14/9/2020 – A una settimana dalle elezioni regionali che finalmente si tengono in questo anno tutto particolare, torniamo a ribadire qualche considerazione in ottica aeroportuale sullo scenario che si prospetta per la scelta da effettuare in cabina elettorale, anche di fronte alle tante sollecitazioni che abbiamo ricevuto per mesi per avere pareri e consigli in uno scenario piuttosto contraddittorio.
La prima considerazione generale che viene da fare è che l’ultima cosa di cui la Toscana e i toscani potevano aver bisogno era dover sopportare nel 2020 un’ennesima campagna elettorale regionale con al centro delle discussioni per l’infinitesima volta la questione aeroportuale, quando tale questione era (sarebbe) definitivamente chiusa e definita con le evoluzioni degli ultimi (circa) dieci anni e tale doveva rimanere, dopo decenni di inutili polemiche e “niet”: la conferma dei ruoli e delle funzioni dei due scali maggiori della Toscana (non ottimali per localizzazione e caratteristiche delle due strutture ma oggi quelli possibili) in linea con il Piano Nazionale degli Aeroporti in vigore; la definizione dell’assetto gestionale (con la società unica Firenze-Pisa); il dettaglio delle opere da realizzare per colmare le storiche carenze di capacità e le criticità delle infrastrutture aeroportuali toscane, con i due masterplan del “Vespucci” e del “Galilei” approvati in tutte le sedi competenti (con metodi, procedure e validazioni usuali e simili da parte degli stessi soggetti preposti), con la nuova pista 12/30 di Firenze e il nuovo terminal di Pisa come opere basilari, accompagnate da tutte le altre opere collaterali previste per entrambi gli scali.
Invece ci siamo ritrovati (e siamo) in una campagna elettorale dal punto di vista aeroportuale (quello che qui interessa) di nuovo inascoltabile per sei candidati su sette alla presidenza della Regione (sette su otto se uno non fosse stato escluso) e per svariati candidati al consiglio regionale in tutti gli schieramenti che parlano (o hanno parlato finora) della questione evidentemente conoscendo poco o nulla dei due maggiori scali, di quanto già delineato, dei progetti da realizzare, della realtà esistente (aeroportuale e dei territori limitrofi) e della materia in sé.
Perché nel 2020 non è accettabile che tra chi si propone a cariche istituzionali (o si ripropone standoci già dentro) ci sia ancora qualcuno che rivoga tutto il peggiore armamentario delle insensatezze del secolo scorso: il contrasto artificioso tra gli aeroporti di Firenze e Pisa (in realtà entrambi necessari come minimo indispensabile per una regione come la Toscana); soluzioni fuori luogo e fuori tema come quelle ferroviarie per affrontare le criticità del “Vespucci” di Firenze (confermando di non conoscerle in alcun modo); i soliti clamorosi sfondoni nel descrivere le distanze tra i due aeroporti di Firenze e Pisa o le distanze usuali tra città e aeroporto, di nuovo con assoluta mancanza di conoscenza delle due realtà, delle normali distanze città-aeroporto in Italia, in Europa e nel mondo (rispetto alle quali la distanza di 80 km tra lo scalo di Pisa e l’area fiorentina resta del tutto fuori scala e improponibile, nel secolo scorso come oggi) ma anche mancanza di conoscenza della geografia toscana; ancora strabismi e doppiopesismi nel valutare i progetti per lo scalo di Firenze rispetto alla situazione attuale (aspetti ambientali, territoriali, funzionali) e nel soppesare le stesse situazioni nei due aeroporti di Firenze e Pisa (vicinanza ai centri abitati, voli sulla città, aspetti ambientali, urbanistici, rapporto con parchi e aree verdi, ecc.), di nuovo per mancanza di conoscenza delle due realtà e dei progetti previsti o peggio, per qualcuno, per distorsioni volute delle realtà.
E l’assurdità di queste posizioni senza senso sulla questione aeroportuale fiorentina e toscana, per chi le reitera ancora oggi, va ben oltre il tema aeroporto, perché è indice di un modo sbagliato, leggero, poco responsabile di affrontare una tematica, senza informarsi correttamente, senza tener conto di atti e documenti ufficiali, di incapacità anche di vedere la realtà dei territori e della regione o semplicemente perché rispondenti solo a logiche e giochi politici e di campanile, dimostrando la distanza dai bisogni dei cittadini. Metodi che poi s’immagina verrebbero applicati a tutte le materie di governo della regione. Ma lascia sgomenti anche chi semplicemente rifugge dalla questione aeroporto di Firenze dipingendola non più attuale o indispensabile, rimandabile a tempi futuri, con la scusa della situazione che stiamo vivendo, dimostrando (ancora) di non aver proprio capito la situazione del “Vespucci” e il significato e la necessità della della nuova pista, anche indipendentemente dalle contingenti evoluzioni del traffico.
Lasciando perdere il fronte del no a prescindere ideologico o variamente ispirato delle solite formazioni monoliticamente contro (dall’incommentabile Movimento 5 Stelle e dintorni alle tre formazioni concorrenti più a sinistra più o meno dichiaratamente ferme per Firenze alle posizioni anti-aeroporto anni ‘70), quello che è più disarmante nello scenario politico sono le posizioni ondivaghe e contraddittorie presenti nei due schieramenti principali, le posizioni che più sconcertano i relativi potenziali elettori, con gli scenari ormai noti.
Da una parte il centro destra, con l’inspiegabile candidata presidente Susanna Ceccardi e le sue note uscite sull’aeroporto di Firenze, prima espressamente “contro” lo scalo dell’area fiorentina e la nuova pista, in perfetto stile campanilistico-pisano, poi a favore di nuovi tavoli da aprire per discutere di un nuovo progetto da rifare (ma che, detto nel 2020, è anche peggio del dire chiaramente no). Ma anche con forze politiche che compongono lo schieramento più o meno storicamente favorevoli (soprattutto Forza Italia e Fratelli d’Italia) e molti relativi candidati favorevoli allo scalo dell’area fiorentina e alla nuova pista come prevista. Per questo, come abbiamo già avuto modo di evidenziare, resta davvero singolare sentire certi esponenti del centro destra che ripropongono gli stessi errori “aeroportuali” del PCI anni ’70.
Dall’altra parte il centro sinistra, con il candidato presidente Eugenio Giani, unico candidato (dei sette in corsa) storicamente e dichiaratamente favorevole allo scalo e alla nuova pista, storicamente conoscitore di tutta la questione (ed anche cittadino della piana sestese). Ma anche con alcune liste in coalizione dichiaratamente contro e con la stessa forza di maggioranza che compone lo schieramento (PD) caratterizzata da forti contraddizioni e dalle note responsabilità nell’assurda evoluzione avuta dalla questione con gli imperdonabili ricorsi al TAR di alcuni sindaci della piana, che hanno provocato quello che sappiamo. Una sorta di rigurgito delle responsabilità storiche (innegabili) nel freno ai progetti risolutivi per l’aeroporto di Firenze che la sinistra si porta dietro dagli anni ’70 del secolo scorso e che in varie componenti territoriali-campanilistiche o di altra natura permangono tutt’oggi, a fronte delle altrettanto innegabili evoluzioni positive dell’ultimo decennio che comunque avevano (hanno) portato il progetto nuova pista a uno stato di avanzamento che mai si era raggiunto.
Dovessimo tirare le somme di quanto abbiamo davanti, di fatto il quadro è quindi quello di un solo candidato (Giani) che, per la sua storia, può avere credibilità nella posizione favorevole all’aeroporto dell’area fiorentina e alla nuova pista da realizzare, anche se (se eletto) avrà da affrontare ancora spinte avverse interne e gestire una prova di maturità per il PD nell’assumere una posizione univoca assennata; partiti, liste e/o candidati consiglieri favorevoli e contrari all’aeroporto e alla nuova pista sono presenti in entrambi gli schieramenti di centro sinistra e centro destra, con un unico partito di tutti quelli in corsa (Italia Viva) compattamente favorevole, nel senso che ha finora parlato a una sola voce per il sì.
Quindi, come già fatto in passato prefigurando gli scenari elettorali regionali 2020 e rispondendo alle tante sollecitazioni e richieste di consigli (proprio degli elettori sconcertati per le posizioni delle formazioni politiche di riferimento) l’invito, comunque sia la scelta di lista entro il centro sinistra o il centro destra, resta il solito: individuare nell’elenco dei candidati consiglieri del proprio collegio, anche ricorrendo al voto disgiunto, candidati conosciuti per le posizioni favorevoli alla nuova pista del “Vespucci” come prevista, all’aeroporto dell’area fiorentina e al sistema aeroportuale toscano tra Firenze e Pisa come delineato, preferendo chi ha tale posizione da sempre o da lungo tempo e per i nuovi (che sono tanti) di dare preferenza a chi si esprime chiaramente per tali obiettivi, perché è sinonimo di persona che si è correttamente informata e quindi di serietà (sul sito della Regione Toscana sono disponibili i fac-simile delle schede elettorali di tutti i collegi, con gli elenchi di tutti i candidati.
Questo può essere l’unico modo per creare con le urne, in consiglio regionale, da parte dei cittadini elettori, quello schieramento bipartisan a favore di un’infrastruttura strategica qual è l’aeroporto efficiente e funzionante che altrove, ovunque, è di per sé cosa normale tra le maggiori forze politiche per opere tanto importanti e d’interesse generale.
Una cosa è certa: l’unico modo per realizzare la nuova pista ha un solo nome: Commissario Straordinario. Qualsiasi nome, partito, coalizione o altro non sarà mai in grado di fare niente perchè basta un sindachino, comitatino con la collaborazione di qualche parruccone di magistrato in pensione per bloccare tutto, salvo permettere la realizzazione di nuove piste o aeroporti di assoluto interesse mondiale come Foggia,Comiso, Perugia, Oristano, Cuneo e compagnia cantando. Questa è l’Italia dove conta di più buttare soldi in cose stupide per compiacere a qualcuno che spenderli in cose serie per il vantaggio di molti.
Sono d’accordo con te, è un bel problema votare il governo della Toscana con queste premesse, ci sono persone ottuse che non riescono a vedere la cosa positiva nella costruzione della nuova pista
Questa volta non possiamo sbagliare a votare, è troppo importante per il futuro!!!
Posso solo dire chi non voterò mai con tutto il rispetto dovuto, 5 STELLE e LA SIGNORA CECCARDI!!!!!
Saluti e forza Firenze e forza Toscana.
Speriamo in un ottimo risultato delle forze a favore della nuova pista, per ora ne vedo solo due, Italia Viva, per quanto riguarda il c-sx e Forza Italia per il c-dx, degli altri non mi fido più, compreso il PD.
Perciò il problema non si pone, se vogliamo la pista c’è un solo voto sicuro!
Italia viva e Forza Italia sono i partiti che hanno il maggior numero di candidati favorevoli alla nuova pista da realizzare (con Italia Viva sostanzialmente compatta per il sì e Forza Italia con alcune posizioni contrarie territoriali-campanilistiche). Poi candidati favorevoli ci sono anche in altri partiti e liste civiche di sostegno ai candidati sia nel centro sinistra sia nel centro destra. Per questo in ogni caso è importante scegliere chi è già conosciuto per queste posizioni o, per i nuovi della politica, verificare la rispettiva posizione sulla questione (ad esempio consultando le rispettive pagine Facebook, seguendo le interviste che si susseguono su tv e radio locali, contattandoli o incontrandoli nelle iniziative nei rispettivi collegi territoriali). Anche sui blog dell’Associazione In Pista! (https://www.facebook.com/groups/340772919686243) e del Gruppo W la pista di Peretola (https://www.facebook.com/groups/662142654251124/?ref=share) sono presenti prese di posizione di vari candidati che possono aiutare ad orientarsi.
Per far si che la nuova pista venga costruita e anche il nuovo terminal, bisogna votare Fratelli d’Italia, e come consigliere comunale Paolo Marcheschi che è sempre stato favorevole allo sviluppo del Vespucci, mettiamo, per una volta, da parte i pregiudizi per il bene dello scalo fiorentino
Però la Ceccardi non mi sembra, ora, tanto contraria allo sviluppo del Vespucci queste le sue testuali parole: Ho semplicemente chiesto che per l’aeroporto di Firenze, sia presentato un progetto che superi le eccezioni, del Ministero e le sentenze del Tar e del Consiglio di Stato, noi vogliamo lo sviluppo di Peretola e del nostro sistema aeroportuale, ma se continuiamo a riproporre progetti già bocciati, il volantino di Giani del 1989, in cui promette lo sviluppo di Peretola, rischia di rimanere attuale anche fra 5 anni. Questo è un pezzo dell’intervista fatta da Firenzetoday, bisogna fate attenzione a Giani nella sua lista ci sono i Verdi, un partito di estrema sinistra, e ora cerca anche un’alleanza con i 5 stelle, tutti partiti contro lo sviluppo del Vespucci, se non volete votare Lega allora consiglio Fratelli d’Italia e come consigliere Paolo Marcheschi un vero paladino a favore del Vespucci
L’errore che continua a fare la Ceccardi (o le viene fatto fare da chi la informa in modo errato), anche nella versione più recente della sua posizione sull’aeroporto di Firenze, è di ritenere il progetto che c’è “bocciato” e quindi sbagliato e da ripensare o rifare (ovviamente rimandando all’infinito ogni prospettiva di realizzazione) mentre in realtà nessuno (né TAR, né Consiglio di Stato) ha bocciato il progetto in sé della nuova pista 12/30 e le opere connesse, ma sono stati contestati (peraltro in modo a dir poco discutibile) alcuni passaggi dell’iter della VIA. La prossima amministrazione regionale dovrà quindi fare di tutto (per quanto di propria competenza e con azione sul Governo e enti romani coinvolti) per arrivare alla realizzazione più rapida possibile del progetto della nuova pista 12/30, che è già stato studiato e valutato sotto ogni aspetto per tanti anni, non perdere tempo in riapertura di dibattiti, tavoli, ripensamenti di progetti e cose simili, che non hanno alcun senso. Detto questo, non c’è dubbio che difficoltà e posizioni contro ci sono in entrambe le due maggiori coalizioni, anche nel centro sinistra e nello schieramento di Giani. Per questo è importante mandare in consiglio regionale il maggior numero di consiglieri chiaramente favorevoli al progetto della nuova pista 12/30 da realizzare, perché significa mandare a governare la Regione persone che conoscono la questione, si sono correttamente informate ed hanno posizioni di buon senso.
Giusto Admin è vero e Marcheschi è una di queste persone che ha veramente a cuore da ormai moltissimi anni la questione nuova pista e sviluppo dello scalo
Ha vinto Giani, del centro sinistra, quindi vedremo gli sviluppi.
Tuttavia la componente M5S rimane il maggior ostacolo allo sviluppo dell’aeroporto, e siccome il PD non si puo permettere di ostacolare troppo i loro “compagni di merende” della coalizione di governo nazionale, io penso che saranno ancora intoppi con un nulla di fatto fino almeno alle prossime elezioni nazionali.
La sfida (e il compito) di Giani ora è proprio quella di far valere l’interesse generale della regione rappresentato dalla realizzazione (più rapida possibile e senza riapertura di dibattiti sul se, come, quando e perché…) della nuova pista dell’aeroporto di Firenze entro il sistema aeroportuale toscano delineato e previsto negli atti regionali e nazionali, rispetto alle ossessive resistenze dei 5 Stelle ancora (purtroppo) al Governo, ma anche alle componenti territoriali “contro” o tentennanti nello stesso schieramento vittorioso, compreso nel PD, anche in Toscana.
Vediamo di che panni si veste, o se sono tutte chiacchiere e distintivo, come diceva un noto film, il Vespucci non ha più bisogno di belle parole che incantano le persone, ma di fatti il più presto possibile