Rispondendo a un’interrogazione in Consiglio Regionale, nella seduta tenutasi ieri, l’assessore all’urbanistica della Regione Toscana ha ribadito che tutti i costi connessi alla nuova pista per l’aeroporto di Firenze dovranno essere sostenuti da ADF, la società di gestione del “Vespucci”.
«Intendo precisare che tutti i costi relativi alla realizzazione della pista, compresi le modifiche dell’assetto attuale, i ripristini e le mitigazioni, sono a carico del proponente» – ha dichiarato l’assessore, ricordando come la Regione abbia posto specifiche condizioni che ADF dovrà adempiere affinché la Regione stessa possa esprimere parere favorevole in sede di valutazione del progetto. Condizioni che riguardano interventi quali la rinaturalizzazione delle aree aeroportuali non più necessarie da destinare a parco; la salvaguardia della biodiversità; la compensazione a seguito di interferenze con siti di importanza naturalistica regionale; l’adeguamento del reticolo idraulico; l’adeguamento e ricucitura della viabilità interferita senza riduzione degli elementi prestazionali; gli interventi di mitigazione e compensazione per l’inquinamento atmosferico e acustico; la redazione di una nuova VIS (Valutazione Impatto Sanitario) che tenga conto delle principali previsioni nell’area, quali il termovalorizzatore e l’adeguamento autostradale, da allegare alla VIA (Valutazione Impatto Ambientale).
La risposta dell’assessore conferma quindi l’esistenza in Toscana di politiche diverse verso gli scali della regione e le rispettive società di gestione sulle stesse questioni che caratterizzano quello che dovrebbe essere il sistema aeroportuale regionale. Solo una settimana fa, infatti, le istituzioni toscane hanno confermato il successo degli sforzi profusi per l’ottenimento di finanziamenti pubblici (governativi, europei e regionali) in supporto agli investimenti programmati dalla SAT per lo sviluppo dell’aeroporto di Pisa, in particolare riferiti alla principale opera connessa all’attuazione del masterplan aeroportuale del “Galilei” (la delocalizzazione del nucleo abitato posto a ridosso di piste e piazzale) e alla costruzione del people mover stazione-aeroporto. Finanziamenti che copriranno parte delle spese previste dalla società pisana e che rappresentano sicuramente un successo per l’azione svolta dalle istituzioni locali e un contributo importante all’ammodernamento infrastrutturale della Toscana.
Un’azione che però stride con l’atteggamento nei confronti dello scalo fiorentino e del rispettivo ente gestore da parte delle stesse istituzioni toscane, che “assicurano” l’esclusione di qualunque forma di cofinanziamento pubblico per gli interventi connessi ai progetti legati al “Vespucci” di Firenze. Una diversità di atteggiamento che appare ancora più stridente di fronte alle condizioni regionali annunciate, con la richiesta ad ADF di interventi di compensazione che potrebbero andare oltre quelli realmente necessari al riassetto dell’area interessata dalla realizzazione della nuova pista, facendo lievitare in modo inappropriato e insostenibile i costi complessivi stimati dal proponente l’intervento e validati da ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile). Costi che quindi – se ciò fosse confermato – non possono essere fatti gravare esclusivamente sul gestore aeroportuale, ma sarebbe ancor più lecito che venissero supportati dal contributo di altri enti e soggetti coinvolti e dall’accesso a altre forme di finanziamento, come si sta facendo per l’aeroporto di Pisa e per altre infrastrutture toscane.