Più volte, negli scorsi anni, tra le varie vicissitudini dell’aeroporto di Firenze, avevamo evidenziato l’insensatezza di iter per opere previste nella piana tra Sesto Fiorentino e Firenze, dove dovrebbe sorgere la nuova pista, portati avanti come se niente fosse, un po’ per forza d’inerzia da parte di amministrazioni “distratte”, un po’ per volontà di creare altri ostacoli ai progetti per lo scalo fiorentino.
Esattamente questo scenario si sta concretizzando nella piana sestese, con l’avvio dei lavori per il “Progetto di parco con valenza di area di laminazione delle acque meteoriche dell’insediamento universitario”, opera per la messa in sicurezza del polo scientifico di Sesto Fiorentino. Opera ben nota a tutti, di lunga data, sulla carta da tanto tempo e della quale avevano parlato i vertici dell’università nelle audizioni in Regione durante l’iter della varainte al PIT, chiedendo che fosse chiarita la scelta sulla pista perché loro potessero regolarsi di conseguenza con i propri progetti.
Evidentemente, mentre in Regione proseguivano tali incontri, allo stesso tempo venivano portate avanti le gare di appalto, fino all’avvio del cantiere, preceduto nei mesi scorsi dalla bonifica bellica dell’area. Il risultato è che, se mai si facesse la nuova pista, si dovrebbe partire dallo smantellare ciò che è in costruzione. Lasciamo a ognuno il commento su ciò che sta avvenendo, indicativo del reale clima istituzionale che permane attorno allo scalo fiorentino…
Che vergogna…