Periodicamente le istituzioni bolognesi tornano a proporre il principale scalo aereo emiliano quale soluzione aeroportuale per l’area fiorentina. Questa volta sulle pagine del Resto del Carlino di Bologna e su La Nazione di Firenze si è espresso in tal senso il direttore generale della società di gestione del “Marconi”, facendo leva sulle attuali carenze strutturali dell’aeroporto fiorentino.
Al di là del fatto che ognuno è libero di perseguire la politica che crede e di andare a caccia di passeggeri dove vuole, è bene ribadire che la soluzione dei problemi aeroportuali e la dotazione di collegamenti aerei funzionali per l’area fiorentina non può essere in alcun modo rappresentata da scali lontani, in altre città o regioni: ciò vale per Bologna come ha sempre valso per il “Galilei” di Pisa, per decenni artificiosamente decretato aeroporto di Firenze, con o senza alte velocità ferroviarie e people-mover che in entrambi i casi mantengono comunque inalterate percorrenze complessive di almeno un’ora e varie “rotture di tratta” per il cambio di mezzi di trasporto.
Come noto, nessuna città del mondo, anche di rilevanza internazionale ed attrattiva inferiore a quella dell’area fiorentina, ha come principale scalo di riferimento strutture lontane 100 km, com’è Bologna rispetto a Firenze (né 80 km come nel caso della distanza di Pisa da Firenze). E proprio le città di Bologna e Pisa, con i rispettivi scali di riferimento a 6 e 2 km dal centro, sono la dimostrazione più evidente di come siano improponibili distanze città-aeroporto di 80-100 km.
Il fatto che una quota di utenza dell’area fiorentina utilizzi lo scalo di Bologna (il 4% del traffico del “Marconi” secondo il dirigente bolognese), così come altre quote si rivolgono ad altre strutture, è dovuto in gran parte ai ben noti problemi dell’aeroporto di Firenze, finora tenuti irrisolti, che respingono i vettori e costringono gli utenti a dirottare su soluzioni di ripiego. Ai nuovi propositi toscani di Bologna (pur legittimi), istituzioni, amministratori e dirigenti toscani e fiorentini devono rispondere accelerando gli atti necessari a garantire un aeroporto funzionale all’area di Firenze, avviando la realizzazione della nuova pista del “Vespucci” e un’accessibilità su ferro dello scalo dal centro città e dalla direttrice Prato-Pistoia con tempi entro i 10-20 minuti.
Vedi anche:
– Distannze città-aeroporto in Italia
Se si va avanti così non potremo non prendere in considerazione Bologna per I nostril viaggi di affari e turismo. Ho fatto molte esperienze ed ho rilevato che da casa mia all’aeroporto ci metto circa 10 minuti meno ad andare a Bologna. L’autobus diretto dalla stazione FS al Marconi è molto frequente e ci mette circa 12 minuti. ENAV ha assolutamente ragione. Impuntarsi per 400m vorrebbe dire penalizzare le compagnie, aumentare il rumore dato che sia in partenza che all’arrivo I motori dovrebbero andare al massimo regime. Vista la risposta del presidente Rossi viene la voglia di dire,: molliamo e potenziamo I collagamenti con Bologna che purtroppo dope le 9 di sera sono estremamente carenti. Tutto sommato da Bologna a Firenze ci si mette come da Milano a Malpensa.