Con il passaggio in Consiglio Regionale nella giornata di ieri, la Regione Toscana ha delineato nuovamente il proprio indirizzo in merito alla questione dell’aeroporo di Firenze, approvando la linea di azione che sarà sostenuta dalla Giunta Regionale nel proseguo dell’iter del masterplan aeroportuale in corso tra Toscana e Roma. In sostanza, per il futuro dello scalo fiorentino, è stato ribadito il quadro noto di un progetto aeroportuale tenuto entro un più ampio piano territoriale e infrastrutturale e vincolato al riassetto generale di aree che vanno ben oltre l’intorno aeroportuale e le zone direttamente interessate dalla sua attività, estendendosi su due province e otto comuni nella Toscana centrale, fino a ricomprendere opere ricadenti nell’area di Pisa.
Gran parte dei “condizionamenti” regionali al percorso del masterplan del “Vespucci” sono quindi quelli già delineati con gli atti della variante al PIT maturata negli scorsi anni, così come molte delle questioni ripresentate sono già note e affrontate nel masterplan in iter. Due sono le novità positive emerse. La prima è la sostanziale ufficializzazione della caduta del “muro” dei 2.000 metri di pista, nel senso che tale dimensione resta evidenziata come elemeno di contrasto tra PIT regionale e masterplan aeroportuale negli atti che saranno inviati dalla Regione a Roma nella procedura di VIA, ma con la possibilità di modificare tali atti per accogliere l’indicazione tecnica dei 2.400 metri (con procedure che comunque potevano essere evitate se non fosse stato fatto l’errore di indicare nella variante al PIT la dimensione di pista). Positivo anche il venir meno della previsione del “dibattito pubblico”, altra condizione discutibile che era stata posta nella variante al PIT e che avrebbe significato ripartire oggi con discussioni sul se, come, quando e perché l’area fiorentina abbia bisogno di uno scalo aereo, dopo decenni di dibattiti e anni di procedure, consultazioni e partecipazioni proprio su “parco e aeroporto” (chi ancora vive con tali interrogativi forse farebbe meglio a non occuparsi più della questione).
Tra gli aspetti discutibili va evidenziato il continuare a mantenere nella procedura richieste di ulteriori studi e valutazioni su aspetti ampiamente studiati e approfonditi o comunque da approfondire nel normale avanzamento della procedura, aspetti che non possono essere assunti come elementi ancora condizionanti l’espressione o meno di un parere favorevole sull’opera. Da verificare l’effetto dell’Accordo di Programma che intende vincolare il progetto dello scalo fiorentino alla certezza realizzativa (con impegni e tempi stabiliti) di tante altre opere infrastrutturali, già previste nelle pianificazioni regionali e locali e che ora vengono poste al traino del masterplan del “Vespucci” (compresa la progettazione e realizzazione della tangenziale nord-est di Pisa, aggiunta nella risoluzione votata in Consiglio regionale). Impostazione che può anche andare bene, ma solo a condizione che non comporti alcun ulteriore ritardo nell’iter della nuova pista fiorentina, già sottoposto anche negli ultimi anni a vincoli e freni per nulla necessari.
Confermato il quadro urbanistico locale da sbrogliare, frutto della pianificazione nell’intorno aeroportuale andata avanti nel tempo, sostanzialmente fino a oggi, senza tenere gran ché conto dell’esistenza dell’aeroporto (neppure di quello esistente), con tutte le varie questioni sul tavolo da comporre o ricomporre (Castello, Polo Unversitario, aree naturalistiche, termovalorizzatore, ipotesi stadio, ecc.) e le connesse complicazioni burocratiche e/o giurisdizionali oggi da sciogliere.
Il passaggio di ieri è quindi da considerare positivo per la volontà espressa in modo chiaro da Giunta e Consiglio Regionale di voler procedere con il progetto aeroporto, superando anche qualche paletto di troppo. Per un giudizio sull’operazione delineata bisogna invece vedere come e quanto le condizioni poste incideranno ancora sulla concreta realizzazione della nuova pista, a cominciare dal prossimo passaggio previsto a Roma per la conclusione della VIA, cioè dall’interpretazione che darà questa volta il Ministero dell’Ambiente allo scenario sottopostogli di nuovo dalla Toscana.
A questo link è disponibile un estratto del documento inerente la posizione della Regione illustrato nella seduta del Consiglio di ieri, con riportato il testo integrale del paragrafo che delinea le condizioni previste per la prosecuzione dell’iter del masterplan (“Indirizzi per le prossime fasi”).