11/2/2019 – Riportiamo il testo del comunicato stampa diffuso da Toscana Aeroporti questo pomeriggio in risposta all’ultimo filone di esternazioni del ministro delle Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli circa i finanziamenti per l’attuazione del masterplan del “Vespucci” e l’assetto della società di gestione degli scali toscani, ribadite anche oggi in dichiarazioni ai media in occasione della presenza alla cerimonia di inaugurazione della linea T2 della tranvia di Firenze.
TOSCANA AEROPORTI IN MERITO ALLE DICHIARAZIONI DEL MINISTRO DANILO TONINELLI
Firenze, 11 febbraio 2019 – Occorre ricordare al Ministro che Toscana Aeroporti è una società quotata in Borsa Italiana e come tale sensibile a dichiarazioni che ne possono influenzare l’andamento azionario a svantaggio anche di tanti piccoli risparmiatori che hanno investito nell’azienda.
Riteniamo pertanto doveroso fare alcune precisazioni:
– La Procedura di infrazione
Sarebbe opportuno che il Ministro per primo facesse chiarezza e non confusione. La procedura d’infrazione, a cui si riferisce, si ritiene riguardi i contratti di programma di quasi tutti gli aeroporti italiani. I contratti di programma regolamentano i piani di investimento quadriennali (nel caso specifico dal 2015 al 2018) tra il gestore aeroportuale e lo Stato, attravero Enac e ART (Autorità di Regolamentazione dei Trasporti).
L’art 1 comma 11 del DL 133/2014 ha disposto che sono “approvati con decreto del MIT, i contratti di programma sottoscritti da Enac con i gestori degli scali aeroportuali di interesse nazionale”. Come quasi la totalità dei contratti di programma, anche quello dell’aeroporto di Firenze è stato “approvato” da Enac ma non anora “sottoscritto” dal MIT. Mancherebbe quindi la ratifica del Mit per l’approvazione definitiva del Contratto di Programma.
La quasi totalità degli aeroporti italiani, oggi, applicano le tariffe concordate negli accordi di programma ordinari vigenti, anche se in assenza della firma del MIT. Questo è un problema annoso di tutto il sistema aeroportuale italiano.
– I finanziamenti
Altra cosa invece è il percorso relativo al finanziamento della realizzazione dell’opera di Firenze, argomento su cui evidentemente il Ministro è male informato.
In questo caso l’iter, così come previsto dalla normativa, prevede una prima prenotifica, su cui viene fatto un lavoro preliminare, per una successiva notifica.
Per quanto riguarda l’aeroporto di Firenze, così come risulta dalle stesse recenti dichiarazioni del Presidente della Regione Rossi, il Mit ha inviato solo la prenotifica, su cui è stato avviato un lavoro preliminare che avrebbe già dato esito positivo.
Pertanto Toscana Aeroporti chiede al Ministro che l’iter, che consentirebbe di ottenere un finanziamento pubblico al masssimo del 50%, sia portato a termine senza indugio così come disciplina la normativa europea in materia secondo l’art. 108 del TFUE, che prevede inoltre che i relativi adempimenti vengano svolti dalle autorità italiante ancorchè con il supporto della Azienda beneficiaria.
Occorre, infine, ricordare che il contributo pubblico di cui l’aeroporto di Firenze può beneficiare per legge, sarà significativamente inferiore alla soglia ammissibile (50%) per aeroporti con meno di 3 milioni di passeggeri come nel caso del Vespucci.
– I presunti atti “illeciti”
Toscana Aeroporti invita il Ministro ad abbandonare la via della diffamazione alludendo a presunte azioni illegali compiute dall’azienda in “combutta” con “gli amici degli amici”. Toscana Aeroporti non ha violato alcuna legge. Il sistema aeroportuale è stato definito da un Decreto del Presidente della Repubblica in data 17/09/2015. L’accordo di programma dell’aeroproto di Firenze è stato predisposto seguendo il percorso previsto dalla Legge e sottoscritto il 09/10/2015 (non è chiaro quindi a quali atti “illeciti” si riferisca il Ministro). Le opere di compensazione relative al Master Plan sono state stabilite dalla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale del Ministero dell’Ambiente.
Riteniamo che tali affermazioni danneggino l’immagine e la reputazione di Toscana Aeroporti e del suo management, cosa che l’azienda non può consentire.
-Aumento di capitale
Quanto al ventilato ingresso dello Stato dentro il capitale della Società, non spetta a Toscana Aeroproti rispondere ma ai suoi azionisti. Tuttavia, richiamiamo l’attenzione sulla la normativa vigente, il Decreto 175 del 2016, che pone dei limiti insuperabili in ordine all’acquisizione di una partecipazione da parte dello Stato.
11/2/2019 – Con la corsa inaugurale delle 12.30 Aeroporto-Piazza Unità italiana e le prime corse pubbliche nelle due direzioni avviate alle 14.30, è ufficialmente entrata in funzione oggi la linea T2 “Vespucci” della tranvia, primo collegamento su ferro centro città-aeroporto nella storia di Firenze. La linea è stata inaugurata con la cerimonia che si è tenuta al “Vespucci”, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e con il saluto del sindaco di Firenze Dario Nardella, del governatore della Regione Toscana Enrico Rossi, della commissaria europea per le politiche regionali Cristina Cretu e di due lavoratori in rappresentaza di chi ha realizzato l’opera e chi la gestisce.
Dopo la corsa che ha riportato il presidente Mattarella e le autorià al seguito in centro città, alle 14.30 13 convogli dislocati in sette fermate si sono mossi contemporaneamente avviando il servizio aperto al pubblico (gratis fino al prossimo 24 febbraio). La linea T2 copre il percorso aeroporto-piazza Unità italiana di 5,3 km in 21 minuti (19 minuti per la fermata alla stazione SMN) effettuando 12 fermate; è attiva dalle 5.00 alle 00.30 (le 2.00 il venerdì e sabato) con frequenza di 4 minuti e 20 secondi nelle ore di punta; alla stazione “Alamanni-Stazione” avviene l’interscambio diretto con la linea T1 Scandicci-Careggi. Al “Vespucci” il tram si attesta sulla destra dell’attuale aerostazione, alla fermata posta oltre via del Termine, connessa al terminal aeroportuale con un percorso pedonale coperto appena realizzato da Toscana Aeroporti.
Il nuovo servizio in funzione da oggi garantisce certezza di tempi per raggiungere l’aeroporto, connette lo scalo all’intero sistema tranviario cittadino e indirettamente al sistema ferroviario (per ora alla stazione centrale), rappresenta un altro tassello fondamentale per il prossimo assetto del “Vespucci” con la nuova pista e un ulteriore passo nella trasformazione della città di Firenze e dell’area metropolitana in chiave europea.
6/2/2019 – L’ultima sospirata (quarta) seduta della Conferenza dei Servizi sul masterplan 2014-2029 del “Vespucci”, tenutasi oggi al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, ha finalmente dato il via libera definitivo al piano di riassetto dello scalo fiorentino con la nuova pista 12/30 di 2.400 metri e di risistemazione e miglioramento ambientale e infrastrutturale del territorio della piana tra Firenze, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Signa.
I riconvocati al tavolo della Conferenza (in rappresentanza di 38 soggetti statali, regionali e locali) hanno riportato i propri pareri sul masterplan, in gran parte già espressi fin dalle prime sedute, quasi tutti (35) favorevoli al progetto. I soggetti contrari erano e sono rimasti tre, ossia i Comuni di Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Prato, con “no” senza fondamento rispetto al progetto in sé ed all’evoluzione delle procedure espletate (come si può leggere nelle argomentazioni dei rispettivi documenti posti agli atti).
Il superamento dell’ultimo cavillo sollevato nella precedente seduta, per la presa d’atto della soluzione dell’interferenza tra l’ipotesi della nuova strada e gli orti a margine dell’area compensativa progettata in zona Il Piano a Signa nell’ambito del masterplan aeroportuale, ha permesso la conclusione positiva della Conferenza con l’assenso anche del Ministero dei Beni e Attività Culturali. Conclusione che aggiunge quindi il riconoscimento della conformità urbanistica delle opere previste nel masterplan ai pareri positivi già arrivati da tempo sul fronte tecnico (novembre 2014) e ambientale (dicembre 2017), alla conferma della validità normativa della propocedura seguita per la VIA (novembre 2018) e che adesso permetterà di proseguire con i successivi passaggi di avvicinamento alla fase di cantiere.
La chiusura odierna della Conferenza dei Servizi, a cinque mesi dalla sua apertura (7 settembre), non può che essere accolta con grande soddisfazione da tutti coloro che hanno lavorato per arrivare al risultato e da chi ha sostenuto e sostiene le ragioni della nuova pista del “Vespucci” e del sistema aeroportuale toscano, nell’interesse generale di cittadini e territori: chi l’ha sostenuto per decenni, spesso contro (quasi) tutto e tutti; chi ha iniziato a sostenerlo in corso d’opera, comprendendone ragioni e benefici; chi, con buon senso, ha convertito in positivo vecchie posizioni dubbie o contrarie.
Di segno diverso, ovviamente, i commenti e gli atteggiamenti dello “zoccolo duro” contro, ossia di chi non riesce proprio ad accettare (non accetterà mai) l’idea che l’area fiorentina possa avere un aeroporto adeguato e la Toscana un vero sistema aeroportuale. Quel variegato mondo (minoritario) di comitati, forze politiche, esponenti partitici della piana e di Pisa e (di riflesso) dell’attuale Governo che adesso, non sapendo più a cosa attaccarsi, confida nel blocco dei finanziamenti al progetto, fronte ufficialmente aperto nei giorni scorsi dallo show via web dell’incommentabile ministro Toninelli. Un altro mix sconclusionato di assurdità, contraddizioni, strabismi e storture (nell’uso a casaccio di finanziamenti, valutazioni e pensieri) scatenato di nuovo per creare caos in un sistema aeroportuale toscano ben definito e consolidato nel sistema aeroportuale nazionale.
Vedremo gli sviluppi di questa appendice di farsa anti-aeroporto che, al di là dell’effettiva valenza nella vicenda, segna un’altra figuraccia per tutto il Governo, da Conte in giù (alla fine quello per il “Vespucci”, pur avendo grandi effetti positivi, è un investimento pubblico piccolo piccolo in raffronto a tutte le altre opere più o meno in discussione e boicottarlo è davvero una ripicca infantile). Per ora, comunque, mettiamo agli atti e nella cronistoria della vicenda aeroportuale fiorentina la data odierna per il definitivo via libera al masterplan 2014-2029 del “Vespucci”, a cinque anni dall’avvio concreto del relativo percorso procedurale ed a conferma della fattibilità, sostenibilità e necessità della nuova pista sostenuta da sempre.
31/1/2019 – È uscito il nuovo numero di “Aeroporto” (Gennaio-Marzo 2019), il notiziario dell’Associazione Valentino Giannotti per lo Sviluppo dell’Aeroporto di Firenze.
In attesa della chiusura della Conferenza dei Servizi sul masterplan 2014-2029 (si spera il prossimo 6 febbraio) e delle successive evoluzioni della vicenda che seguiranno, Aeroporto n° 86 fa il punto sulla situazione ad oggi ed offre considerazioni sulle polemiche che hanno caratterizzato gli ultimi mesi.
La parte centrale del notiziario è dedicata in particolare alla questione dell’integrazione tra treno e aereo, per rimarcare l’improponibilità e l’insussistenza di soluzioni ferroviarie come alternative alla realizzazione della nuova pista del “Vespucci” e all’esigenza di dotare l’area fiorentina di uno scalo funzionale (e la Toscana di un vero sistema aeropotuale), idee che rievocano i peggiori scenari (ed errori) degli anni ’70 del secolo scorso.
Tra gli altri temi trattati e commentati, le proposte insensate che vorrebbero il mantenimento del “Vespucci” con l’attuale pista quale soluzione migliore dell’assetto con il nuovo tracciato di volo; l’idea surreale di una terza pista a Pisa al posto della prima (e unica) pista funzionale necessaria a Firenze; la singolarità dell’atteggiamento ostile del Governo nella vicenda aeroportuale fiorentina rispetto ad altre realtà, con particolare riferimento al caso di Salerno.
“Aeroporto” n° 86 è scaricabile direttamente cliccando qui oppure dalla apposita sezione del sito.
29/1/2019 – Si è conclusa come si sperava non accadesse, ma si temeva che finisse, la seduta odierna della Conferenza dei Servizi sul masterplan 2014-2029 del “Vespucci”: con la convocazione, il prossimo 6 febbraio, della quarta (ultima?) seduta, rimandando di un’altra settimana, a colpi di cavilli, la decisione finale sul via libera ai progetti per lo scalo ed a tutte le opere connesse per l’assetto territoriale e ambientale della piana (per il quale di fatto non sussiste alcuna ragione plausibile di opposizione).
L’appiglio per il nuovo rinvio è stato ancora una volta legato alla questione della previsione della nuova strada in territorio di Signa, per la quale fin dall’inizio si sarebbero potuti e dovuti evitare intrecci con il masterplan dell’aeroporto, e che, per come reimpostata in vista della Conferenza (con ipotesi di tracciato stradale in altra zona rispetto all’area compensativa di Signa legata alla nuova pista), non dovrebbe comunque avere più nulla a che vedere con l’iter per il “Vespucci”, per riguardare proprie future procedure (da attuare, ma senza ostacolare il percorso del masterplan aeroportuale).
Come per le precedenti sedute del 7 settembre e del 7 dicembre, dal verbale della riunione odierna vedremo l’evoluzione e i toni degli interventi e delle posizioni espresse, evitando per ora altri commenti (e aspettando il 6 febbraio).
28/1/2019 – Con una nuova delibera approvata oggi, in vista della Conferenza dei Servizi di domattina, la Regione Toscana ha puntualizzato la posizione già espressa con precedente atto di fine dicembre circa il superamento di ogni possibile interferenza tra il masterplan aeroportuale (area compensativa in zona Il Piano a Signa) e la nuova viabilità tra Lastra a Signa, Signa e Campi Bisenzio. Tale strada infatti, come già chiarito, avrà un diverso tracciato che non interferirà in alcun modo con la zona destinata a ospitare il nuovo lago e le relative aree di rispetto. Di seguito il testo del comunicato stampa diffuso nel pomeriggio.
Peretola, un nuovo atto per chiarire che ”la viabilità di collegamento non interferirà con il lago”
FIRENZE – La Giunta regionale toscana è tornata sul tema del Masterplan dell’aeroporto di Peretola, puntualizzando con una nuova delibera alcuni aspetti frutto del confronto con il Mibac.
Nell’atto, approvato durante la seduta di oggi, è stato ulteriormente precisato che la nuova viabilità di collegamento tra Fi-Pi-Li e Indicatore – per la cui progettazione la Giunta regionale ha già previsto 100.000 euro – non interferirà in alcun modo con le aree interessate dalle opere di compensazione ambientale e paesaggistica del Lago di Peretola.
Il presidente della Regione Enrico Rossi e l’assessore regionale alle infrastrutture Vincenzo Ceccarelli porteranno anche questo nuovo atto domani a Roma alla nuova seduta della Conferenza dei servizi sul Masterplan dell’aeroporto Vespucci, confidando che in questo modo si possa ritenere superato anche l’ultimo ostacolo all’approvazione del progetto di potenziamento dell’aeroporto di Peretola.
Un nuovo segnale chiaro e forte in sostegno all’adeguamento e sviluppo del “Vespucci” è arrivato stamani dallo spettacolare flash mob tenutosi a Firenze, in piazza Adua, su iniziativa del Comitato Sì Aeroporto. Un enorme “Sì Aeroporto” espresso con due grandi striscioni srotolati dal tetto del Palazzo degli Affari da una ditta di edilizia acrobatica ha ribadito un sì a un aeroporto che è di tutti, un “sì aeroporto“ per Firenze, per la piana, per l’area metropolitana e per la Toscana; un sì ai progetti del “Vespucci”sostenuto da ragioni operative, funzionali, ambientali, occupazionali, economiche, per i cittadini, le imprese, la città e il territorio. Un sì al sistema aeroportuale della regione, contro ogni riesumazione di campanilismi irresponsabili; un sì esteso al sostegno degli investimenti per tutto il sistema infrastrutturale della Toscana.
L’evento di piazza ha fatto da introduzione all’iniziativa tenutasi nel Palazzo dei Congressi, alla presenza e testimonianza di rappresentanti di tutta la cosiddetta società civile, i vertici e rappresentanti di tutte le associazioni di categoria, di grandi marchiepiccole imprese che lavorano e creano lavoro nel nostro territorio, di società e associazioni sportive, di enti culturali, di sindacatie cittadini. Cittadini che attendono dalla realizzazione della nuova pista il miglioramento ambientale per le aree abitate attualmente sorvolate a bassa quota dai voli, ma che sono anche consapevoli dell’importanza strategica della disponibilità di un aeroporto funzionale per il futuro della propria città e regione, esigenze entrambe rappresentate dai benefici prevalenti che stanno alla base proprio del masterplan aeroportuale predisposto per il “Vespucci”.
Presenti all’iniziativa anche esponenti delle istituzioni fiorentine, metropolitane e regionali, parlamentari e rappresentanti delle forze politiche trasversalmente favorevoli al progetto aeroportuale e alle infrastrutture, che hanno partecipato per ascoltare le voci della città e del territorio. Al Sì Aeroporto hanno dato adesione e sostegno il comitato “Sì, Torino va vanti”, che da mesi si batte contro il blocco delle opere infrastrutturali piemontesi, e il sistema imprenditoriale nazionale che sta scendendo in piazza in tutta Italia per difendere il futuro e la crescita del paese che ha nelle infrastrutture una precondizione indispensabile.
L’iniziativa attuata oggi ha voluto essere un ulteriore segnale da inviare a Roma in vista della terza (e si spera ultima) seduta della Conferenza dei Servizi sul masterplan del “Vespucci” che si terrà domattina al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e che, dopo le evoluzioni degli ultimi mesi e la messa a punto di tutti gli aspetti della questione, non ha più ragioni lecite per non arrivare all’approvazione definitiva al progetto.
25/1/2019 – Rilanciamo l’invito del comitato Sì Aeroporto per l’iniziativa che si terrà lunedì prossimo, 28 gennaio, in piazza Adua alle 11.00 per far sentire di nuovo la spinta della città e del territorio in sostegno ai progetti di adeguamento e sviluppo del “Vespucci” a 24 ore dalla nuova seduta della Conferenza dei servizi convocata per martedì 29 gennaio al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.
24/1/2019 – Assaeroporti, associazione che riunisce i gestori dei principali scali italiani, ha pubblicato i dati di traffico 2018. L’anno passato i 39 scali compresi nelle tabelle hanno registrato un totale di 185.681.351 passeggeri (+5,9% sul 2017), 1.600.873 movimenti (+3,1%) e 1.138.780,1 tonnellate di merce (-0,6%).
Tra i maggiori incrementi di traffico, con crescite percentuali a due cifre, spiccano Genova (+16,5%), Napoli (+15,8%), che ha superato per la prima volta la soglia dei nove milioni di passeggeri, Palermo (+14,8%), andato oltre i sei milioni, Verona (+11,6%) e Milano Malpensa (+11,5%), che ha fatto un doppio balzo in avanti superando le soglie dei 23 e 24 milioni. Soglie “milionarie” sono state superate nel 2018 anche da Fiumicino (da 40 a 42 milioni), Venezia (11 milioni) e Bari (5 milioni). Da segnalare, il ritorno nella statistica Assaeroporti di Crotone, che nel 2018 ha operato nuovamente voli regolari.
I primi dieci aeroporti per traffico passeggeri del 2018 si sono confermati gli stessi del 2017, con alcuni scambi nelle posizioni: Roma Fiumicino (42,9 milioni), Milano Malpensa (24,7 milioni), Bergamo (12,9 milioni), Venezia (11,1 milioni), Catania (9,9 milioni), Napoli (9,9 milioni), Milano Linate (9,2 milioni), Bologna (8,5 milioni), Palermo (6,6 milioni) e Roma Ciampino (5,8 milioni).
Per la Toscana, Pisa ha raggiunto 5.463.090 passeggeri (+4,4%), restando all’11° posto, con 43.109 movimenti (+3%) e 11.644,4 tonnellate di merce (+9,9%). Firenze ha gestito 2.719.081 passeggeri (+2,3%), scendendo di una posizione, al 19° posto (superato da Lamezia Terme), con 34.226 movimenti (-3,6%) e 248,6 tonnellate di merce (+16,2%), con dati sempre influenzati negativamente dalla situazione infrastrutturale e operativa dello scalo che penalizza la normale evoluzione del traffico. Grosseto, con 10.558 passeggeri (-1,9%) e 1.820 movimenti (-2,8%), ha confermato il 36° posto.
11/1/2019 – Riproponiamo di seguito il testo integrale pubblicato oggi su tutti i giornali locali della quarta parte della replica di Toscana Aeroporti alle esternazioni ciclicamente sparate contro la nuova pista e lo scalo fiorentino, questa volta riferita alla lettera del generale Luciano Battisti apparsa su La Nazione lo scorso 7 gennaio.
ORA BASTA – QUARTA PUNTATA
Siamo tutti esperti di tutto.
Ancora una volta siamo costretti ad intervenire per tentare di ristabilire la verità tra le tante sciocchezze che vengono dette sull’annoso tema della nuova pista dell’aeroporto di Firenze.
Ancora una volta il Generale Luciano Battisti, ex pilota militare ed ex comandante della 46ma Brigata Aerea di Pisa, è tornato a scrivere sostenendo che Toscana Aeroporti lo avrebbe fatto passare come uno “spacciatore seriale di fake news e un incompetente in campo aviatorio commerciale” non tenendo conto del suo curriculum.
Proprio leggendo il curriculum, annotato a penna come ultima delle sue esperienze lavorative, si scopre dell’esperienza del Generale in qualità di consulente della Regione Toscana e con più precisione dell’allora assessore Marson dal dicembre 2010 al novembre 2012. In effetti, nella delibera N. 995 del 24/11/2010 della Giunta Regionale Toscana il Generale Battisti veniva nominato consulente, a titolo gratuito con un rimborso spese massimo di 10.000€, dell’assessore Marson per l’integrazione al PIT nella parte riguardante proprio l’aeroporto di Firenze.
Stupisce quindi che il Generale, che pure ha preso parte alla stesura della documentazione relativa all’integrazione al PIT, commetta l’errore di citare quei dati che non riguardano l’attuale master plan ma la pista che il consulente Battisti avrebbe voluto fare e che, proprio perché non migliorativa, Enac e gli organismi competenti hanno scartato.
Tanto che già allora l’Enac bocciava l’ipotesi di allungamento della pista attuale, come facilmente riscontrabile dalla stessa documentazione che cita il Generale ma che tralascia di riportare per intero, affermando: “in questa sede le ipotesi oggetto di approfondimento valutate da ENAC e ENAV, così come concordato nella riunione del 6/12/2011 tra ENAC, ENAV e Regione Toscana, sono limitate ai posizionamenti 09/27 (pista obliqua) e 12/30 (pista parallela), tralasciando l’ipotesi di allungamento dell’attuale infrastruttura che non darebbe luogo a concreti miglioramenti operativo/funzionali e territoriali/ambientali.”
FAKE “Toscana Aeroporti meglio avrebbe fatto, a rileggere accuratamente i documenti prodotti nel tempo da Enac, Enav, AdF, Regione Toscana, Arpat e Gruppo di lavoro Unifi (studio del 2009) e scoprire che negli stessi vi sono più elementi a sfavore del progetto della nuova pista di Firenze Peretola con utilizzo monodirezionale che elementi a favore.”
LA VERITÀ Intanto occorre ricordare al Generale che non solo Toscana Aeroporti quei documenti li ha letti accuratamente ma, in quanto AdF, ha anche collaborato alla loro stesura.
Purtroppo il Generale Battisti continua rievocare documenti relativi alla redazione della variante al PIT della Regione Toscana del 2013 (“Integrazione al PIT per la definizione del Parco agricolo della Piana e la qualificazione dell’Aeroporto di Firenze”), ormai desueti, decaduti con l’abrogazione da parte del TAR della variante e superati dal reale progetto di pista parallela 12-30, approvato da Enac, Ministero Ambiente, Ministero Beni Cultruali e oggi in Conferenza dei Serivizi.
Per di più il Generale si ostina a dare giudizi personali infondati poiché tutta la documentazione, prodotta nelle fasi di approvazione del PIT, evidenziava già allora come la pista parallela fosse la migliore soluzione possibile per la qualificazione dello scalo fiorentino, in coerenza con la realizzazione del Parco Agricolo della Piana.
FAKE “In tal senso è emblematico il documento «Integrazione al PIT della Regione Toscana» del 2013 che contiene lo studio Enac per la valutazione delle ipotesi di pista 09/27 e 12/30. II documento è corposo e pare che i tifosi non abbiano continuato la lettura perché a pagina 290 lo Studio Transtech conclude, nell’ipotesi di pista monodirezionale che «lascia quindi ipotizzare la possibilità di mantenere l’attuale capacità aeroportuale (sic)».”
LA VERITÀ Purtroppo in questo passaggio il Generale si distingue per scorrettezza (nella peggiore delle ipotesi) o per sbadataggine (nella migliore). Il documento che lui cita a sostegno della sua tesi per cui la pista parallela monodirezionale non risolve i problemi riguarda lo studio fatto illo tempore per una pista di 2.000 metri e non per quella di 2.400 il cui master plan è stato approvato e di cui è in corso l’iter autorizzativo. Inoltre se avesse preso la briga di non fare taglia e incolla ma di riprendere per intero il paragrafo avrebbe potuto notare anche lui che le conclusioni dello studio erano totalmente a sostegno del progetto pista parallela:
“Sulla base dell’analisi effettuata e delle assunzioni fatte, la nuova geometria di pista appare idonea a supportare procedure strumentali a standard ICAO, garantendo l’operatività dell’aeroporto anche in condizioni meteo avverse. La nuova pista appare idonea ad accettare anche aeromobili di cat. D e vede superate le attuali limitazioni per aeromobili di classe inferiore.
In termini di capacità aeroportuale, la struttura di rotte e procedure individuate non è molto diversa dall’attuale e lascia, quindi, ipotizzare la possibilità di mantenere l’attuale capacità aeroportuale (ndr per capacità aeroportuale si intende il numero di voli possibili che anche un bambino capisce che non varia dalla lunghezza della pista ma che con aerei più grandi a parità di movimenti garantirebbero più passeggeri e maggiori destinazioni e soprattutto partenze e arrivi assicurati e non dirottamenti quasi certi come avvenuto in questi giorni per la nebbia ).”
FAKE “A pagina 825 Arpat stima che l’8% degli atterraggi ed il 7% dei decolli debbano avvenire con il sorvolo di Firenze. Alle pagine 872/873 Enac ed AdF in due tabelle prevedono che un certo numero di atterraggi e di decolli avvenga con il sorvolo di Firenze e, passando dai numeri alle percentuali si scopre che il 20% degli atterraggi ed il 16% dei decolli dovrebbero avvenire con il sorvolo di Firenze.”
“A meno che quanto sopra non venga documentalmente sconfessato in toto, al dichiarato obiettivo di 48.430 movimenti per il 2029 verrebbero a mancare per Arpat 1.937 arrivi e 1.695 partenze e perAdF ed Enac 4.843 arrivi e 3.874 partenze e questo solo per limitazioni per vento in coda. Da rilevare che sugli attuali 32.000 movimenti/anno mille dirottamenti sono solo il 6.4% di cui solo una parte per vento in coda.”
LA VERITÀ Evidentemente lo sport di estrapolare pezzi di frasi da documenti diversi e incollarli a proprio piacimento sta tentando anche il Generale, che pure ha fama di essere persona rigorosa.
Il Generale continua ad utilizzare vecchi documenti che, oltre ad essere riferiti a un’infrastruttura diversa da quella prevista oggi, riguardano valutazioni di ARPAT nell’ambito del Rapporto Ambientale dell’integrazione al PIT (Allegato C, Appendice 3 e 4). Si trattava di in una simulazione che voleva verificare un ipotetico uso non strettamente monodirezionale della nuova pista, quindi supponendo una quota di voli anche lato Firenze caratterizzata da dati ipotizzati da ARPAT e non attribuibili a valutazioni di ADF o ENAC.
Una simulazione teorica che non aveva stretta attinenza con l’allora progetto di pista parallela e che non ne ha alcuna con quello attuale approvato.
La realtà operativa della nuova pista è quella indicata nei documenti attuali, con il netto miglioramento rispetto alla pista esistente per la diversa incidenza dei venti, con possibili casistiche di limitazioni per vento in coda poco significative (venti da est o ovest, quantificati rispettivamente nello 0,35% e 0,30% nella casistica storica considerata perle valutazioni).
FAKE “E’ molto più «fake” dire che il prolungamento dell’attuale pista non migliorerebbe la sicurezza del volo e l’operatività, mentre dall’altro lato volere una pista di 2.400 metri anziché di 2.000 per una maggior sicurezza del volo.”
LA VERITÀ Non vi è alcun dubbio che una pista più è lunga maggiore potrà essere il suo livello di sicurezza (ferme restando tutte le altre condizioni che configurano le caratteristiche di una pista).
Risulta però fuori luogo il riferimento alla “sicurezza” in quanto – si ribadisce per l’ennesima volta – la sicurezza della pista è sempre e comunque garantita , per l’attuale come per la nuova, in base a quanto richiesto dalle norme e certificato dagli enti competenti.
FAKE “Nel dichiararmi pronto a qualsivoglia confronto documenti alla mano, suggerirei di avere pronto un piano B: quello del massimo prolungamento possibile dell’attuale pista, lasciando invariato l’attuale punto di atterraggio e completando la via di rullaggio.”
LA VERITÀ Ancora una volta, un eventuale prolungamento fisico del nastro di pista esistente (al di là dei problemi di fattibilità tecnica per gli ostacoli presenti a ridosso delle testate), manterrebbe sostanzialmente invariate le criticità operative e non porterebbe ad alcun beneficio in termini di impatto ambientale sugli abitati di Brozzi Peretola e Quaracchi.
Rimane, tuttavia, un fulgido esempio di attaccamento alle proprie idee la protervia con cui il Generale insista a proporre l’allungamento della pista attuale, nonostante le infinite occasioni in cui gli sia stato spiegato che ciò è del tutto inutile e infattibile.
Francamente risulta poco comprensibile l’accanimento del Generale nel sostenere un’ipotesi, considerata da tutti i soggetti tecnici preposti, inutile e irrealizzabile.
L’atteggiamento del Generale ricorda molto quello di quei bambini che giocano a tirare i rigori e ad ogni tiro il portiere dice :”non è goal, non ero pronto! … Non è goal, era alta! … Non è goal, non ho detto via! …”
Vorremmo sommessamente ricordare al Generale, parafrasando una leggenda del calcio, che “goal è quando arbitro fischia!”