22/3/2021 – A fronte delle nuove provocazioni in merito alla via ferroviaria per la questione aeroportuale dell’area fiorentina rilanciate a questo giro dal neo segretario del PD Enrico Letta, dal suo staff, da parte del PD (e da chi gli va dietro), riproponiamo uno degli approfondimenti che qualche anno fa abbiamo dedicato al tema della relazione tra infrastrutture aeroportuali e ferroviarie (estratto da “Aeroporto” n. 86). Tema di per sé importante, ma che in Toscana è da sempre uno dei classici usati per distorcere il senso della questione, alimentare caos e perdere tempo intralciando scelte e progetti (delineati e attesi) necessari per creare un reale sistema aeroportuale che, anche in Toscana (!), può esistere solo se esistono prima di tutto gli aeroporti (adeguati e funzionanti) che lo devono comporre, come in ogni altra importante regione italiana o europea, normalmente dotata di sistemi di più aeroporti.
Questo il link all’articolo “Aeroporti e ferrovie, treni e aerei” (Aeroporto n. 86, Gennaio-Marzo 2019), consapevoli che chi ancora nel 2021 ritiene di dover alimentare provocazioni e polemiche nella questione aeroportule toscana non è ovviamente interessato in alcun modo alla sua soluzione ed ai termini reali della vicenda.
Letta ha scoperchiato il vaso di Pandora del PD che non vuole lo sviluppo del Vespucci e rimette su il teatrino del trenino per Pisa. Prima di tutto fare una nuova ferrovia per Pisa ha costi e tempi esorbitanti. Il Vespucci è l’unico aeroporto civile della Toscana e lo si vuole affossare. Ma poi Letta che ci incastra con il nostro aeroporto, ma pensi al suo partito che fa acqua da tutte le parti. Io mi auguro che il nuovo masterplan che presenteranno a maggio possa mettere fine a questa farsa del non fare e che Giani e Nardella non si facciano mettere sotto i piedi di un PD che ormai è giunto al capolinea
Volevo aggiungere una cosa: Letta è un pisano come Rossi e la Ceccardi che ancora non hanno capito l’integrazione degli aeroporti di Pisa e Firenze. A Firenze non è che si costruisce un nuovo aeroporto, perché esiste già, ma si costruisce una nuova pista per motivi di sicurezza per gli aeromobili e che migliora sia l’inquinamento acustico che ambientale
Vorrei fare un elogio alla redazione di questa pubblicazione e ai commentatori che in tutti questi anni si sono prodigati a perorare questa causa quando è ovvio che non esiste, e non è mai esistita, la volontà politica di fare questo progetto da parte del partito che governa da decenni la regione e gran parte degli enti locali della Toscana.
Io mi domando cosa possa fare di più il PD per farvi capire che per tutti questi decenni vi ha solamente preso per i fondelli, perché questa pista i dirigenti di quel partito proprio non la vogliono fare e che fintantoché possono, continueranno con la stessa strategia di farvi credere che lo faranno quando in realtà non hanno alcuna intenzione di farlo.
Il fatto che ci sia gente che ci creda ancora malgrado tutto ciò è encomiabile.
Ringraziamo per l’elogio e confermiamo che sappiamo benissimo che lo stato di perenne stallo in cui è tenuta ancora la questione aeroportuale di Firenze è solo ed esclusivamente dovuta a volontà politiche che qui, in Toscana, sono quasi esclusivamente responsabilità della forza politica che avrebbe responsabilità di governo, dal vecchio PCI al PD passando per tutte le sigle che si sono susseguite e le formazioni più a sinistra, dentro e fuori la relativa coalizione (con l’aggiunta oggi di un Movimento 5 Stelle su questo tema totalmente fuori dal mondo). Ma va detto che anche il centrodestra, quando ha avuto l’occasione facile facile di cambiare il governo di questa regione se l’è giocata proprio assumendo posizioni sconcertanti verso l’aeroporto dell’area fiorentina con il candidato scelto (com’é avvenuto nelle ultime elezioni) o con fazioni localistiche dei relativi partiti (tra la piana fiorentina e Pisa). La nostra Associazione non ha mai avuto connotazioni politiche (pur non rinunciando a evidenziare e commentare anche la follia politica di quel che accadeva) e il nostro fine è sempre stato quello di costruire informazione corretta e fondata, per chi fosse interessato in buona fede a conoscere la questione e per evidenziare l’assurdità delle argomentazioni usate dai “contro”, soprattutto istituzionali, sapendo bene quanto questo potesse apparire ridicolo o patetico rispetto al problema reale, ossia politico, e agli occhi degli stessi politici “contro a prescindere”, che sicuramente se la ridono di fronte agli sforzi di chi cerca di costruire informazione corretta. Ma finché andiamo vanti (dopo 40 anni non sappiamo ancora per quanto) non possiamo che fare questo.