17/6/2020 – L’Emilia Romagna si appresta a ripristinare la funzionalità del proprio sistema aeroportuale a quattro scali commerciali (tutti con piste superiori a 2.000 metri), confermato nelle linee per il Piano Regionale Integrato dei Trasporti 2025, grazie al rilancio dell’aeroporto di Forlì dopo una chiusura ai voli commerciali durata circa sette anni. Nei giorni scorsi infatti ha trovato soluzione il nodo del servizio antincendio, ultimo atto necessario per riprendere appieno l’attività, con l’inserimento di Forlì nell’elenco degli aeroporti nazionali coperti da servizio antincendio curato dai Vigili del Fuoco, con relativa copertura dei costi da parte dello stato per personale e mezzi del distaccamento aeroportuale.
Il “Luigi Ridolfi” di Forlì (pista di 2.561 metri, 4 km dal centro, circa 80 km da Bologna) aveva avuto il momento di gloria tra fine anni ‘90 e metà anni 2000 quale primo e principale scalo low cost della regione, soprattutto per l’area di Bologna, con lo sviluppo dei voli Ryanair, arrivando a gestire oltre 800.000 passeggeri nel 2004. Poi ci fu la scelta politica (più che discutibile) di portare il vettore irlandese sullo scalo bolognese, per alimentare il piano industriale da 10 milioni di passeggeri varato per il “Marconi”. Forlì entrò in crisi e dopo alterne vicende con altri vettori a basso costo e vari tentativi falliti di rilancio nell’ambito di una gestione unica degli scali emiliano-romagnoli (promosso da Forli e Rimini, appoggiato dalla Regione ma respinto da Bologna), dal 2013 fu chiuso al traffico commerciale.
Gli impegni delle realtà locali per la sua riattivazione susseguitisi da allora si sono concretizzati con la creazione della nuova Forlì Airport srl, società a capitale privato espressione dell’imprenditoria romagnola, che nel 2018 si è aggiudicata il bando di gara di ENAC per la gestione dello scalo, occupandosi delle opere necessarie alla rimessa in sesto delle infrastrutture rimaste inattive ed alla riapertura vera e propria, per la quale era atteso il passaggio raggiunto in questi giorni.
Al rilancio dello scalo di Forlì, con l’azione verso il Governo e gli enti statali preposti, hanno lavorato in modo bipartisan tutti gli schieramenti politici, assieme a enti e categorie del territorio, e adesso tutti plaudono alla prospettiva di riavvio dei voli (compreso il Movimento 5 Stelle che al di la dell’Appennino sostiene e difende un sistema regionale con quattro scali commerciali!). Impegni profusi in nome di un’infrastruttura ritenuta da tutti essenziale al rilancio dell’area romagnola, entro il sistema aeroportuale dell’Emilia Romagna delineato dalla Regione e supportato dal Governo.
Attenzione: lo stadio a Campi sta diventando una realtà, dobbiamo fermarlo prima che diventi un’ennesima scusa per cotrastare la nuova pista del Vespucci. Il Vespucci deve avere la priorità, poi tutte le altre cose. Dell’M5S non mi meraviglia più niente, sta diventando un partito sempre più inutile. Firenze non deve dipendere dall’Emilia Romagna, ma deve avere un suo aeroporto efficente.
Sono il partito della decrescita felice e questo ti dice tutto. Purtroppo lo stadio sarà una scusa per cercare di fermare il Vespucci.
Antonio speriamo di no, oggi hanno fatto una dimostrazione in tutta la città con i motorini per lo stadio nuovo, ma per la nuova pista e lo.sviluppo del Vespucci non si fa niente? Anche Paolo Gambaro promotore di W la nuova pista di Peretola sembra che non abbia più voglia di fare niente, invece una bella dimostrazione pro nuova pista.davanti.alla.aerostazione non sarebbe male
Salvatore, le persone vengono borbardate tutti i giorni con il nuovo stadio.
Anche Io come Paolo Gambaro sono rimasto male x il no al piano, ma adesso è il momento di svegliarsi (da questo sonno indotto dal governo) e tornare!!!
Abbiamo bisogno delle radio e dei giornali
Hai ragione Antonio svegliamoci per manifestare pro Aeroporto mi bene
Che trasferiscano li tutta la Ryanair…
Se dovesse diventare la Ceccardi governatore della Toscana per Peretola saranno altri problemi?
Viste le posizioni sconcertanti che la Ceccardi ha espresso e ripetuto molte volte contro il masterplan dell’aeroporto di Firenze ed ha appena ripetuto anche nella prima uscita fiorentina da candidata, pare proprio che non ci sia nessun ravvedimento. Anzi, insiste in dichiarazioni assurde, dimostrando ogni volta di non sapere minimamente di cosa parla. La più grave è il continuare a definire il masterplan del Vespucci come sbagliato, quando invece non esiste una sola ragione fondata per contestare la validità del progetto previsto con la nuova pista (ed infatti non è mai andata oltre lo slogan, motivando il suo no al masterplan). Fosse eletta, ci sarebbe sicuramente da preoccuparsi. La scelta del candidato del centrodestra appare davvero la più sbagliata che potesse essere fatta e sorprende che le altre forze del centrodestra l’abbiano accettata, soprattutto chi in tale schieramento ha sempre sostenuto l’adeguamento dello scalo dell’area fiorentina e la nuova pista e non si capisce come possano presentarsi qui al fianco di una persona che insiste in queste posizioni. La nostra Associazione è sempre stata apolitica, quindi mai è entrata in indicazioni elettorali, ma ha sempre criticato posizioni o atti senza senso contrarie alla soluzione della questione aeroporto, da chiunque venissero, come abbiamo fatto per tanto tempo contro la sinistra regionale anti-aeroporto di Firenze, contro le sparate campanilistiche e disinformate provenienti periodicamente da rappresentanze territoriali più o meno di tutti gli schieramenti e recentemente contro il PD rappresentato dai sindaci della piana responsabili degli assurdi e gravi ricorsi al TAR. Quindi adesso non si può che ritenere improponibile una candidata che continua a sparare assurdità contro il masterplan e la nuova pista.