Mentre in Puglia (per citare un esempio) espiantano migliaia di alberi (olivi) trasferendoli in altra localizzazione per estendere le piste aeroportuali (è stato fatto a Taranto per portare a 3.200 metri la pista di Grottaglie ed è in corso a Bari per allungare la pista a 3.000 metri), nella piana fiorentina si minacciano piantumazioni nelle aree (libere) della nuova pista 12/30 del “Vespucci” per impedirne la realizzazione o quantomeno per creare nuovi ostacoli e ritardi, confermando per l’ennesima volta la Toscana come la più grande comica nello scenario aeroportuale mondiale per la voglia di autodistruggere gli interessi pubblici del proprio territorio e dei propri cittadini.
La nuova farsa di casa nostra attorno alla vicenda aeroportuale fiorentina è stata messa in scena dal Comune di Sesto Fiorentino su “assist” della Regione Toscana, nel senso che l’amministrazione sestese ha colto al volo l’occasione data dal bando regionale “Facciamo insieme il bosco del parco della piana” rivolto nei mesi scorsi ai proprietari di terreni ai margini di otto comuni dell’area (Firenze, Prato, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Calenzano, Signa, Carmignano e Poggio a Caiano). Iniziativa inserita nell’ambito del progetto del grande parco della piana previsto con la variante al PIT del 2014 su parco e aeroporto e avviato a realizzazione con il finanziamento della Regione da 14 milioni per i comuni interessati.
Di per sé il progetto regionale del parco metropolitano, ovviamente, va benissimo ed è del tutto condivisibile, potendo tranquillamente coesistere (volendo…) con le infrastrutture esistenti o previste, compreso l’aeroporto (nella configurazione attuale e in quella prevista), come delineato fin dall’inizio nei documenti del masterplan aeroportuale oggetto di procedura VIA. Progetto che, come noto, creerebbe nella porzione di piana tra Sesto Fiorentino e Firenze un parco a modello europeo, integrando fisicamente e funzionalmente progetti ambientali con attività e servizi indispensabili alla vita di città e territori (a questo tema abbiamo dedicato gran parte dell’ultimo numero del nostro notiziario, Aeroporto n°80).
L’uscita del bando per la nuova iniziativa regionale, nei mesi scorsi, aveva invece lasciato perplessi proprio perché era ovvio che si sarebbe prestato alla nuova strumentalizzazione e distorsione di buoni propositi e del buon senso da parte di chi non aspetta altro che nuovi spunti di battaglia contro i progetti dello scalo dell’area fiorentina. Battaglia che si presenta sempre più come una farsa, mettendoci sempre più in ridicolo agli occhi di chi ci guarda da fuori Toscana, per i metodi usati e i contenuti delle argomentazioni di sindaci e soggetti vari, istituzionali e non, che per la foga di impedire la realizzazione della nuova pista (mantenendo lo scalo così com’è) non si preoccupano di andare contro i propri cittadini, compresi quelli di Sesto Fiorentino (che peraltro, senza la nuova pista, si terrebbero i voli su gran parte dell’abitato).
La proposta degli “alberi in pista” del Comune di Sesto Fiorentino è, appunto, una proposta, cioè una partecipazione al bando regionale, che dovrà essere vagliata nella sua validità e opportunità: diamo quindi per scontato che arrivi quanto prima uno stop da parte della Regione Toscana, che peraltro avrebbe già dovuto farsi sentire per tenere nei giusti termini quest’ennesima provocazione e indirizzare correttamente finanziamenti e progetti per il parco (che Sesto ha tutto il diritto di richiedere e di avere, se gestiti con buon senso). Non fosse altro che per troncare sul nascere nuovi propositi di spreco di denaro pubblico investito in opere che poi dovranno essere smantellate (come già è successo e potrebbe riaccadere con altre realizzazioni inopportune attorno all’aeroporto).
Siamo in mano a degli idioti.
La faziosità politica acceca l’intelligenza dei nostri amministratori.
Qualcuno si rende conto cosa succede a livello economico se chiude l’aeroporto di Peretola. Chi ne’ pagherebbe le conseguenze maggiori sarebbe sicuramente l’economia del comune di Sesto.
Ma francamente a Sesto un aereoporto più grande non porta nessun vantaggio. Magari a Firenze ….
Gentile Igdemi, Sesto Fiorentino e i sestesi sono invece proprio quelli che avranno maggiori effetti positivi dalla realizzazione della nuova pista. L’effetto più importante sarà che Sesto non sarà mai più sorvolata dagli aerei in decollo dalla pista 05 (dall’autostrada verso Monte Morello). Come lei certamente saprà e vivrà quotidianamente (immaginiamo che abiti a Sesto), gli aerei in decollo dalla pista 05 virano immediatamente a sinistra (per la presenza davanti a loro del monte) e sorvolano in pieno la cittadina di Sesto. Con la nuova pista (unidirezionale) gli aerei decolleranno verso la piana, più o meno sulla direttrice dell’autostrada A11, e per vari chilometri (quando il rumore può essere fastidioso) sorvoleranno solo campi disabitati e poi delle zone industriali.
Altra ricaduta positiva, per limitarsi alle prime due che vengono mente, è la ricaduta occupazionale: ogni milione di passeggeri in più all’aeroporto si creano una media di 1.000 (mille) nuovi posti di lavoro diretti (ai quali poi vanno aggiunti quelli “indiretti” e quelli “indotti”). Senz’altro un’occasione di occupazione per tanti giovani di Sesto Fiorentino. E si potrebbe continuare a lungo…
Gentile amministratore. Rimango della mia idea. I vantaggi sono per Firenze qualcuno di Sesto come di Firenze troverà certamente lavoro ma ci saranno molti più aerei e quindi molto più inquinamento e rumore per Sesto. Poi atterreranno solo aerei superecologici e poco rumorosi quindi sicuramente mi sbaglio. Quindi i vantaggi li vedo per Firenze , molti più turisti. …
Vede, il fatto che lei insista con affermazioni come “…e quindi molto più inquinamento e rumore per Sesto.” ci fa pensare che non conosca affatto i progetti e che le sue idee si basino sul “sentito dire” di qualche “disinformatore” di professione. Ribadiamo: con l’attuale pista tutto l’abitato di Sesto viene sorvolato dagli aerei che decollano da pista 05 (dall’autostrada verso Monte Morello) e sei lei abita a Sesto questo lo sa benissimo e lo vede di persona. Con la nuova pista gli aerei decolleranno e atterreranno in direzione est-ovest e cioè dall’aeroporto verso Prato (decolli) e viceversa (atterraggi), lungo l’asse dell’autostrada A11 senza disturbare nessuno. Più chiaro di così. I sestesi dovrebbero essere i primi sostenitori della nuova pista per gli innegabili miglioramenti ambientali di cui godrebbero.
“La regione Toscana ci mette gli alberi”. Ma di chi sono i soldi? Se mai (spero mai) questi alberi verranno piantati, vorrei anche sapere chi pagherà quando dovranno essere rimossi