10/2/2021 – Sono stati assegnati alle imprese esecutrici lo scorso gennaio i lavori per l’ampliamento del terminal passeggeri dell’aeroporto “Cristoforo Colombo” di Genova, con avvio dei cantieri previsto a breve. Obiettivo ottenuto grazie alla forte accelerazione impressa alle procedure (progettazioni e iter), andate avanti anche nel corso del 2020 e concluse in dieci mesi.
L’intervento prevede un investimento di circa 20 milioni di euro per la realizzazione di un edificio aggiuntivo di 5.500 mq su tre livelli, integrato con il terminal esistente di circa 15.000 mq, inaugurato nella struttura originale nel 1986 (allora una delle aerostazioni italiane più moderne e funzionali), negli anni più volte oggetto di miglioramenti e interessato da un complessivo restyling e ammodernamento nell’ambito dell’attuale fase progettuale. Il completamento delle opere su tutto il sistema dell’area terminale è prevista nel 2023. Nel frattempo sono andate avanti anche le procedure per il progetto curato da RFI per la realizzazione della nuova stazione ferroviaria “Aeroporto-Erzilli” a servizio dello scalo, cui sarà connesso con un sistema automatico (una cabinovia di 600 metri), con avvio dei lavori previsto nel 2021.
L’aeroporto di Genova non ha mai raggiunto una posizione di primo piano per volume di traffico gestito tra gli scali italiani (21° nel 2019, con circa 1,5 milioni di passeggeri), per il bacino d’utenza contenuto per la collocazione della città e la conformazione ed accessibilità del territorio regionale, ma è sempre stato considerato un perno importante nel sistema infrastrutturale dell’area genovese, anche per la sinergia col porto, fin da quando, tra la metà degli anni ’50 e i primi anni ’60 del secolo scorso, la struttura fu progettata e realizzata (in circa sette anni) con la soluzione avveniristica della costruzione della pista in mare, su un’isola artificiale, con una lunghezza iniziale (all’inaugurazione del 1962) di 2.285 metri poi successivamente incrementata, fino agli attuali 2.916 metri. In precedenza – a parte l’epoca antica degli idrovolanti – la struttura aeroportuale di riferimento della Liguria era lo scalo di Albenga, circa 90 km da Genova, eccessivamente distante e non funzionale,
Anche l’aeroporto è quindi tra le infrastrutture su cui si è puntato per risollevare la città dalle drammatiche vicende che l’hanno colpita negli ultimi anni e naturalmente per intraprendere il rilancio dalla situazione generale di crisi da pandemia che stiamo ancora vivendo. In questo senso rientra l’accelerazione attuata per proseguire nella realizzazione delle opere del piano di sviluppo aeroportuale, elaborato una decina di anni fa ed aggiornato più recentemente.
L’aeroporto di Genova, per la sua collocazione, deve però anche fare i conti con le periodiche “minacce” che arrivano da altre previsioni infrastrutturali e urbanistiche ipotizzate nei suoi dintorni. Era accaduto una decina di anni fa con il progetto del nuovo stadio, malamente posizionato in conflitto con lo scalo e fermato da ENAC. Accade oggi con il progetto di potenziamento delle infrastrutture portuali, con ampliamento di dighe foranee e banchine, in un’area posta sul prolungamento dell’asse pista dalla parte delle principali direttrici di volo ed in conflitto con i vincoli aeroportuali per la movimentazione prevista delle grandi navi passeggeri e cargo (alte fino a 60 metri), le gru impiegate nelle attività portuali (alte fino a 90-100 metri) e le torri di un parco eolico parte del progetto. Previsione attualmente in fase di valutazione su cui gli enti aeroportuali sono dovuti di nuovo intervenire, evidenziando le incompatibilità sussistenti con le attività di volo, soprattutto nella seconda fase del piano, che comporterebbe forti limitazioni all’uso della pista (circa 1,5 km dalle aree di progetto e di manovra delle navi) fino alla possibile inagibilità dello scalo.
In passato, nei primi anni 2000, proprio per assicurare adeguati sviluppi sia al porto sia all’aeroporto era stato ipotizzato un progetto, proposto dell’architetto Renzo Piano, per la traslazione della pista dello scalo su una nuova isola artificiale da realizzare a maggiore distanza dalla costa, ma l’idea futuristica non ha avuto seguito. L’aeroporto esistente (da quasi 60 anni), rappresenta quindi un elemento con cui devono necessariamente fare i conti le altre progettazioni e di cui dovrebbero tener conto fin dall’inizio istituzioni e progettisti per evitare inutili conflitti, spesso sollevati da “distrazioni” nelle previsioni di nuovi assetti urbanistici negli intorni aeroportuali su cui deve necessariamente intervenire ENAC (situazione purtroppo ricorrente, non solo a Genova…).