo grande centro commerciale, questa volta nel comune di Campi Bisenzio, che “arricchirà” il patrimonio di costruzioni similari già atterrate nella piana un po’ da tutte le parti, mangiando con nuovi volumi di cemento terreni liberi e anche porzioni di parco.
In questo caso l’aeroporto non c’entra, in quanto l’insediamento è distante, nel comune campigiano verso la zona di San Donnino, ma la cosa è significativa quale ennesimo esempio di come nella piana, soprattutto nei noti comuni anti-aeroporto, si continui a ritenere fattibile qualunque cosa in qualunque posto, purché non abbia a che fare con l’aeroporto.
Il nuovo centro commerciale (targato COOP) si insedierà in un’area di 4,7 ettari e l’intervento interesserà con opere collaterali circa altri 4 ettari in aree limitrofe (compresa una cassa di contenimento e laminazione necessaria a compensare l’occupazione di suolo e garantire la sicurezza idraulica). Previste la modifica e potenziamento delle viabilità di zona, dove passerà, secondo l’ipotesi di tracciato scelto, anche il prolungamento della linea 4 della tranvia (un Piano Generale del Traffico Urbano è tra gli oneri posti al proponente con la realizzazione dell’opera).
L’area interessata, al margine sud di Campi Bisenzio (zona via Palagetta), interna al perimetro del territorio urbanizzato ed esterna al perimetro del centro abitato, era ricompresa entro l’areale di salvaguardia del Parco della piana previsto nella variante al PIT regionale del 2014: per consentire la localizzazione della nuova struttura commerciale tale perimetrazione è stata appositamente modificata, come richiesto dal comune campigiano alla Regione secondo le modalità previste dallo stesso PIT, liberando dal vincolo l’area necessaria.
Per poter realizzare l’opera sono state predisposte anche varianti ai piani urbanistici di Campi Bisenzio (Piano Strutturale e RUC) in quanto entrambi non prevedevano la possibilità di realizzare nel comune nuove grandi strutture di vendita (come peraltro, in teoria, non erano consentite neanche nel PIT regionale, che nella “Disciplina del Parco” definiva la piana satura di tali strutture, prevedendo solo la possibilità di riqualificazioni ambientali e funzionali di quelle esistenti).
L’intervento, che si localizza in prossimità di una delle aree naturali del SIR 45 (Sito di Interesse Regionale) “Stagni della piana fiorentina e pratese” e interessa terreni finora liberi, comporta particolari attenzioni dal punto di vista ambientale e paesaggistico, con opere preliminari e compensative per gli effetti prodotti sugli stessi elementi naturali, con lo spostamento (per quanto possibile) di specie arboree nella limitrofa area dove sarà realizzata la cassa di compensazione e laminazione e accorgimenti per attenuare l’impatto visivo dei nuovi volumi rispetto alle prospettive verso la piana e le colline.
Soprassediamo su qualunque commento per l’opera in sé, nel senso che ognuno è libero di valutare come crede l’uso di nuovo suolo per realizzare un altro grande centro commerciale nella nostra piana: sarà sicuramente ben pensato e realizzato nel migliore dei modi e con tutti gli accorgimenti necessari… Ma, al solito, come già accennato, ciò che ogni volta appare in tutta la sua contraddizione è la facilità con cui nella piana si possa fare (o prevedere) tranquillamente qualunque altra cosa, con la relativa quota di attrattività (generazione di traffico) e impatti e con la benedizione dei rispettivi amministratori, basta che non sia un’opera per l’aeroporto o ad esso connessa, in una lunga casistica di doppiopesismi e strabismi che hanno sempre caratterizzato il governo di questo territorio.
Come per lo scatolone di cemento del nuovo stabilimento in costruzione a Sesto Fiorentino ricordato in apertura, peraltro a pochi metri da dove il masterplan aeroportuale prevederebbe la realizzazione del “Parco ecologico-ricreativo” al quale invece l’amministrazione sestese si oppone. Come, sempre a Sesto, l’amministrazione comunale era pronta a fare qualche anno fa, sacrificando la “sacralità” e intangibilità del parco della piana per piazzarci la nuova sede della Ginori di cui allora si ipotizzava una delocalizzazione dall’attuale sito.
O come ancora a Campi Bisenzio, dove il comune offre entusiasta i terreni liberi per l’ipotetico centro tecnico della Fiorentina e anche per il nuovo stadio in aree ricomprese nella perimetrazione dell’areale di salvaguardia del parco della piana posto con la variante al PIT regionale del 2014 (aree peraltro prossime alle rotte di atterraggio della nuova pista). O come attuato anni fa, sempre a Campi Bisenzio, dove è stata rosicchiata l’area del parco della Marinella per ampliare il parcheggio a servizio del centro commerciale “I Gigli” (principale attrattore di traffico della piana, con circa 20 milioni di visitatori all’anno).
Tutto lecito, tutto legittimo (adeguando ad hoc gli strumenti urbanistici) e tutto magari anche utile (più o meno…), ma ogni volta appare sempre più in tutta la sua abnormità la contraddizione di una proclamata sensibilità ambientale a colpi di no scagliata contro l’aeroporto (e solo contro l’aeroporto di Firenze) da amministratori che nei propri comuni assecondano di tutto, per poi prendersela con un progetto di miglioramento ambientale generale per il territorio e i cittadini qual è il masterplan aeroportuale con la nuova pista e le opere connesse.
2/8/2019 – In apertura dell’ultimo numero del nostro notiziario appena pubblicato (Aeroporto 88) abbiamo ricordato e ribadito la fattibilità, sostenibilità e necessità della nuova pista e del masterplan dell’aeroporto di Firenze quale unica certezza di questa vicenda, a fronte di uno stop inopinato alla sua realizzazione imposto da un’incomprensibile sentenza del TAR della Toscana aizzata da assurdi ricorsi dei soliti comitati, sindaci e azzeccagarbugli in rappresentanza di se stessi.
Dal nuovo atto della farsa aeroporto andata in scena questa settimana con lo spettacolo inverecondo del balletto sui ricorsi al Consiglio di Stato di due ministeri (Ambiente e Beni Artistici e Culturali) e di ENAC (!), questa volta con cast ministeriale pentastellato romano (su soliti copioni toscani), prima di ogni altra considerazione emerge l’ennesima conferma della validità del masterplan stesso e del suo iter e quindi della fattibilità, sostenibilità e necessità della nuova pista dell’aeroporto di Firenze contenuta nel documento predisposto dall’Avvocatura dello Stato.
Documento che al momento non si sa bene che fine farà, ma che sostanzialmente evidenzia tutti gli aspetti (molto) discutibili delle sentenze del TAR che sono balzati agli occhi a chiunque abbia letto le sentenze conoscendo (davvero) gli iter fatti, le documentazioni del masterplan e delle procedure che hanno portato al decreto positivo di VIA dopo circa tre anni di procedure, il lavoro di un esercito di tecnici dello Stato, di enti pubblici, istituzioni locali e società specializzate, i contenuti del masterplan e la loro valenza tecnica, ambientale, territoriale, i benefici generali prevalenti per i cittadini e i territori interessati di Firenze, della piana, dell’area fiorentina e della Toscana, i meccanismi di valutazioni e prescrizioni usualmente attuati in questo tipo di procedure su masterplan aeroportuali (non per nulla applicati ad ogni altro aeroporto italiano e mai contestate da nessuno).
L’Avvocatura dello Stato, in un documento di oltre trenta pagine, ricostruisce la vicenda e ricompone la validità di quanto fatto (anche dai tecnici dei ministeri interessati) per arrivare nel miglior modo all’approvazione di un’opera tanto importante (per la Toscana e il sistema aeroportuale nazionale) e sottolinea tutti gli errori valutativi compiuti dal TAR nella formulazione della sentenza (sostanzialmente quelli che anche noi avevamo evidenziato subito dopo la lettura di tali dispositivi ma – ribadiamo – evidenti a chiunque conoscesse il masterplan, la realtà dello scalo fiorentino e della piana e le procedure simili relative ad ogni altro aeroporto).
Evidenziato ciò, che per quanto possa valere contribuisce a mantenere la barra dritta sulla verità di questa vicenda nella nebbia della politica, questa volta non si può stendere il classico velo pietoso su quanto sta succedendo attorno ai ricorsi al Consiglio di Stato (che ci sono, c’erano, ci sarebbero, non ci sono) perché si stanno raggiungendo livelli di follia pura (da TSO).
Se nell’ultimo notiziario avevamo evidenziato lo scontro istituzionale scatenato dalle sentenze del TAR, con il balletto governativo in atto, sui ricorsi si raggiunge l’apoteosi dello scontro istituzionale: il TAR contro i ministeri che hanno rilasciato la VIA (Ambiente e Beni Culturali); i ministeri contro se stessi, che ritirano (o cercano di ritirare) il ricorso appena presentato a difesa del proprio operato sconfessando schiere di propri tecnici, costretti dalla politica ad abbassare la testa (se non proprio cacciati), e sconfessano (o cercano di sconfessare) anche l’Avvocatura dello Stato che ha scritto le sacrosante ragioni del ricorso; ENAC contro ENAC, che rinnega il proprio ruolo tecnico (per la prima volta a nostra memoria nella storia di quest’ente, anche da quando era Civilavia), piegata dai “niet” degli odierni controllori politici che ci hanno messo le mani (e immaginiamo il clima tra i tecnici ENAC per ciò che gli tocca fare…).
Un ennesimo spettacolo deprimente, questa volta tutto a marchio 5 Stelle che per improvvide congiunzioni astrali al momento si trovano a controllare tutti gli organi statali protagonisti della vicenda. 5 Stelle che però nulla avrebbero potuto fare di ciò che stanno facendo contro i cittadini e il territorio di Firenze e dell’area fiorentina (e della Toscana) se dall’area fiorentina (e pisana) non fosse arrivato l’innesco determinante dei ricorsi al TAR.
Che l’inquinamento più grave e preoccupante attorno alla questione dell’aeroporto di Firenze fosse quello politico è noto da sempre (senza alcun bisogno di studi e prescrizioni…). Ma una manipolazione politica di organi tecnici come quella in atto davvero non si era mai vista. Come non si era mai visto un Governo nazionale trasformato in sezione romana di “comitatini del no”, assumendone modi e logiche quale forma di governo di un pezzo di paese (il nostro).
Nel nostro notiziario appena uscito, tra le varie questioni trattate, ponevamo la necessità che il premier Conte e il “mitico” Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Toninelli venissero a Firenze per spiegare strabismi e doppiopesismi clamorosi in corso nella loro politica aeroportuale, che vede il supporto ad ogni altro scalo nazionale e allo sviluppo anche di mini-scali (anche fuori del piano nazionale aeroporti), sicuramente utili ma infinitamente meno necessari e giustificati dello scalo dell’area fiorentina, unico aeroporto esistente (in Italia, in Europa, nel mondo) tenuto ancora senza pista adeguata a fronte delle reali esigenze, pista che questo territorio attende dal secolo scorso. Adesso l’invito è da rivolgere anche agli altri ministri coinvolti nella vicenda (Bonisoli e Costa) e adesso anche al nuovo vertice di ENAC (Zaccheo).
Dovrebbero venire tutti insieme a Firenze, magari con tappa a Peretola, Quaracchi e Sesto, per spiegare di fronte ai cittadini ciò che stanno combinando. Come possano tenere in ostaggio un progetto così fattibile, sostenibile e necessario qual è il masterplan del “Vespucci” con la nuova pista e i connessi benefici generali e prevalenti, come attestato da ogni organo tecnico e ora anche dall’Avvocatura dello Stato. E ci spieghino come sia possibile che il Governo non abbia proprio niente di meglio da fare in questo povero paese che giocare alla guerra contro l’aeroporto di Firenze.
30/7/2019 – È uscito il nuovo numero di “Aeroporto” (Luglio-Settembre 2019), il notiziario dell’Associazione Valentino Giannotti per lo Sviluppo dell’Aeroporto di Firenze.
Aeroporto n°88 è dedicato ai commenti sulla nuova fase di stallo in cui è stata portata di nuovo la questione aeroportuale fiorentina dopo lo stop al masterplan del “Vespucci” imposto dal TAR della Toscana con le discutibili sentenze emanate lo scorso 27 maggio che hanno accolto i ricorsi di sei comuni e di alcuni comitati, cittadini ed esponenti politici della piana.
Sul notiziario si evidenzia la situazione assurda in cui si trova nuovamente la vicenda e le responsabilità pesanti di chi ha provocato le ultime evoluzioni (a cominciare da quelle della politica, con i sindaci che hanno usato lo strumento del TAR e di chi, da ruoli di governo locale o centrale, tiene atteggiamenti poco chiari, deboli o negativi). Evoluzioni che producono effetti generali pesanti per cittadini e territorio, in conseguenza del mancato avvio delle opere previste, con i benefici generali e prevalenti attesi, e per il permanere delle criticità legate alla pista attuale dello scalo fiorentino (criticità operative e di impatti su abitati e cittadini di Firenze e Sesto Fiorentino).
Tra gli altri argomenti trattati, in chiusura del notiziario si ricordano i 90 anni dall’emanazione del decreto governativo che nel maggio 1929 decise la creazione dell’attuale aeroporto di Firenze (poi inaugurato nei primi anni ’30), con direttrice di volo posta già allora parallela all’autostrada per il mare, come per la nuova pista 12/30 in attesa di realizzazione.
“Aeroporto” n° 88 è scaricabile direttamente cliccando qui oppure dalla apposita sezione del sito.
9/7/2019 – «Nota Bene: il video di simulazione dell’atterraggio dalla direzione di Firenze, da me prodotto e pubblicato nel Giugno 2015, deve considerarsi non esatto alla luce di una corretta interpretazione dei dati e dell’intera documentazione attualmente disponibile. Prendo atto di quanto precisato dalla società Toscana Aeroporti SpA in merito all’uso, esclusivamente monodirezionale della nuova pista, ovvero che detto uso è presupposto del progetto di MasterPlan, costituendo limite e condizione per l’esercizio della nuova infrastruttura, come peraltro risulta espressamente dall’intera documentazione disponibile».
Con questa nota pubblicata sul sito di Piana Sana, “piattaforma web di informazione, partecipazione e coordinamento”che per titolo si batte per la salute della piana ma che ha invece imbastito da anni una vera e propria battaglia incentrata contro l’aeroporto e la nuova pista di Firenze, è stata riconosciuta la non validità del “famigerato” video di simulazione di ipotetici atterraggi lato Firenze sulla nuova pista del “Vespucci” (video prodotto da Lorenzo Bigagli, fondatore della piattaforma).
Tale video, usato per anni in ogni modo dai contrari al masterplan dello scalo fiorentino per diffondere false paure, simulava di fatto una situazione inesistente, ossia procedure di atterraggio lato città di Firenze che non sono mai state previste, com’è stato sempre fatto notare da chi (anche noi) contestava e replicava a una simile disinformazione che, purtroppo, faceva invece presa nell’opinione pubblica ed anche in rappresentanti istituzionali poco interessati a capire realmente la questione.
L’eliminazione del video e il riconoscimento della sua inesattezza è avvenuta a seguito di querela, che ha finalmente permesso di ristabilire la verità sul quadro operativo e ambientale del “Vespucci” con la nuova pista. Quadro che – ricordiamolo sempre – è nettamente migliorativo rispetto alla situazione attuale, senza più sorvoli impattanti su alcun abitato, né di Firenze né della piana.
Ricordiamo che anche le recenti sentenze del TAR sui ricorsi contro il decreto VIA del masterplan non avevano accolto i punti di contestazione che riguardavano la questione dei voli lato Firenze e l’uso monodirezionale della nuova pista, che è sempre stata invece chiaramente una della condizioni base degli studi e poi del progetto della pista stessa e del riassetto infrastrutturale dello scalo previsto nel masterplan, come spiegato in tutti i documenti fin dall’inizio delle procedure.