13/3/2021 – Nell’ambito del piano di interventi da oltre un miliardo di euro attuati negli ultimi anni, in atto e previsti per l’aeroporto di Venezia figura anche quale opera “accessoria” funzionale allo scalo la realizzazione del raccordo ferroviario tra l’aerostazione del “Marco Polo” e la linea ferroviaria Venezia-Trieste percorsa dai treni AV/AC, per un investimento di 475 milioni di euro.
Il progetto, confermato dai vari governi che si sono succeduti da molti anni in città, in Regione e a Roma e ricompreso nel contratto di programma tra Ministero dei Trasporti e RFI per l’area di Venezia, ha proseguito anche nel 2020 gli iter programmati e lo scorso febbraio ha ottenuto la definitiva approvazione dalla Regione Veneto, con parere favorevole per la prossima sottoscrizione della relativa intesa Stato-Regione (per l’opera è stata chiesta la nomina di un commissario, per accelerarne e assicurarne la realizzazione).
Nella versione definitiva il progetto prevede un nuovo tracciato ferroviario di 8 km (su una distanza da coprire di 5 km tra la ferrovia esistente e lo scalo), con tratto iniziale a doppio binario che avvicinandosi all’area aeroportuale si apre formando un percorso “a cappio” per creare una stazione “Aeroporto” passante anziché di testa, rendendo più funzionale il passaggio dei treni.
L’investimento da 475 milioni comprende i circa 8 km di binari e tutte le opere necessarie sul territorio attraversato: un nuovo viadotto ferroviario di circa 540 metri permetterà il sovrappasso del fiume Dese; lungo il percorso sarà necessario l’abbattimento di 23 edifici; saranno interessate (e compensate) due zone boscate, parte del sistema “Bosco di Mestre”; saranno interferiti vari tracciati stradali (locali, provinciali e statali) e tracciati autostradali per i quali sono previste deviazioni provvisorie per l’esecuzione dei lavori, ricostruzioni (compresa l’area degli svincoli autostradali che saranno sottoattraversati dai nuovi binari) o deviazioni definitive; sarà adeguato il sistema idraulico, compresa la deviazione di un canale e la costruzione di sei vasche di laminazione. Ulteriori opere, collaterali e compensative, sono state poi chieste con prescrizioni aggiuntive annesse agli ultimi atti approvativi (compresa la VIA) da parte degli enti locali e della Regione.
Il nuovo tracciato ferroviario avrà brevi tratti sul piano di campagna, circa 3 chilometri su rilevato, 950 metri in trincea (con particolari accorgimenti tecnici per le caratteristiche idrogeologiche dei terreni, in prossimità della laguna) e circa 3,7 chilometri in sotterranea, in particolare con la galleria artificiale per il passaggio in area aeroportuale. La stazione “Aeroporto”, interrata, si troverà a 500 metri dall’aerostazione e sarà connessa ad essa con un percorso pedonale meccanizzato. Sul nuovo tratto ferroviario è prevista la costruzione della stazione “Stadio” a servizio del nuovo impianto sportivo progettato nell’area del quadrante Tessera (con collocazione modificata su prescrizione di ENAC per non interferire con i vincoli e le attività aeroportuali).
L’intervento, come detto, è parte dell’investimento in corso da oltre un miliardo di euro funzionale all’aeroporto di Venezia, terzo polo intercontinentale italiano, posto a 6 km in linea d’aria da piazza San Marco e praticamente inserito nell’area naturale della laguna di Venezia (entrambe aree ricomprese in siti UNESCO), con 11,5 milioni di passeggeri nel 2019, due piste di 3.300 metri appena potenziate con un intervento da 135 milioni nell’ambito del masterplan al 2021 (approvato in Conferenza dei Servizi nel 2017).
Da ricordare anche che il “Marco Polo” è parte del sistema aeroportuale di Venezia che comprende come scalo commerciale secondario l’aeroporto di Treviso (a circa 30 km), con pista di 2.420 metri e 3,2 milioni di passeggeri nel 2019, a sua volta parte del sistema aeroportuale veneto che comprende anche lo scalo di Verona, con pista di 3.068 metri e 3,6 milioni di passeggeri nel 2019 (tutti con masterplan in atto o in iter).
Guardando da qui al progetto veneziano, per ottica comparativa sempre utile a chi dovrebbe riflettere sulla bassezza delle polemiche aeroportuali scatenate ancora in Toscana, è da evidenziare come l’investimento per questa sola opera accessoria funzionale al “Marco Polo” (8 km di binari per l’accessibilità allo scalo) sia superiore a tutto l’investimento necessario per realizzare l’intero masterplan del “Vespucci” di Firenze con la nuova pista e tutte le opere correlate (aeroportuali, territoriali e ambientali).