15/1/2021 – È prevista verso la metà di quest’anno l’apertura dei cantieri per le opere del masterplan dell’aeroporto di Salerno, incentrato sull’allungamento della pista da 1.655 a 2.200 metri quale intervento essenziale per dare impulso al secondo scalo della regione e quindi creare concretamente il sistema aeroportuale campano Napoli-Salerno (distanti circa 70 km), sancito sulla carta nel 2019 con l’integrazione degli enti gestori dei due scali in un’unica società.

Il masterplan di Salerno aveva ottenuto l’approvazione ambientale con decreto VIA (e relative prescrizioni) nel febbraio 2018 e il via libera in Conferenza dei Servizi nel novembre 2018, era stato bloccato nel novembre 2019 dalla sentenza del TAR della Campania su ricorsi presentati da alcuni cittadini e quindi è stato ripristinato nella sua piena validità nel novembre 2020 dal Consiglio di Stato che ha ribaltato e annullato la sentenza del TAR.

Ricordiamo che nel caso di Salerno (contrariamente a quanto fatto nel caso di Firenze) il Consiglio di Stato ha evidenziato gli errori valutativi e interpretativi della norma applicati dal TAR nel suo pronunciamento, in particolare in merito al livello di dettaglio del progetto da sottoporre a VIA nel caso di piani aeroportuali, confermato valido e adeguato nella modalità svolta in linea con tutte le procedure da sempre attuate in Italia su masterplan aeroportuali, sul significato della presenza e dei contenuti delle prescrizioni, che sono passaggi normali delle stesse procedure e non interpretabili come indicazione di progettazione o valutazione carente, sulle tempistiche di vari approfondimenti valutativi e progettuali, usualmente previsti anche in fasi successive alla conclusione della stessa VIA.

Il masterplan di Salerno prevede una serie di opere di potenziamento dello scalo (circa 11.500 passeggeri nel 2019, quasi esclusivamente di aviazione generale) e l’allungamento della pista comporta varie opere sul territorio, compreso l’adeguamento del tracciato di due torrenti, delle viabilità e la delocalizzazione di attività, principalmente del comparto agricolo, presenti nei terreni interessati dagli interventi. Da evidenziare come in tale contesto i due comuni dell’area di Salerno in cui è localizzato lo scalo e fisicamente coinvolti dalle opere, Bellizzi e Pontecagnano Faiano, abbiano partecipato assieme a molti altri soggetti del territorio e della regione agli appelli contro la sentenza del TAR e per la difesa del progetto aeroportuale.

In attesa del via alle opere aeroportuali, sono intanto in corso o in conclusione di iter altri interventi infrastrutturali funzionali allo scalo (per oltre 200 milioni di euro). La Provincia di Salerno sta completando il collegamento viario tra la tangenziale di Salerno e l’aerostazione (nuove opere e adeguamenti di viabilità esistenti per circa 2,5 km), con lavori ripresi nel maggio 2020 dopo lo stop per il lock down dei mesi precedenti. Al Ministero dell’Ambiente è stata completata la valutazione sul progetto di RFI (non assoggettato a vera e propria VIA) per il prolungamento della metropolitana leggera di Salerno fino all’aeroporto. Prevede un allungamento della linea di circa 9 km dall’attuale testata presso lo stadio Arechi fino allo scalo, dove nella nuova stazione “Aeroporto”, come prevista nel masterplan, si integreranno metropolitana e ferrovia (linea Salerno-Battipaglia). L’intervento prevede varie opere accessorie, tra le quali la costruzione di quattro ponti ferroviari per superare due fiumi, un canale e un fosso, adeguamenti di viabilità e deroghe normative per limitare l’impatto nel passaggio della linea nelle aree urbanizzate. Prevista anche la creazione di tre fermate intermedie sul nuovo tratto della linea tra lo stadio e l’aeroporto.

La Regione Campania, nell’ambito della definizione del sistema aeroportuale campano presentato nel 2019, è comunque già andata oltre il masterplan prossimo alla fase realizzativa indicando per l’aeroporto di Salerno uno sviluppo del traffico fino a 5,5 milioni di passeggeri (rispetto a 1,9 milioni previsti nel piano attuale), con ulteriori interventi e investimenti per realizzare un nuovo terminal adeguato a tale traffico, che assieme alle opere in corso e programmate per lo scalo principale di Napoli Capodichino porteranno la Campania verso una capacità di circa 18 milioni di passeggeri annui (rispetto ai 10,7 milioni gestiti nel 2019, quasi interamente sullo scalo cittadino del capoluogo regionale), con investimenti in atto e previsti sui due aeroporti per 500 milioni di euro, la conseguente creazione di 8.500 nuovi posti di lavoro e una crescita annua del PIL del territorio di 150 milioni di euro.

Le istituzioni campane, a livello regionale e di area salernitana, dopo essersi fortemente impegnate per ottenere l’annullamento della sentenza del TAR della Campania, che aveva provocato sconcerto generale di fronte a un progetto approvato da tutti gli enti tecnici responsabili e competenti, adesso evidenziano l’importanza di avviare il prima possibile le opere previste nel masterplan per recuperare il tempo fatto perdere dal passaggio sotto la giustizia amministrativa e per preparare la regione alla ripresa post-pandemia con infrastrutture aeroportuali adeguate, strategiche per poter guardare con fiducia al futuro e alla ripresa economica e dell’occupazione.

In alto: l’assetto dell’aeroporto di Salerno con la pista allungata a 2.200 metri e la nuova stazione integrata metro-ferrovia (in basso a destra nell’immagine) come previso nel masterplan avviato verso l’apertura dei cantieri. Sopra: simulazione grafica del nuovo terminal previsto per supportare lo sviluppo del traffico dello scalo salernitano a 5,5 milioni di passeggeri delineato entro il sistema aeroportuale regionale Napoli-Salerno.
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