Nuova votazione nelle Commissioni regionali sulla variante al PIT e nuovo scivolone sulle valutazioni che ruotano attorno alla nuova pista di Firenze. Questa volta è stata protagonista la Commissione Agricoltura che, chiamata ieri a votare due delibere connesse alla variante al PIT, le ha bocciate adducendo ragioni di incompatibilità tra le attività agricole (in particolare l’agricoltura biologica) e la nuova pista con la connessa attività aerea. Una presa di posizione in realtà poco fondata.
Innanzi tutto l’area della nuova pista prevista all’aeroporto di Firenze e le relative rotte di volo – come dovrebbe essere ormai ben noto a tutti coloro che abbiano per lo meno dato un’occhiata alle carte – interessano piccole porzioni dell’enorme territorio (circa 7.000 ettari) destinato a ospitare il parco agricolo della piana, che per la gran parte non avrà nulla a che fare con l’attività aerea. Ma se anche di fronte a questa realtà fossero rimasti dei dubbi sulla compatibilità tra le attività previste nel parco e un aeroporto, sarebbe bastato guardare l’altra parte del sistema aeroportuale toscano, cioè a Pisa, per avere un esempio di come ciò sia possibile.
L’aeroporto di Pisa, infatti, da decine di anni condivide lo stesso ambito territoriale con il Parco Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli che nella parte sud si estende dal confine aeroportuale al mare ed è sorvolato per circa 12 chilometri dalle principali traiettorie di volo dello scalo, utilizzate da ogni tipo di velivolo, civile e militare. In tale ambito, oltre ad essere presenti oasi faunistiche del WWF e varie riserve naturali (anche sotto le traiettorie dei velivoli), ci sono attività agricole di ogni tipo, compresa l’agricoltura biologica, poderi, allevamenti, agriturismi, ecc.
È strano che il Consiglio Regionale, oltretutto dopo quasi due anni di approfondimenti, non conosca la realtà pisana (aeroportuale, ambientale e territoriale) e che ciò che è possibile da sempre attorno allo scalo di Pisa sia ritenuto non accettabile nella piana fiorentina e nel territorio attorno all’aeroporto di Firenze. È anora più strano considerando che la maggiore contestazione alla variante al PIT per il rapporto parco-aeroporto nella seduta della Commissione di ieri – come recita il comunicato stampa diffuso dalla Regione – è venuta da un consigliere regionale di Pisa, che presumibilmente dovrebbe conoscere più di tutti la realtà del proprio territorio di origine e semmai farsene espressione in Consiglio Regionale illustrandolo come buon esempio da seguire.