Come prevedibile la formazione del nuovo Governo, con i suoi possibili riflessi toscani, sta suscitando le inevitabili azioni e reazioni, tra la reiterazione delle solite disarmanti sparate dei signori anti-opere ringalluzziti dalla presa di potere e lo sconcerto dei cittadini (residenti, utenti, lavoratori, imprenditori, studenti, turisti, ecc. ecc.) che nella nostra regione quelle opere le attendono da decine di anni, a cominciare naturalmente dall’adeguamento dell’aeroporto dell’area fiorentina, anche se qualcuno evidentemente ancora non se n’è accorto o fa finta di non accorgersene. Cittadini che in queste ore stanno esternando (anche a noi) tutta la propria preoccupazione.
Se dovessimo fermarci alle prime reazioni istintive di fronte a slogan, titoli, twitter e simili rilanciate in queste ore dalla Toscana “a cinque stelle” in effetti ci sarebbe solo da mettersi le mani nei capelli per le sorti della nostra città, dell’area metropolitana e della regione, che verrebbe ricacciata nel buio degli anni ’70 del secolo scorso. Perché tale sarebbe, sotto questo aspetto, il senso del proclamato “governo del cambiamento” per la nostra realtà: reiterare gli errori infrastrutturali epocali fatti in Toscana 40 anni fa con la cancellazione del progetto aeroportuale di San Giorgio a Colonica, peraltro usando oggi contro la nuova pista del “Vespucci” esattamente le stesse argomentazioni totalmente sballate usate allora contro il nuovo aeroporto… alla faccia del cambiamento.
Ma provando a guardare la faccenda con calma, buon senso indurrebbe a ritenere che così non possa essere, perché se così fosse, la disperazione non riguarderebbe certo solo le sorti dell’aeroporto di Firenze. Se un Governo, un presidente del Consiglio, un ministro con responsabilità di governo si facessero portare in giro da un dossier infrastrutture come quello prospettato dai pentastellati toscani, significherebbe assumere come metodo di governo la logica delle fake news, della disinformazione, del rifiuto di documenti, studi e atti ufficiali per far propri opinioni da blog di “comitati contro”, scontri istituzionali con gli enti responsabili e competenti in materia (aviazione, ambiente), valutazioni improntate a doppiopesismi, strabismi, campanilismi e tutto il peggio messo in scena in questi anni nella vicenda dell’aeroporto di Firenze. Non è il caso qui di tornare a commentare l’assurdità delle tesi “contro” di nuovo prospettate. Le considerazioni in merito da quarant’anni sono sempre le stesse, riassunte anche nell’apposita sezione di questo sito (alle voci “Domande Frequenti” e “Falsi miti”), che per il ministro Toninelli sarebbero sicuramente più utili del dossier a cinque stelle per comprendere una questione aeroportuale toscana aperta da mezzo secolo.
Ma, appunto, si spera che responsabilità di governo e il confronto con gli organi tecnici ministeriali che hanno seguito e approvato progetti e iter in questi anni (e con le istituzioni toscane) possano indurre al buon senso e metter fine alla strana guerra intrapresa finora dal Movimento Cinque Stelle contro l’aeroporto di Firenze. Strana perché, al di là di tutte le altre considerazioni, è una guerra intrapresa solo e soltanto verso lo scalo dell’area fiorentina. In Italia ci sono un centinaio di aeroporti aperti al traffico civile, attualmente con 41 scali commerciali, quasi tutti interessati da masterplan di sviluppo, anche con investimenti molto superiori o meno indispensabili di quelli previsti a Firenze, con tante situazioni particolari per rapporto tra aeroporti e abitati, territorio, parchi, aree protette, voli sulle città, anche con criticità simili all’attuale situazione fiorentina e ben peggiori dell’assetto nettamente migliorativo che potrà avere il “Vespucci” con la nuova pista. Situazioni che vedono sempre più o meno ovunque (compreso a Pisa e Bologna) la protesta di comitati di cittadini in qualche modo disturbati o interessati. Eppure in nessun altro caso si è mai visto generare un atteggiamento ostile come quello alimentato verso lo scalo dell’area fiorentina.
Per tutto questo non è plausibile che un Governo, peraltro guidato da una persona legata a Firenze che non può non conoscere di per sé la realtà del “Vespucci”, possa avallare una posizione localistica tanto singolare e sballata, che sarebbe anche una vera e propria dichiarazione di guerra alla città, all’area metropolitana e ai suoi cittadini. Proprio il modo in cui sarà trattata la vicenda dell’aeroporto di Firenze potrà quindi essere una sorta di cartina di tornasole per capire quale entità si è insediata a Palazzo Chigi nei giorni scorsi e quale voglia e capacità ci sia da parte delle forze che lo sostengono di maturare responsabilità di Governo.
Si concordo, una dichiarazione di guerra, e allora perché non formare un partito. Esempio Toscana libera. Firenze non può più aspettare e non deve più aspettare, perdere migliaia di posti di lavoro, basta con i dilettanti. FIRENZE deve avere un FUTURO.
Sì è vero, il futuro di Firenze, di tutta l’area metropolitana e della regione deve essere difeso in ogni modo. Ma ci pare che di partiti ce ne siano anche troppi. L’importante è che le istituzioni toscane faccciano sentire in modo forte ogni giorno e in tutte le sedi la volontà di difendere e proseguire nei progetti infrastrutturali, a cominciare dalla nuova pista dell’aeroporto di Firenze, e che le forze di opposizione in Toscana da sempre favorevoli all’aeroporto e ora parzialmente legate all’attuale Governo intervengano con decisione sulle derive integraliste dei signori del no.
Queste sono le conseguenze del tira e molla di alcuni politici locali e regionali, che fino a pochi anni addietro vedeva l’aeroporto solo x i ricchi. Vedi ancora alcuni sindaci x ricorso al TAR. Ora due sono le strade: 1. o il governo non fa retromarcia perché sa quanto gli costerebbe alle elezioni regionali e amministrative; 2. se avviene quello che si legge sui quotidiani di interrompere l’Iter delle Infrastrutture Strategiche, sappiano che subiremo un altro furto della moda e ha cascata anche gli indotti prenderanno altri voli con destinazione città più servite dai trasporti. E l’aeroclub può chiudere con la responsabilità del Governo in carica.
È vero, di fronte alle evoluzioni di questi giorni non bisogna dimenticare che l’opposizione assurda all’aeroporto dell’area fiorentina è stata portata avanti per decenni da diversi ambienti politici e non solo della Toscana, generando la situazione di arretratezza arrivata fino a oggi, ed anche adesso che molti hanno cambiato posizione portando avanti i progetti, restano anche entro le stesse le forze politiche le note posizioni contro, come quelle di alcune amministrazioni e alcuni personaggi, che coincidono con le idee integraliste e movimentiste dei no a tutto. Ora però che è stato fatto tanto percorso nelle procedure del masterplan, tutte le istituzioni e le forze toscane (di governo e opposizione) che hanno a cuore realmente il nostro territorio e chi ci vive e lavora devono respingere ogni tentativo di restaurazione di “niet” e veti anti-aeroporto.
La mia era una provocazione, ma naturalmente qualcosa dobbiamo fare, non possiamo sempre subire e zitti.
Cari amici.
Siamo arrivati al punto. E’ sempre tutta politica e business, sia in un verso che in un altro. E nell’altro è giglio magico, Renzi, Carrai, Argentina. Mah! Comunque capisco che il resto della Toscana e Firenze voglia l’aeroporto grande più per lustro che reale esigenza, credo. Credete davvero che il sindaco di Montalcino pensi che serve per lo sviluppo del suo Comune. Ma via!! Ma noi di Sesto a parte qualche eccezione non siamo d’accordo. L’ecomostro, perché questo è, non lo vogliamo. Proponete la creazione di un nuovo aeroporto a Empoli dove ci sono piane anche più estese di questa, vedrete cosa vi risponde il sindaco d’accordissimo ora con l’ampliamento. Rossi oggi parlava di Toscana bucolica. Ma la Toscana non è solo Sesto. Vai guarda anche altrove in Toscana. Rimango tuttavia perplesso quando esponete il progetto come la cosa migliore in tutto e per tutti, quasi fosse un abbellimento della poca piana che ci è rimasta dopo tutte le opere già realizzate. Comunque fate la vostra battaglia. In bocca al lupo! Ora più che mai ne avete bisogno.
Saluti.
A noi non interessa né la politica né il businness, peraltro entrambe attività del tutto rispettabili se fatte con correttezza e, quando si parla di una struttura pubblica come l’aeroporto, rispettando gli interessi generali dei territori e dei cittadini (non di piccoli gruppi localistici o orticelli vari). Noi apprezziamo chi lavora per arrivare ad avere un aeroporto adeguato e critichiamo chi si oppone, indipendentemente dal colore politico o il personaggio di turno che esprime posizioni.
Avere un aeroporto adeguato nell’area fiorentina non è per lustro o divertimento di qualcuno, ma proprio per reali esigenze, ripetute infinite volte (anche su questo sito). Esigenze che sono anche di Montalcino (non del sindaco, ma del suo territorio e di chi ci vive e lavora) perché sì, i benefici di accessibilita e connenssione internazionale che garantisce un aeroporto riguardano tutto il bacino di riferimento dello scalo, che per il “Vespucci” è l’area Firenze Prato Pistoia ma anche l’aretino e il senese, compreso Montalcino. E compreso anche Sesto Fiorentino (che conosciamo come casa nostra) che avrà anche benefici specifici dalla nuova pista, prima di tutto l’eliminazione dei voli da tutte le aree abitate!
Il progetto nuova pista poi non è un’opera d’arte inventata per abbellire la piana, ma è sicuramente la migliore soluzione oggi possibile per far funzionare un aeroporto esistente (nessuno costruisce un nuovo aeroporto!) abbattendo gli impatti della pista attuale, garantendo la possibilità di arrivare e partire, portando allo stesso tempo significative opere di sistemazione ambientale e di sicurezza idraulica per la piana. Chi si oppone a questo per difendere l’esistente non fa un dispetto a noi (o a qualcun altro) ma va contro l’interesse generale di tutti i cittadini.
Io ho un dubbio enorme da sempre. Mi spiegate come costringere i 30/40 mila veicoli (mi pare di aver letto che il flusso sia questo) che attraversano ogni giorno via dell’Osmannoro a percorrere 3 km invece di 200 mt (quasi sicuramente a passo d’uomo nelle ore più “calde”) sia migliorativo delle condizioni ambientali. Grazie.
Il riassetto dell’aeroporto con la nuova pista è parte di un piano generale per il miglioramento infrastrutturale e della mobilità di tutta la piana, con il sistema delle tranvie per Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio, il potenziamento del sistema ferroviario metropolitano, il decongestionamento degli assi stradali esistenti, a cominciare dal tratto finale dell’A11 e gli snodi di ingresso in città quasi costantemente bloccati e maggior fonte inquinante dell’area. Ci sarà inoltre l’azione disinquinante dei nuovi boschi della piana previsti sia dal masterplan aeroportuale sia dal piano di piantumazioni della Regione, che contribuiranno a migliorare la qualità dell’aria, e naturalmente un minore impatto dell’attività aerea grazie alla migliore operatività dei voli e all’impiego dei velivoli di nuova generazione con emissioni sempre più contenute.
In questo contesto il percorso un po’ più lungo della strada Sesto-Osmannoro non inciderà sulla situazione ed anzi probabilmente potrà vedere anch’esso una decongestione dei momenti critici. Bisogna sempre guardare al quadro completo di un progetto di risistemazione generale come quello previsto.
Grazie della risposta.
Però non soddisfa il mio quesito. Visto che parlate di quadro generale e visto che per realizzare il nuovo aeroporto l’assetto di quella zona dovrà essere totalmente stravolto, non si poteva interrare via dell’Osmannoro invece di creare un giropesca inutile costringendo i mezzi a percorrere circa 3 km per rimanere nel solito punto?
Poi un’altra cosa, visto che siamo qui, ma questa solo per curiosità personale dato che sono ignorante in materia. Perché si necessita di 2400 mt di pista per arrivare ad un obiettivo di circa 4 milioni e mezzo di passeggeri quando questo puoi essere raggiunto con soli 1500 mt di pista?
La soluzione scelta per adeguare la strada Sesto-Osmannoro è stato uno dei punti affrontati dai soggetti responsabili di progetti e procedure nelle risposte alle osservazioni al masterplan aeroportuale durante l’iter della VIA. I progettisti hanno spiegato che il tracciato interrato sotto la pista è stato scartato per ragioni tecniche e normative (legate agli spazi e alle pendenze necessarie per realizzare il sottopasso), ragioni ambientali (per la questione rischio allagamenti del tratto stradale sotto la pista) e ragioni di “security aeroportuale”, situazioni che hanno portato alla soluzione della deviazione di tracciato.
Riguardo alla dimensione della nuova pista, sono diverse le ragioni che richiedono una dimensione superiore a 1.500 metri. Innanzi tutto uno scalo come quello dell’area fiorentina serve un bacino di utenza con domanda di traffico aereo elevatissima (una delle maggiori d’Italia). Con aerei compatibili con una pista così corta (1.500 metri sarebbe ancora più corta dell’attuale) occorrerebbe un incremento dei movimenti aerei, cioè dei voli, molto superiore a quello previsto, per fare lo stesso numero di passeggeri (com’era infatti in vecchi progetti incentrati sulla pista attuale e su aerei regionali di piccole dimensioni). Il fatto che sia stato possibile negli ultimi 10-15 anni anni far operare sull’attuale pista velivoli un po’ più capienti (i modelli più piccoli delle “famiglie” Airbus A320 e Boeing 737), pur con tutte le note penalizzazioni, ha consentito di incrementare i passeggeri proprio contenendo l’incremento dei movimenti. Inoltre una pista di 1.500 m e relativi aerei impiegabili limita il raggio d’azione dei voli, impedendo o rendendo problematico il raggiungimento di destinazioni più lontane all’interno del continente europeo e del bacino del Mediterraneo.
La logica attuale della pista più lunga è la stessa: continuare nella crescita passeggeri preventivata nel masterplan continuando a contenere l’incremento dei movimenti aerei, potendo impiegare sempre i velivoli delle “famiglie” Airbus A320 e Boeing 737, ma nella gamma completa di modelli e senza più penalizzazioni di carico e di distanze raggiungibili, secondo il ruolo dello scalo fiorentino nel sistema aeroportuale nazionale e toscano.
Infine (ma è anche questo un aspetto primario) una pista più lunga consente sempre di gestire meglio i voli operativamente e sotto il profilo ambientale (procedure antirumore, modalità di atterraggio e decollo, ecc.).
Caro Icelandair. E’ strano tu ti ponga delle domande. Abbiamo pensato a tutto. Stai tranquillo, Sesto avrà la struttura migliore, ne trarrà certamente grande beneficio e la Toscana diventerà la California per sviluppo grazie all’aeroporto nella sua piana. Se poi ci saranno difficoltà nei trasporti faremo la tramvia da Sesto a Osmannoro. Se poi ci sarà inquinamento o rumore faremo i boschi e le barriere antirumore e tu di Sesto potrai continuare a dormire sogni tranquilli.
Caro “ IGDEMI “ (che significa????), mi fai ridere. Siete VOI “NO a TUTTO” che avete bisogno di un “in bocca al lupo”… invece vi illudete se pensate che questo nuovo governo possa ancora fermare qualcosa… perché ormai è partita anche la conferenza dei servizi e questa alla sua conclusione darà a Toscana Aeroporti l’autorizzazione definitiva e IRREVOCABILE, ossia la conformità urbanistica, per far partire i lavori… rassegnatevi, siete circondati.. non c’e Movimento 5 stalle che tenga… rassegnatevi…
Pazienza io ho fatto quello che era giusto per me e la mia famiglia. Esprimere in maniera legittima la mia opinione sull’ecomostro. Poi se verrà fatto spero di venire smentito dai fatti. Non ho gli occhi foderati di prosciutto come hai te. Anzi foderati di Rosso. Quel che dice il Partito è legge a prescindere. Guarda che se abbiamo un governo di destra è proprio colpa di questo atteggiamento del Partito. È già tutto deciso… voi non potete capire. Forse non ve ne siete ancora accorti?
Non capisco come mai tutti sti problemi che avete in Toscana con aeroporti vicini alle città.
In California non ce ne facciamo troppi.
Qui possiamo vedere l’aeroporto intercontinentale San Jose-Silicon Valley (12milioni di pax annui) dove ci hanno appena costruito lo stadio accanto alla pista.
https://goo.gl/maps/jJ2ip8CerG72
Questo e’ quello di San Diego (20 mil di pax annui), a due passi dal centro
https://goo.gl/maps/fgT7Wuik8on
Non ci sono cupoloni in centro a San Diego, ma qualche palazzo c’e’.
https://goo.gl/images/Cz2o5v
Sì, è vero, di esempi di aeroporti vicini alle città ne esistono tanti in tutto il mondo. D’altra parte per avere due esempi non occorre andare lontano, basta guardare Pisa o Bologna, due aeroporti a capacità intercontinentale rispettivamente a 2 e 6 km dai rispettivi centri cittadini e con abitati e insediamenti vari a ridosso dei confini aeroportuali e delle piste regolarmente sorvolati.
Ma naturalmente chi si oppone allo scalo fiorentino, da sempre lo fa per partito preso (o proprie ragioni) rifiutando di vedere la realtà, tant’è che considera la questione della vicinanza degli abitati solo per l’aeroporto di Firenze e contesta un progetto come quello della nuova pista che, come tutti sanno, permette proprio di eliminare i sorvoli impattanti su case e cittadini.