In occasione della manifestazione AIRET – The Italian Air Industry Renaissance, in svolgimento dal 3 al 5 ottobre alla Fiera di Rimini, una delle sessioni di lavoro ha avuto come oggetto “Aeroportualità e Innovazione” e ha visto la partecipazione delle massime autorità nazionali del settore aeroportuale italiano. Tra gli interventi, quello di Roberto Vergari, Direttore Pianificazione e Progetti dell’ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile), che ha svolto una relazione sul Piano Nazionale Aeroporti. Il dirigente dell’ENAC ha ripercorso la lunga gestazione del piano, ha illustrato i criteri con i quali è stato messo a punto ed ha spiegato le azioni che il governo intende intraprendere per garantire un adeguato sviluppo del sistema aeroportuale nazionale al 2025.
Nell’elenco delle priorità degli interventi necessari, il dirigente ENAC ha citato al primo posto l’aeroporto di Milano Malpensa, con la previsione della terza pista, la creazione di una cargo city e il potenziamento della rete ferroviaria in connessione con lo scalo, al secondo posto l’aeroporto di Venezia, con la previsione della seconda pista e la connessione con la linea ferroviaria regionale, e al terzo posto l’aeroporto di Firenze, con la previsione di una nuova pista in sostituzione di quella attuale. A seguire vengono poi indicate tra le priorità importanti interventi su Bologna, Roma Fiumicino, Catania, Bergamo, Genova, Brescia e Verona.
Si tratta di una conferma della posizione già da tempo espressa dalle massime autorità aeronautiche italiane (ENAC, Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture ed ENAV), supportata dall’azione della società aeroportuale fiorentina ADF e dalla Regione Toscana. Dopo lunghe valutazioni e attenti confronti con tutte le parti in causa, come noto, si è infatti giunti all’unanime decisione che la costruzione di una nuova pista adiacente all’autostrada A11 Firenze-Mare (orientamento 12/30) è l’unica soluzione possibile per eliminare le penalizzazioni dell’aeroporto di Firenze, risolvere i problemi ambientali creati dall’attuale pista e garantire un futuro al sistema aeroportuale toscano. La realizzazione di detta pista è anche necessaria perché il sistema aeroportuale toscano e i due aeroporti che lo compongono, Firenze e Pisa, possano rimanere nella fascia di scali definiti “strategici”.