Un clima di nebbia fitta accompagna l’aeroporto di Firenze nel 2014. Non è, ovviamente, la nebbia meteorologica che pur ha caratterizzato il fine anno con il picco prolungato di inizio dicembre e i momenti critici che si sono susseguiti in questi giorni scombussolando voli e spostamenti anche nel periodo delle feste natalizie. È la cappa di nebbia politico-burocratica che continua ad avvolgere il “Vespucci” e ad oggi, se si guarda oltre i flash di periodici annunci e auspici, non lascia ancora intravedere sviluppi concreti per il futuro dello scalo fiorentino e reali segnali di cambiamento nella politica aeroportuale toscana.
Il 2014 riprende con la cortina di nebbia di una holding politica tra gestori aeroportuali imposta come vincolo al via libera al progetto della pista fiorentina. Holding ancora inevitabilmente indefinita e lontana nel tempo, minata alla base dalle “dichiarazioni d’intenti” e dalle campagne contro la pista di Firenze provenienti proprio da vari enti che di tale holding sarebbero promotori. Holding che, per come finora delineata, continua ad apparire più che altro un tentato esproprio dell’aeroporto di Firenze al gestore ADF (e ai suoi azionisti) e che, se non ricondotta nei giusti termini, resta il vero ostacolo alla soluzione dei problemi dello scalo fiorentino e del sistema aeroportuale toscano.
Il 2014 inizia, così come è finito il 2013, nella nebbia di una politica aeroportuale regionale che continua ad essere anti-sistema, sempre improntata alla logica dei due pesi e delle due misure su ogni aspetto inerente la questione degli scali aerei. Da una parte l’aeroporto di Firenze, tenuto fermo con ogni tipo di scusa che blocca qualunque decisione e che si appresta a perdere anche il 2014 in passaggi politico-burocratici carichi di ennesimi studi, controstudi, commissioni, percorsi partecipativi, audizioni, ecc. ecc. Dall’altra parte l’aeroporto di Pisa, che ha carta bianca su tutto e continua fare quel che vuole il proprio gestore senza dover sottostare a nulla di tutto ciò: sposta case, trasferisce abitanti, smantella rami ferroviari, allunga piste, vola sulla città e sui cittadini, vola sul parco, su oasi e aree protette senza che ciò susciti la minima richiesta di alcunché e col pieno supporto e consenso espresso in coro da tutti (e senza che alcun progetto sia vincolato alla costituzione della holding).
Il 2014 riparte nella nebbia di un iter politico-urbanistico – la famigerata variante al PIT – che ha ingabbiato da anni la nuova pista di Firenze in un esercizio accademico senza tempo, che con il carico di vincoli e prescizioni riversato sull’aeroporto – se non alleggerito – costruisce (forse) un vago sì che di fatto significa un no e che comunque continua ad avere tempi di approvazione in continuo slittamento e tuttora indefiniti. Il 2014 partirà con il riavvio delle assurde polemiche su 400 metri di nuova pista in più o in meno, cioè su come e quanto poter arginare politicamente le potenzialità dello scalo fiorentino (e quindi del sistema toscano), così come tutta la prima metà degli anni ’90 fu persa in altrettanto assurde polemiche sull’allungamento di 400 o 250 metri della pista esistente.
Si potranno diradare tutte queste nebbie artificiose che incombono sul 2014? Certamente si, se ce ne fosse la volontà vera (di tutti…), così come poteva e doveva essere fatto da tanti anni: mettendo fine all’iter della variante al PIT portandola subito all’approvazione finale del Consiglio Regionale, troncando sul nascere ogni ulteriore divagazione accademico-politico-burocratica; presentando davvero il masterplan aeroportuale, illustrandone pubblicamente caratteristiche ed effetti (in risposta alla sarabanda anti-pista proseguita per tutto il 2013) e avviandone immediatamente il normale iter approvativo presso gli enti competenti; svincolando il via libera politico definitivo al progetto della pista di Firenze dalla holding e lasciando che tale questione gestionale prosegua pure con i tempi e le modalità opportune, ma senza più condizionare il futuro dello scalo fiorentino; unificando una volta per tutte la politica aeroportuale regionale con regole, valutazioni, procedure, attenzioni e metri di giudizio validi per tutti allo stesso modo.
Altrimenti si smetta di prendere in giro i cittadini e di sperperare risorse in iter inutili e nel 2014 si abbia il coraggio di dire definitivamente no all’aeroporto di Firenze e al sistema toscano, assumendosi la responsabilità di reiterare le scelte folli di quaranta anni fa e di quel che ciò significa per il futuro della Toscana.
Buon anno a tutti…