Pista e territorio
Il nuovo masterplan del “Vespucci”, contenente il progetto della nuova pista 12/30, interessa fisicamente i territori dei comuni di Firenze e Sesto Fiorentino e comporta l’estensione del sedime aeroportuale di circa 120 ettari, necessari per la stessa nuova pista (in gran parte nel territorio sestese, a ridosso dell’autostrada A11) e per l’estensione dell’area terminale dalla parte di Firenze, nei terreni di Castello. Tale espansione potrà essere in parte compensata dalla dismissione di una porzione del sedime che ospita l’attuale pista (circa 20 ettari), che sarà ceduto al parco della piana. Gran parte della nuova area aeroportuale interessa zone agricole-seminative, mentre per piccole porzioni tocca aree a vegetazione naturale e l’area pilota del parco della piana, che potrà essere riconfigurata in aree limitrofe nell’ambito dei circa 1.000 ettari della porzione di parco compresa tra Campi Bisenzio, Firenze e Sesto Fiorentino.
Alune opere compensative (aree naturali, laghetto, parco, interventi per la sicurezza idraulica) interesseranno anche il territorio del comune di Signa, distante dall’aeroporto ma scelto per la localizzazione di tali interventi. La realizzazione di queste comporta la modifica della previsione della nuova viabilità tra Lastra a Signa (uscita SGC Firenze-Pisa-Livorno) e Campi Bisenzio (Indicatore) che sarà realizzata su un tracciato che non interessa la nuova area naturale di Signa e salvaguarda anche l’esistente area naturale dei Renai.
Il nuovo assetto aeroportuale, con la dismissione di parte dell’attuale sedime, consente di rimediare ad una delle storiche criticità della piana tra Firenze e Sesto Fiorentino, ossia la barriera costituita dalla pista esistente, incastrata tra l’autostrada A11 e gli assi viari e ferroviari verso Castello. L’eliminazione di tale barriera può consentire un migliore assetto nei collegamenti in fase di definzione tra i territori dei due comuni (viabilità, tranvia, percorsi ciclabili) ed è funzionale alla previsione del parco della piana, che potrà trovare una continuità fisica senza interruzioni da Prato a Firenze altrimenti difficile, mettendo in comunicazione attraverso l’area verde il polo universitario di Sesto con l’area di Castello, Novoli e Firenze Nova.