17/5/2022 – In molti ci scrivono per chiedere un parere su quanto sta avvenendo in queste settimane attorno all’ipotetico “nuovo” progetto della nuova pista e per chiederci perché non ne diamo notizia. Rispondiamo a tutti con questo post, per ribadire che non prendiamo più in considerazione alcunché che non sia qualcosa di serio e concreto per la ripresa (vera) del percorso realizzativo della nuova pista, né dichiarazioni d’intenti, annunci, accordi, patti, bistecche, cacciucchi e altri teatrini politici e men che meno daremo più spazio né parteciperemo a discussioni e dibattiti, fatti e rifatti fino allo sfinimento su qualunque aspetto della vicenda e da qualunque soggetto coinvolto e non coinvolto, favorevole e contrario.
Non commentiamo né pubblichiamo quindi nulla sulla “nuova” ipotesi di nuova pista finché non sarà resa nota in atti ufficiali, misurabile e giudicabile negli aspetti che incidono sulla sua funzionalità, al di là della lunghezza ridotta a 2.200, che alla fine può essere il male minore, pur rimanendo (di nuovo) un’atto autolesionistico mai visto nel panorama aeroportuale mondiale (fuori Firenze) e senza alcun senso plausibile a fronte di una pista da 2.400 metri progettata e autorizzata in ogni sede competente. Un atto unico “alla toscana”, ma del tutto in linea con la storia di questa vicenda che ha sempre visto azzoppare qualunque progetto per lo scalo fiorentino, con accorciamenti degli allungamenti e altre opere impedite.
Anche noi abbiamo provato la nostra simulazione spostando su carta la misura e l’orientamento della pista in base agli elementi che sono stati raccontati finora ma non la pubblichiamo, perché non avrebbe senso e non darebbe alcuna informazione sulle sue reali caratteristiche, che vanno ben al di là del tracciare un segno di 2.200 metri sul terreno. Occorre sapere l’esatta posizione e inclinazione dell’asse pista per vedere la posizione rispetto agli ostacoli esterni ai quali di nuovo la pista si avvicina su entrambi i lati (autostrada, collinetta di Case Passerini, tranvia per Sesto Fiorentino, scuola Carabinieri, terrapieno ferroviario); l’eventuale incidenza di tali ostacoli sui 2.200 metri, cioè se ci sarebbero effetti sulle distanze operative (LDA, TORA, TODA, ASDA) e sulla possibilità di avere spazi liberi sulle testate per le strumentazioni di assistenza al volo complete; la situazione per le aree di sicurezza (RESA) sulle testate e nelle aree di tutela sul territorio in asse pista; il rapporto modificato con gli abitati (rispetto a quello migliore che aveva la pista 12/30 prevista) ed anche con le aree naturali (oasi di Focognano, che col progetto 12/30 non era sorvolata); come cambia la posizione della pista rispetto alla configurazione che era prevista per i piazzali per l’aviazione commerciale, generale e l’area merci e quindi la possibilità di fare quanto necessario per garantire spazi adeguati a tali funzioni; l’effetto della modifica di pista sulle procedure di volo (di competenza ENAV), compresa la maggiore incidenza dell’arco collinare in asse pista.
Tutti aspetti che naturalmente erano stati studiati, progettati e valutati per anni in ogni modo nell’iter concreto svolto sul masterplan 2014-2029, tutti adeguatamente risolti con una soluzione di pista 12/30 che era la più ottimale per il contesto sotto ogni punto di vista (e come tale infatti era stata approvata da tutti i soggetti preposti e competenti e – è bene ricordarlo – anche dalla larga maggioranza della politica e delle istituzioni nazionali e locali chiamate a decidere in merito). Rispetto ad essa la nuova pista “distorta” ipotizzata adesso è certamente peggiorativa. Di quanto è da capire, quando sarà resa nota davvero l’ipotesi progettuale con le annesse valutazioni che (immaginiamo) siano state fatte. Ma sopra ogni cosa in questa vicenda, nel rispetto di cittadini, imprese, occupazione, ambiente e territori, ci sarebbe bisogno di comprendere quanto sarebbe l’ora di fare davvero qualcosa di concreto e di fare prima di tutto presto, perché bene (studi, progetti, valutazioni) era già stato fatto!!
Io ho sempre detto, e ne sono pienamente convinto, che la sola possibilità di avere una nuova pista a Firenze, è quella di ripartire dalla conclusione della conferenza dei servizi, e nominare un Commissario.
In qualunque altro modo si continuerà a parlare del nulla proprio nell’intento di non fare nulla.
C’è questo articolo sul Corriere Fiorentino che sembra illustrare un disegno della nuova pista.
https://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/22_maggio_15/aeroporto-ecco-mappa-nuova-pista-che-sposta-rotte-voli-1b8f1232-d3a9-11ec-8563-49ee9ff1205e.shtml
Si tratta solo di una rappresentazione molto schematica fatta fare dal giornale a uno studio di grafica, con elementi che non corrispondono alle poche caratteristiche finora rese note (al momento solo con le dichiarazioni rilasciate dal presidente della Regione). Per avere un’idea reale bisogna aspettare che sia reso noto un qualche atto ufficiale con planimetrie esatte.
Qualunque sia il tracciato esatto della pista se non ci sono ostacoli verticali a poca distanza dalle testate, una pista di 2200m funzionerebbe per le esigenze di Firenze. Qui in California a Los Angeles ci sono il Burbank Hollywood airport (BUR) e il John Wayne airport di Santa Ana (SNA), vicino a Disneyland, che con piste di meno di 1800m operano voli su B737 fino a New York e Atlanta, cioè 6 ore di volo. Il BUR ha anche una pista di 2100m ma che usano solo per atterraggi. Sono ambedue aeroporti con oltre 6M di passeggeri l’anno. Anzi il SNA pre Covid superava i 10M, ed hanno una sola pista di 1750m.
L’aspetto determinante è proprio vedere da un progetto reale se l’inclinazione e la giacitura variate (anche se di poco) e l’avvicinamento ai vari ostacoli della nuova ipotesi di pista comporta effetti sulle distanze usabili, sugli spazi in testata, sull’operatività, sulle procedure, sull’assetto delle altre infrastrutture aeroportuali da adeguare. Soprattutto il fatto che nella nuova ipotesi “distorta” l’inclinazione verso l’autostrada venga giustificata col voler impedire futuri allungamenti è preoccupante, non per la lunghezza bloccata ma per l’effetto che può avere tale ostacolo in testata (a cominciare dalla necessità di istallare strumentazioni di assistenza al volo complete). Poi i 2.200 metri, se pienamente usabili, possono comunque andare bene, anche se non ha alcun senso aver tagliato la dimensione di una pista già progettata e approvata (e un aeroporto come quello di Firenze, data la domanda che deve gestire, dovrebbe avere la possibilità di accogliere i velivoli previsti nelle versioni a maggiore capienza senza limitazioni). Inoltre vedere un atto e un progetto reale serve anche per dare credibilità a quello che viene ipotizzato ora, perché comunque ci sono vari aspetti che lasciano perplessi, nel rapporto con il territorio variato rispetto a come era stato impostato e nella piega che ha preso la questione, a cominciare dalle tempistiche indefinite.
Secondo me, questo disegno, è il classico ballon d’essai buttato lì per vedere che aria tira attorno a questa idea.