29/5/2020 – Nessun ripensamento sul nuovo masterplan e sulla nuova pista del “Vespucci” è riconducibile alla notizia uscita oggi su La Nazione sull’interruzione da parte di ENAC di un’altra procedura che era in corso presso il Ministero dell’Ambiente. La procedura interrotta era infatti una procedura di “Verifica di assoggettabilità a VIA” (altra cosa rispetto alla procedura VIA) avviata lo scorso ottobre su alcuni interventi riguardanti esclusivamente adeguamenti del terminal esistente, senza alcuna relazione con il nuovo masterplan (neanche con il nuovo terminal previsto in esso) e men che meno con la nuova pista.
Tali interventi erano stati programmati per far fronte temporaneamente alle immediate esigenze di riorganizzare, riconfigurare e per quanto possibile ampliare leggermente spazi e funzioni dell’attuale aerostazione per la gestione degli attuali livelli di traffico e in attesa della realizzazione del nuovo terminal previsto nel nuovo msterplan (che ha tempi incerti e più lunghi per le assurde vicende che ne hanno stoppato l’iter). Nel complesso, tra porzioni nuove e strutture che sarebbero state eliminate, era previsto un incremento della superficie coperta di 57,44 mq.
Lo stop al traffico aereo conseguente all’emergenza sanitaria e il lasso di tempo che sarà necessario per tornare ai livelli di traffico che erano stati raggiunti hanno evidentemente fatto venir meno l’esigenza e l’opportunità dell’intervento temporaneo che era stato pensato sul terminal esistente, potendo reinquadrare il tutto nelle opere del nuovo masterplan.
Piuttosto che altro caos da sparate giornalistiche fuorvianti (troppo spesso portate in giro da qualunque cosa venga detto) e da strumentalizzazioni e distorsioni alimentate purtroppo anche da soggetti istituzionali (consiglieri regionali, in questo caso), oltre che dai soliti assurdi comitati contro, in questa vicenda c’è “solo” bisogno di sapere al più presto dagli enti competenti come riprenderà il percorso del nuovo masterplan, con la nuova pista 12/30 e tutte le altre opere ricomprese per lo scalo, il territorio, i cittadini e l’ambiente sulle quali non ci deve essere e non ci può essere nessun ripensamento.
È tempo di sapere, senza più indugi, senza più stupidi giochi politici Firenze ha bisogno di di tutto l’aiuto possibile.
Signori miei, non vi siete ancora resi conto, che l’Italia è un paese bloccato dai comitati di quartiere ? Dai no qui no là ? Appena qualcuno progetta qualcosa c’è subito il comitato del no con relativo Presidente che si sente invasato dall’incarico. Tutti i paesi avanzati adottano il 5 Giga. Da noi no !
Ci sono già 500 Comuni che si oppongono così arriveremo in ritardo; sempre in ritardo rispetto agli altri. Tutti a grattarsi la “pera” per studiare il miglior modo per far ripartire il Paese, per rilanciare l’economia, per creare lavoro. I roboanti “STATI GENERALI” Poveri illusi ! Non sanno che dietro l’angolo c’è un Signor Rossi qualsiasi che ha già predisposto il ricorso al TAR a prescindere ed aspetta solo di aggiungere al modulo il nome del progetto da bloccare. Se non fosse così non saremmo orgogliosamente il Paese ultimo in tutto.
“ La decrescita felice “ !!! Per quanto sopra ritengo che la dovrebbero smettere di rompere con il prolungamento della pista dell’aeroporto Vespucci. Non si farà mai ! Almeno che non si levi di mano al Signor Rossi il ricorso al TAR e lo si inviti con gentilezza ad interessarsi di altre cose. Ma questo non avverrà mai. Il Paese deve morire di TARSITE ACUTA anche se tutti fan finta di non saperlo !
Ci siamo resi conto anche troppo, purtroppo, degli effetti assurdi di comitatini di quartiere o circolino e gruppetti d’interesse (da proprio orticello), alimentati o usati dalla politica secondo le (proprie) convenienze o ideologie Seguiamo la vicenda aeroporto da una quarantina di anni e da una quarantina di anni ne abbiamo viste di tutti i colori, sempre con le stesse argomentazioni senza alcun senso contro l’aeroporto dell’area fiorentina. Metodi che naturalmente riguardano anche tante altre opere (più o meno tutte) un po’ ovunque, ma che qui a Firenze hanno raggiunto il massimo della follia con la vicenda dei ricorsi al TAR sull’aeroporto. Concordiamo quindi con il quadro disarmante che fa, tranne che per la conclusione sulla questione pista del “Vespucci”: non sappiamo se e quando il progetto si farà, ma non si deve smettere di sostenerlo, per la sua necessità e per tutti i benefici connessi per il territorio, la piana, l’area metropolitana, la regione, i cittadini, la compatibilità ambientale dello scalo, le ricadute occupazionali, ecc. ecc. Anche perché, in un paese ingessato nelle infrastrutture, il settore aeroportuale è da molti anni quello più dinamico, che ha realizzato e sta realizzando davvero le opere in tutto il resto del paese, in base ai relativi masterplan e piani di investimento, dai maggiori scali ai più piccoli (per traffico e attrattiva), come spesso raccontiamo su questo blog e sul nostro notiziario. È folle che solo l’area fiorentina debba rimanere l’unico posto al mondo senza una pista adeguata.