In vista delle imminenti elezioni comunali a Sesto Fiorentino uno dei temi più discussi in confronti e interviste con i candidati è inevitabilmente la questione aeroporto (e lo sarà fino al prossimo venerdì e forse fino ai ballottaggi del 19 giugno) e di nuovo si assiste a un vero e proprio festival delle assurdità reiterate da chi contesta senza speranza i progetti del “Vespucci”. Ma al di là dell’uso dei soliti luoghi comuni e “falsi miti” ripetuti dagli anni ‘70 contro lo scalo fiorentino, ciò che sgomenta è come la foga anti-aeroporto faccia ancora “dimenticare” a molti i benefici che il nuovo assetto dello scalo, con la nuova pista, porta proprio a Sesto Fiorentino (benefici ambientali specifici che si sommano a quelli più generali per tutta la piana e l’area metropolitana connessi alla disponibilità di uno scalo efficiente).
Certi che la cosa non possa minimamente interessare a chi è radicalizzato sulle proprie posizioni, probabilmente senza neanche conoscere situazioni reali e progetti, riproponiamo qui di seguito considerazioni e immagini tratte dal nostro notiziario “Aeroporto” n.72 dedicate all’evoluzione della situazione di Sesto Fiorentino con la realizzazione della nuova pista.
“Tra i Comuni più o meno realmente interessati dal progetto nuova pista “parallela all’autostrada” (Firenze, Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio) quella sestese è la realtà che più ne beneficerà in termini ambientali per l’eliminazione totale dei voli sull’area cittadina. Come ben noto, con la pista 05/23 esistente sull’abitato di Sesto Fiorentino passano da sempre i “decolli 05” (in direzione monte Morello), con i velivoli in salita e virata a bassa quota sulle zone di Castello e Quinto Basso e via via salendo su gran parte della città (con una traiettoria variabile in base alle condizioni meteorologiche e la tipologia del velivolo). Un disagio e un impatto relativi, non paragonabili a quelli presenti dalla parte opposta su Peretola-Quaracchi, ma comunque denunciati come disturbi per decenni da amministratori e cittadini e usati come argomento per contestare ogni sviluppo della pista esistente. Questa situazione, come detto e come altrettanto ben noto, sarà totalmente eliminata con la nuova pista 12/30 che porterà i voli sulla direttrice lungo l’autostrada A11, lontani dalle aree abitate sestesi dalle quali i velivoli potranno in futuro essere visti solo scrutando la piana, magari con un binocolo (le nuove traiettorie sorvoleranno il territorio di Sesto per un breve tratto tra la pista e il casello dell’A11).
Non c’è dubbio che in questa vicenda Sesto Fiorentino sia chiamata a contribuire al progetto nuova pista con il maggior impegno di territorio (il resto interessa il Comune di Firenze), necessario per realizzare fisicamente la stessa pista, la nuova area di sedime (prati verdi) e parte delle opere accessorie esterne. Ma, va ricordato sempre, questo non impedirà di mantenere anche in territorio sestese un’ampia area libera e a parco, per il quale nell’ambito dello stesso masterplan aeroportuale sono contenute risorse economiche e certezze realizzative.” Inoltre, dal punto di vista territoriale, va evidenziata anche l’opportunità che si pone con la dismissione della parte nord dell’attuale sedime aeroportuale, che eliminerà la barriera fisica trasversale costituita oggi dalla pista esistente, permettendo una connessione diretta tra i territori sestese e fiorentino sulla direttrice parco della piana, polo universitario e area di Castello.
Ma al di là degli altri aspetti, la questione dei sorvoli degli abitati resta la maggiore contraddizione di chi da Sesto Fiorentino prosegue la “battaglia” ai progetti del “Vespucci” in nome dell’impatto ambientale, perché ovviamente se la nuova pista non venisse realizzata gli aerei continuerebbero a decollare dalla pista attuale e a sorvolare gran parte dell’abitato di Sesto Fiorentino nelle loro virate di salita. Sarebbe interessante che nelle interviste e nei confronti tra candidati per l’amministrazione sestese che si ripeteranno nei prossimi giorni (e forse nelle prossime settimane) chi si oppone alla nuova pista spiegasse ai propri cittadini perché ritiene preferibile mantenere la situazione esistente e quindi i voli su gran parte degli abitati di Sesto Fiorentino.
Domanda.
Potrebbe il Comune Di Sesto Fiorentino fermare il progetto della nuova pista?
Chiedo perchè è possibile che il nuovo sindaco e il Consiglio Comunale che i sestesi si apprestano ad eleggere al ballottaggio appartengono ad una compagine politica contraria all’aeroporto.
Sono d’accordo che sarebbe contro l’interesse dei Sestesi in generale, ma non necessariamente contro l’interesse di coloro che sulla piana ci vogliono costruire palazzi e centri commerciali e che probabilmente vorrebbero fermare ogni ipotesi di nuova pista per quella ragione.
La restaurazione a Sesto Fiorentino di un’amministrazione nettamente contraria all’aeroporto, com’è stata per decenni, probabilmente potrà creare ulteriori problemi e ritardi negli iter, dato che il Comune sestese è uno dei due soggetti territorialmente coinvolti dal progetto della nuova pista e del masterplan aeroportuale (l’altro è Firenze) e quindi negli atti amministrativi e urbanistici conseguenti.
Ma il progetto aeroporto è un’opera di rilevanza nazionale e di prioritario interesse pubblico (per le ben note ricadute positive su tutto il territorio della piana e della Regione e per i miglioramenti anche ambientali che comporta grazie al diverso assetto dello scalo e delle traiettorie di volo). Quindi, se esiste la volontà vera di realizzarlo da parte di tutti i soggetti coinvolti che finora in un modo o in un altro l’hanno supportato, il progetto potrà andare comunque avanti, anche utilizzando gli strumenti necessari per bypassare le barricate localistiche.
Se in questa vicenda una minoranza di persone che difendono un proprio “orticello” (qualunque sia) dovesse riuscire di nuovo a prevalere su interessi generali quali sono uno scalo aereo adeguato per l’area metropolitana Firenze-Prato-Pistoia e un reale sistema aeroportuale toscano (che non potrebbe esistere senza un “Vespucci” adeguato), vorrebbe dire che la nostra regione e il nostro paese sono davvero irrimediabilmente irrecuperabili e senza futuro.
Che la nostra regione e il nostro paese, seppur bellissimi, siano irrecuperabili e con poche prospettive per il futuro, l’ho pensato un po’ da sempre e difatti me ne sono andato in California da molto tempo. Ma come a tutti i Fiorentini che stanno lontani, dispiace vedere che la propria citta’ non riesca a decollare malgrado le potenzialità. Tuttavia il mal voluto non e’ mai troppo. E i toscani, soprattutto quelli dell’area fiorentina, si stanno facendo del male da soli.
Io credo sia venuto il momento di costituirci anche noi, in uno di questi comitati. È VENUTO IL MOMENTO DI FARE SENTIRE LA NOSTRA VOCE, NOI CHE ABBIAMO A CUORE NON SOLO IL FUTURO DELL’AEROPORTO MA DI TUTTA FIRENZE. NOI CHE NEL MEDIOEVO PER COLPA DI POCHI NON CI VOGLIAMO PIÙ RESTARE.
Organizziamoci, contiamoci, AGIAMO E VEDIAMO CHI VINCE. BASTA RASSEGNAZIONE.
Gentile Gabriele,
certamente sarebbe auspicabile che apparissero di più le posizioni favorevoli a un’opera di massimo interesse pubblico generale qual’è l’aeroporto, anche perché, al di là di piccoli localismi, nella società civile di Firenze, della piana, dell’area metropolitana e di parte della Toscana i favorevoli sono maggioritari. D’altra parte le prese di posizione in supporto al progetto aeroporto vengono espresse in continuazione da forze sociali, sindacati, categorie economiche, associazioni imprenditoriali e il favore dei cittadini (anche della piana) è stato più volte testimoniato da sondaggi effettuati nel tempo, oltre che da interventi delle singole persone in molte occasioni.
Il fatto è che i “contro” sono la classica “minoranza rumorosa” che proprio perché espressione di interessi particolari (qualunque siano) o motivati da posizioni ideologizzate, sono più radicalizzati e agiscono in modo plateale e con le loro “sparate” ottengono grande eco nei mezzi di informazione (e quindi sull’opinione pubblica), mentre chi è a favore per sua natura esprime la propria posizione con toni pacati, non usa spunti eclatanti da strumentalizzare e cavalcare per far “rumore” o cerca di fornire informazione corretta (come ha fatto la nostra Associazione per venti anni, compatibilmente con le poche risorse disponibili, tramite il notiziario “Aeroporto” e più recentemente con il sito internet, mettendo a disposizione materiali e documentazioni per chi fosse interessato a conoscere i termini corretti della questione).
Sullo stato della vicenda comunque, ribadiamo quanto affermato nel commento precedente: l’importanza assoluta del progetto nuova pista per dotare di un aeroporto adeguato Firenze, l’area metropolitana e la Toscana centrale e lo stato dell’iter del masterplan aeroportuale e dei passaggi politici e amministrativi connessi non possono essere messi in discussione dalla votazione politica in un ristretto ambito territoriale, se sussiste la volontà vera di sostenere e realizzare l’opera da parte della maggioranza favorevole.
Chi trarrebbe i veri vantaggi dalla realizzazione della nuova pista sarebbero gli investitori dello scalo. Invece i sestesi, ma anche i fiorentini e gli abitanti dei comuni limitrofi subirebbero un sensibile incremento del numero di velivoli che ogni giorno brucerebbero migliaia di tonnellate di combustibile in più sulle loro teste e che sarebbero sottoposti a migliaia di decibel in più visto anche che gli aerei sarebbero di dimensioni molto superiori a quelli che lo frequentano attualmente. Incrementerebbe anche il traffico veicolare in una zona già esageratamente congestionata come è l’uscita di firenze nord dell’autostrada. È ingiusto barattare il benessere di migliaia di cittadini per il tornaconto vero di pochi e per pochi posti di lavoro precario, considerato anche che l’aeroporto di Pisa sarebbe facilmente raggiungibile con un treno veloce in meno di 30 minuti, cosa che con il traffico attuale quello di Firenze non potrà mai essere.
vede Salvatore, lei è un altro classico esempio di chi parla dell’aeroporto e della nuova pista senza aver capito minimamente di cosa sta parlando. Il suo testo è pieno dei luoghi comuni tanto sbandierati dai “contrari a priori” e sono l’esatto opposto della realtà. Ribattere a tutte queste false affermazioni sarebbe troppo lungo (e comunque lo facciamo puntualmente e con dati alla mano in questo sito), ma qualche punto lo precisiamo. 1) I sestesi sono proprio i primi che avrebbero vantaggi dalla nuova pista: adesso, li vedrà anche lei, gli aerei che decollano in direzione monte Morello passano esattamente sopra Sesto Fiorentino, sorvolando buona parte dell’abitato; con la nuova pista gli aerei si allontanerebbero di chilometri da Sesto e sorvolerebbero solo i prati che ci sono tra la fine della nuova pista e la zona dell’ex Motel AGIP. 2) Come scritto ovunque, gli aerei non sarebbero di diversa tipologia rispetto a quelli attuali, ma sarebbero le stesse famiglie che atterrano ora, col vantaggio di poter ospitare entro la stessa tipologia quelli a maggiore capienza e soprattutto senza più le limitazioni nel carico e nelle distanze raggiungibili e senza più il rischio dirottamento se c’è un po’ di vento. 3) Con la nuova pista non ci sarebbe proprio nessuno “sottoposto a migliaia di decibel in più” (è impazzito? Cosa scrive?); sarà esattamente il contrario, cioè la drastica riduzione degli abitanti sorvolati e quindi del disturbo provocato oggi dai voli, con l’annullamento delle criticità come quelle di Quaracchi e Peretola (e anche di Sesto Fiorentino), che non si ripresenteranno da nessun’altra parte. 4) Con la nuova pista non cambia il contributo minimale del traffico aereo per le emissioni nella piana, che resteranno poco significative rispetto alle altre fonti primarie di inquinamento quali il traffico stradale e gli impianti di riscaldamento, e in più proprio grazie alla nuova pista non ci sarà più il combustibile bruciato a terra nelle manovre del “contropista” e in volo nei numerosi consecutivi tentativi di atterraggio e nelle attese in circolo nel cielo per colpa del vento e delle condizioni meteorologiche che limitano la pista troppo corta. 5) Lo scalo non è degli “investitori” come li chiama lei, lo scalo è un bene pubblico di proprietà dello stato, un servizio ai cittadini, ai turisti e agli uomini d’affari che portano lavoro in Toscana; lo scalo è dato solo in concessione per la gestione agli “investitori” e tale concessione può essere revocata in ogni momento dall’ENAC (Ministero dei Trasporti) se il gestore non si comporta bene. 6) I posti di lavoro non sono “pochi e precari”, ma sono molti e sicuri, 1.000 posti di lavoro ogni milione di passeggeri annui fatti dall’aeroporto. 6) L’aeroporto di Pisa, come è stato spiegato infinite volte dagli anni ’60 del secolo scorso a oggi, per l’eccessiva distanza non può essere raggiunto con navette di 30 minuti; per le sue caratteristiche e criticità non può gestire tutto il traffico aereo della Toscana, né servire adeguatamente l’area fiorentina. Potremmo continuare a lungo…