6/2/2019 – L’ultima sospirata (quarta) seduta della Conferenza dei Servizi sul masterplan 2014-2029 del “Vespucci”, tenutasi oggi al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, ha finalmente dato il via libera definitivo al piano di riassetto dello scalo fiorentino con la nuova pista 12/30 di 2.400 metri e di risistemazione e miglioramento ambientale e infrastrutturale del territorio della piana tra Firenze, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Signa.
I riconvocati al tavolo della Conferenza (in rappresentanza di 38 soggetti statali, regionali e locali) hanno riportato i propri pareri sul masterplan, in gran parte già espressi fin dalle prime sedute, quasi tutti (35) favorevoli al progetto. I soggetti contrari erano e sono rimasti tre, ossia i Comuni di Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Prato, con “no” senza fondamento rispetto al progetto in sé ed all’evoluzione delle procedure espletate (come si può leggere nelle argomentazioni dei rispettivi documenti posti agli atti).
Il superamento dell’ultimo cavillo sollevato nella precedente seduta, per la presa d’atto della soluzione dell’interferenza tra l’ipotesi della nuova strada e gli orti a margine dell’area compensativa progettata in zona Il Piano a Signa nell’ambito del masterplan aeroportuale, ha permesso la conclusione positiva della Conferenza con l’assenso anche del Ministero dei Beni e Attività Culturali. Conclusione che aggiunge quindi il riconoscimento della conformità urbanistica delle opere previste nel masterplan ai pareri positivi già arrivati da tempo sul fronte tecnico (novembre 2014) e ambientale (dicembre 2017), alla conferma della validità normativa della propocedura seguita per la VIA (novembre 2018) e che adesso permetterà di proseguire con i successivi passaggi di avvicinamento alla fase di cantiere.
La chiusura odierna della Conferenza dei Servizi, a cinque mesi dalla sua apertura (7 settembre), non può che essere accolta con grande soddisfazione da tutti coloro che hanno lavorato per arrivare al risultato e da chi ha sostenuto e sostiene le ragioni della nuova pista del “Vespucci” e del sistema aeroportuale toscano, nell’interesse generale di cittadini e territori: chi l’ha sostenuto per decenni, spesso contro (quasi) tutto e tutti; chi ha iniziato a sostenerlo in corso d’opera, comprendendone ragioni e benefici; chi, con buon senso, ha convertito in positivo vecchie posizioni dubbie o contrarie.
Di segno diverso, ovviamente, i commenti e gli atteggiamenti dello “zoccolo duro” contro, ossia di chi non riesce proprio ad accettare (non accetterà mai) l’idea che l’area fiorentina possa avere un aeroporto adeguato e la Toscana un vero sistema aeroportuale. Quel variegato mondo (minoritario) di comitati, forze politiche, esponenti partitici della piana e di Pisa e (di riflesso) dell’attuale Governo che adesso, non sapendo più a cosa attaccarsi, confida nel blocco dei finanziamenti al progetto, fronte ufficialmente aperto nei giorni scorsi dallo show via web dell’incommentabile ministro Toninelli. Un altro mix sconclusionato di assurdità, contraddizioni, strabismi e storture (nell’uso a casaccio di finanziamenti, valutazioni e pensieri) scatenato di nuovo per creare caos in un sistema aeroportuale toscano ben definito e consolidato nel sistema aeroportuale nazionale.
Vedremo gli sviluppi di questa appendice di farsa anti-aeroporto che, al di là dell’effettiva valenza nella vicenda, segna un’altra figuraccia per tutto il Governo, da Conte in giù (alla fine quello per il “Vespucci”, pur avendo grandi effetti positivi, è un investimento pubblico piccolo piccolo in raffronto a tutte le altre opere più o meno in discussione e boicottarlo è davvero una ripicca infantile). Per ora, comunque, mettiamo agli atti e nella cronistoria della vicenda aeroportuale fiorentina la data odierna per il definitivo via libera al masterplan 2014-2029 del “Vespucci”, a cinque anni dall’avvio concreto del relativo percorso procedurale ed a conferma della fattibilità, sostenibilità e necessità della nuova pista sostenuta da sempre.
Sig ministro Toninelli, ma lei crede che noi fiorentini siamo fessi??
Forse non ci conosce, è bene che impari a conoscerci, siamo un popolo cocciuto e menefreghista, ma siamo grandi.
Più lei ci ostacola e piu noi andiamo avanti, si ricordi!!!!!
Viva fiorenza, viva la Toscana.
Un grazie al nostro sindaco, al sig. Rossi ed un immenso grazie alla persona che si è battuta per il Vespucci, grazie Matteo Renzi.
Bravo Antonio.
I piloti durante la seconda guerra hanno mantenuto e ampliato la pista verso Nord e non verso Ovest. IL motivo si chiama “Tramontana” vento a 50kmh quasi sempre presente in inverno non possibile da affrontare lateralnente in un atterraggio. Questa pista va contro la logica, i dirottamenti totali annui ritorneranno a essere uguali a quelli moderni su Pisa di oggi. Saluti da un Pilota, (non un politico)
Il progetto della nuova pista è stato predisposto fin dall’inizio partendo da una serie di prerequisiti posti per superare le criticità dell’attuale aeroporto e uno di questi, naturalmente, è stato il miglioramento operativo dello scalo rispetto all’incidenza dei venti per i velivoli di riferimento che il “Vespucci” deve accogliere. La pista 12/30 è stata scelta quindi perché nettamente migliorativa, con un effetto dei venti al traverso in realtà molto meno penalizzante (poco significativo) rispetto all’attuale incidenza dei venti in coda ai velivoli in atterraggio o in decollo sulla pista esistente che provocano i continui dirottamenti.
La nuova pista è stata approvata nella configurazione prevista dall’ente tecnico responsabile (ENAC) proprio perché ritenuta valida per garantire la necessaria operatività allo scalo e più volte, nel corso delle procedure del masterplan, ENAC ha ribadito la validità della soluzione proprio rispetto ai venti.
Peraltro la pista riorientata al fianco dell’autostrada A11 è stata proposta in realtà molte volte nel passato, fin dal periodo della seconda guerra mondiale, perché sempre ritenuta assetto migliore per adeguare lo scalo alle esigenze dell’aviazione che via via evolveva (e per tutte le altre ragioni funzionali e ambientali), mentre l’orientamento della pista attuale, realizzata alla fine degli anni ’30, poteva andar bene per i piccoli velivoli dell’epoca (così come magari potrebbe andare bene oggi per i più piccoli aerei di aero club o aviazione generale), perché non avevano grandi problemi ad atterrare e decollare anche dalla parte di monte Morello, pur con difficoltà per le frequenti turbolenze sotto monte.
Da ricordare anche che l’orientamento progettato oggi per la nuova pista corrisponde allo stesso orientamento che aveva la pista del nuovo aeroporto di S.Giorgio a Colonica che stava per essere costruito nei primi anni ’70, in quanto anche in quel caso ritenuto migliore per un’infrastruttura di volo posta nella piana tra Firenze e Prato.
Quali saranno a questo punto i tempi di realizzazione della nuova pista ? Quando sarà operativa ?
Nelle documentazioni che sono state oggetto delle procedure svolte, i tempi tecnici di realizzazione della nuova pista sono indicati in 17/18 mesi dall’apertura dei cantieri. Prima però occorrono altri passaggi, dagli espropri alle gare di appalto. Si spera comunque che si possano vedere lavori in corso entro quest’anno.
Ma non mi pare una posizione ostativa dire che l’aereoporto si puo’ fare ma senza i soldi pubblici visto che poi i privati ne trarranno un congruo profitto. Perche’ il sindaco Nardella si e’ subito scagliato contro queste dichiarazioni? Sinceramente non capisco. Se il governo ti da l’ok e ti dice che i soldi ce li devono mettere i privati io sarei contento perche’ lo scopo principale e’ quello di fare l’aereoporto. O almeno direi parliamone. Se i cittadini possono pagare qualche soldo in meno di tasse o dirottare quei soldi in cose socialmente utili forse sarebbe il caso di parlarne.
Il progetto è impostato su un cofinanziamento pubblico (150 milioni) e privato (circa 200), sulla base della normativa europea che consente, per aeroporti come quello di Firenze (con traffico inferiore ai 3 milioni di passeggeri) il finanziamento pubblico fino al 50% dell’investimento. In base a questo, i 150 milioni sono stati destinati da anni al progetto del “Vespucci” e non potrebbero andare a opere diverse da quelle aeroportuali (in parte sono fondi ENAC, cioè destinati proprio al comparto aeroporti).
Per la stessa norma europea gli aeroporti con più di 5 milioni di passeggeri non possono invece avere finanziamenti pubblici, quindi i soldi che fossero tolti a Firenze non potrebbero andare a Pisa, che ha già superato tale soglia, quindi sarebbero persi dalla toscana per andare a scali di altre regioni.
Va ricordato poi che Toscana Aeroporti gestisce l’aeroporto in concessione, ma il proprietario delle infrastrutture è e resta lo Stato, quindi l’investimento è su un bene pubblico, che giustifica l’investimento pubblico. Inoltre Firenze è l’unico aeroporto italiano che finora non ha mai beneficiato di veri investimenti pubblici per creare adeguate infrastrutture, soprattutto la pista di volo (a differenza sostanzialmente di tutti gli altri scali nazionali).
Infine va considerato che una grossa fetta dell’investimento previsto è destinato a opere esterne all’aeroporto e per il territorio (sistemazioni idrauliche, creazione di aree naturali e a parco, ecc.), in parte in attuazione di progettazioni locali (comunali, regionali) mai realizzate, per le quali è più che giustificata la compartecipazione di finanziamento pubblico.
Detto ciò, un’eventuale riduzione di fondi dello Stato non potrà fermare l’opera, ma non si vede perché ciò dovrebbe avvenire.
E’ difficile per un cittadino comune capire esattamente dove sta la verita’ da una parte ti dicono che Renzi ha manovrato il tutto principalmente per interessi di partito che i terreni sono di proprieta’ di Verdini e che prevarra’ l’interesse privato a danno di quello pubblico. Dall’altra che l’opera e’ fondamentale per lo sviluppo regionale e che portera’ una valanga di nuovi posti di lavoro (di questo ne sono certo). Come sono certo che i sestesi hanno votato Lorenzo Falchi sindaco a danno del candidato di Matteo Renzi, Zambini proprio perche’ contrari ad aereoporto ed inceneritore Quindi quando Nardella dice che e’ un’opera voluta dalla stragrande maggioranza dei cittadini non dice la verita’. Almeno per quei territori in cui impattera’ maggiormente l’opera. Personalmente mantengo una posizione nettamente neutrale cosi’ come ho fatto con la tramvia fino a quando non si potra’ verificare con i fatti cosa succedera’ non mi sbilancio in giudizi. Ovvio che la speranza e’ quella di avere un’opera realmente utile che non diventi uno spreco di denaro pubblico perche’ da cittadino che paga le tasse in maniera corposa ne ho piene le tasche degli sprechi italici.
La verità è quella degli atti e dei documenti ufficiali, delle procedure fatte, delle approvazioni ottenute (fino a quella definitiva di oggi) in base a procedimenti lunghissimi e un’infinità di studi (che noi abbiamo sempre raccontato su questo sito e sul notiziario “Aeroporto”).
Purtroppo è comprensibile che il martellamento di disinformazioni fatto da chi è contrario, anche da sedi istituzionali locali e ora anche governative, generino confusione (le dichiarazioni di oggi del ministro Toninelli hanno superato qualunque limite di decenza).
Dotare Firenze e la sua area di uno scalo funzionante e la Toscana di un sistema aeroportuale vero (Firenze-Pisa), far funzionare un’infrastruttura che crea e supporta il lavoro, abbattere l’impatto ambientale su abitati e cittadini grazie alla nuova pista, realizzare davvero le opere ambientali e territoriali per la piana previste col masterplan aeroportuale è interesse generale di tutti, non certo per interesse di un partito o un politico (la nuova pista era già prevista come migliore soluzione per lo scalo di Peretola quando Renzi e Carrai non erano ancora nati e i loro genitori forse erano bambini).
Non risulta proprio che alcun terreno attorno all’aeroporto interessato dal progetto sia di Verdini (per averne conferma basta guardare l’elenco pubblico delle particelle catastali pubblicato dallo scorso anno) e men che meno i terreni di Castello limitrofi allo scalo (ora di Unipol, in fase di passaggio a Toscana Aeroporti).
Falchi a Sesto è stato eletto soprattutto sul traino del no all’inceneritore, non tanto all’aeroporto; infatti i sondaggi hanno attestato che anche a Sesto Fiorentino prevalgono i favorevoli alla nuova pista e d’altra parte è giusto che sia così, anche perché con la nuova pista, come spiegato tante volte, si tolgono per sempre gli attuali sorvoli sugli abitati e Sesto avrà importanti opere ambientali sul proprio territorio.
La preoccupazione per lo spreco di risorse pubbliche è sempre lecita, ma davvero non è il caso dell’aeroporto di Firenze, che è un’infrastruttura giustificata e utile, molto di più di tanti altri aeroporti grandi e piccoli, vicini e lontani e di tante altre opere.
Sulle motivazioni della elezione di Falchi sono certo che non e’ come dice lei. Cosi’ come sul risultato dei sondaggi che lasciano il tempo che trovano perche’ sa meglio di me che vengono fatti su un campione di cittadini molto limitato. Un po’ come gli exit poll che poi non sono mai veritieri. Altra “contestazione” potrei fargliela sul sorvolo dell’abitato di Sesto visto che un buon 25% dei voli, come risulta da alcuni studi fatti da professionisti del settore e sui quali mi sono documentato, dovranno per forza passare sopra i centri abitati anche di Firenze e non solo di Sesto. Sul resto la ringrazio per la risposta chiarificatrice e come gia’ scritto molto importante e’ la creazione di posti di lavoro e la fine del sorvolo degli abitati di Peretola Brozzi e Quaracchi. La ringrazio ancora per il franco e corretto scambio di vedute e opinioni. Cordiali saluti.
I sondaggi sono certamente da prendere per quello che sono, ma ne sono stati fatti di tutti i tipi (anche da istituti di ricerca seri, con metodi adeguati) e ogni volta hanno dato posizioni favorevoli all’aeroporto, anche a Sesto Fiorentino. Molto meno attendibili magari sono quelli in rete senza registrazione o altra regolamentazione.
Sulla questione dei sorvoli, non possiamo che confermare il fatto che con la nuova pista saranno eliminati per sempre i sorvoli attuali sull’abitato di Sesto: è un dato certo, da sempre, non un’opinione o una previsione, perché è un dato di fatto: gli aerei proprio non avranno modo di volare su nessuna area residenziale di tale comune, passando solo su un breve tratto di territorio sestese lungo l’autostrada A11 (mentre con la pista attuale gran parte dell’abitato di Sesto è sorvolato nei decolli 05, verso monte Morello). Per questo risulta assolutamente incomprensibile la posizione di Falchi, che non ha mai spiegato (prima di tutto ai suoi cittadini) perché preferisca mantenere i voli sulla propria città, compresi quelli a bassa quota sulla zona di Quinto.
E anche il dato del 25% di voli su Firenze è destituito di qualunque fondamento, perché la pista sarà monodirezionale, e lo potrà essere perché col diverso orientamento della pista l’incidenza dei venti in coda agli aerei consentirà di volare solo dalla parte della piana, in direzione del territorio di Campi-Prato (sempre senza sorvolare a bassa quota nessuna area residenziale).
Purtroppo dati falsi come quel 25% (o simili) sono stati diffusi per anni (e vengono ancora diffusi) dai comitati contro e da vari personaggi che hanno prodotto propri “dossier” creando un gran caos e disinformazione tra i cittadini, dati che non hanno nulla a che fare con gli scenari reali e con i documenti ufficiali che hanno completato tutti gli iter approvativi.
Lo spreco di soldi pubblici semmai avviene con il trasporto ferroviario che costa dai €20+ milioni al km per le linee tradizionali fino a ben oltre i €60 milioni al km per una TAV (quando non ci sono gallerie da fare).
La proposta di alcuni di potenziare il trasporto ferroviario fra Firenze e Pisa, invece di spendere sul Vespucci, sarebbe la vera rapina a mano armata dei cittadini contribuenti.
La variante ferroviaria di Lastra a Signa-Montelupo, costruita all’inizio di questo secolo, costò allora €220 milioni per 9,6km (vedi link sotto a pag 4). Quindi immaginati quanto costerebbe un “potenziamento” del resto dell’intera linea Pisa-Empoli di oltre 50km. Altro che i 150 milioni di contributo al finanziamento dell’aeroporto.
In America si dice: ”un miglio di strada (ferroviaria) ti porta lontano un miglio. Un miglio di pista ti porta in tutto il mondo”.
https://www.trenitalia.com/cms-file/allegati/rfi/LA%20LINEA%20FIRENZE-EMPOLI.pdf
Quindi la soluzione migliore. Resto sulle mie posizioni neutrali perche’ non mi convincono ne’ le posizioni pro ne’ quelle contro. Tanto a questo punto non resta che attendere la messa in opera del nuovo Vespucci. Se avessero ragione le posizioni contro indietro non si torna in ogni caso quindi speriamo bene. Ah! Dimenticavo. Ma il fatto che gli aerei passeranno vicinissimi al polo scientifico universitario dove tra l’altro sara’ trasferita la sede del liceo scientifico Agnoletti sara’ salutare per gli studenti?
Sì, l’assetto previsto dal masterplan, con la nuova pista al fianco dell’autostrada, è riconosciuto da sempre la soluzione migliore per l’aeroporto esistente, sia per l’operatività dello scalo, sia per la riduzione dell’impatto sugli abitati.
Riguardo il polo universitario di Sesto, tale struttura è stata realizzata consapevolamente accanto all’aeroporto e il suo sviluppo era stato previsto avvicinandosi ulteriormente alla pista esistente. Per questa vicinanza, nel progetto della nuova pista fin dall’inizio sono stati valutati i possibili effetti sul polo e dove necessario sono stati previsti i necessari accorgimenti, riconosciuti validi con l’approvazione ambientale del masterplan e il parere positivo in Conferenza dei Servizi della stessa Università.
In particolare la duna anti-rumore (che sarà configurata come una collinetta con percorsi pedonali e ciclabili) manterrà i livelli acustici entro le soglie di compatibilità anche negli edifici rivolti verso la nuova pista nella porzione sud del polo (nel resto dell’insediamento, più distante, non ci sono effetti).
Per la nuova sede del Liceo Agnoletti, anche in questo caso tale localizzazione è stata scelta (dagli enti locali coinvolti) sapendo di avvicinare tale struttura all’aeroporto esistente (anche alla pista attuale), ma comunque la sua posizione, prevista nella parte nord del polo universitario, risulta distante dalla nuova pista e non ci saranno effetti di rumore o inquinamento (l’impatto sulla scuola semmai potrà esserci per la vicinanza con l’asse stradale Firenze-Sesto).
Va poi precisato sempre che l’area del polo universitario non viene sorvolata dagli aerei, né con la pista attuale né con la nuova, mentre il liceo Agnoletti nella sede attuale, in via Ragionieri, ha da sempre molto vicino i sorvoli nei decolli verso monte Morello, che passano sulla zona Castello-Quinto Basso e poi Sesto Fiorentino.
Non sembra disturbare gli Americani che la pista dell’aeroporto di San Diego (20 milioni di passeggeri annui) e’ accanto alla scuola reclute dei Marines. Un polo di 20 mila reclute.
https://goo.gl/maps/fpa1DJPGB212
Non sembra neppure disturbare gli Americani che la pista dell’aeroporto della Silicon Valley (10 milioni di passeggeri annui) e’ accanto allo stadio Avaya di San Jose, inaugurato un paio d’anni fa..
https://goo.gl/maps/PxJAPHLSxQp
E non disturba neppure che l’aeroporto di San Diego e’ a un km dai palazzi del centro della citta’.
https://goo.gl/images/SvZ63Q
Per chissa’ quali motivi l’aeroporto di Firenze crea tutti questi timore che nel resto del mondo non esistono proprio.
Finalmente siamo giunti, stremati al giusto epilogo, i Signori del no, con a capo il povero Ministro Toninelli, non ce l’hanno fatta con il loro bagaglio di assurdità,a fermare un favoloso progetto che rende il Vespucci più sicuro e efficiente, e il riassetto della piana con un favoloso parco faunistico, al posto delle baraccopoli attuali, insomma un vero fiore all’occhiello per Firenze , e poi non dimentichiamoci dei 10000 posti di lavoro tra diretti e indiretti, scusate se è poco!!!!!!, Forza fiorentini ce l’abbiamo fatta, nessuno ci ha piegato con le loro assurdità
E ora quale è il prossimo step?
C’è qualche altra conferenza o studio ambientale o approvazione di qualche altro corpo da superare?
O si può già aprire il cantiere?
Ma insomma, in altre parole, TRA QUANTO ARRIVANO LE RUSPE?
Nelle documentazioni che sono state oggetto delle procedure svolte, i tempi tecnici di realizzazione della nuova pista sono indicati in 17/18 mesi dall’apertura dei cantieri. Prima però occorrono altri passaggi, dagli espropri alle gare di appalto. Si spera comunque che si possano vedere lavori in corso entro quest’anno.
Alla fine c’è l’abbiamo fatta! A dispetto di quanti hanno ostacolato questo percorso per vari motivi, non ultimi interessi politici e prese di posizione assurde mantenute per partito preso al di la di ogni logica. Purtroppo gli esseri umani sono inclini spesso a dare giudizi senza conoscere a fondo le reali situazioni oggettive. Chi ci vive nella piana sa bene di cosa si sta parlando. Mi auguro che da qui in poi si proceda al galoppo con la realizzazione di quest’opera. E mi rivolgo ai politici, locali e nazionali, contrari da sempre: lasciateci migliorare il nostro territorio e smettetela di arrampicarvi sugli specchi, avete perso. Usate i soldi dei contribuenti (i vostri stipendi) per lavorare davvero per il benessere e la prosperità dei cittadini. Non serve fare propaganda elettorale sulla nostra pelle, anzi, ci fate imbestialire ancora di più. E quando il popolo è esasperato….. Meglio non verificare!
Volevo ringraziare l’associazione Valentino Giannotti e noi che da anni ci battiamo per il progresso della nostra regione.
Questi oscuri signori che parlanno senza sapere, ci avete ostacolato per 30 lunghi anni e forse ancora ci proverete. Noi ancora sappiamo sognare, voi siete morti dentro.
Arriverà l’inverno con la sua tramontana a 50 kmh, atterrare con questo vento laterale non sará possibile. Le giornate di tramontana sono molte, pareggiano i dirottamenti attuali su Pisa. Se i vecchi piloti hanno costruito Peretola durante la guerra che guarda Nord e non Ovest ci sará un motivo? Saluti da un Pilota.
Il progetto della nuova pista è stato predisposto fin dall’inizio partendo da una serie di prerequisiti posti per superare le criticità dell’attuale aeroporto e uno di questi, naturalmente, è stato il miglioramento operativo dello scalo rispetto all’incidenza dei venti per i velivoli di riferimento che il “Vespucci” deve accogliere. La pista 12/30 è stata scelta quindi perché nettamente migliorativa, con un effetto dei venti al traverso in realtà molto meno penalizzante (poco significativo) rispetto all’attuale incidenza dei venti in coda ai velivoli in atterraggio o in decollo sulla pista esistente che provocano i continui dirottamenti.
La nuova pista è stata approvata nella configurazione prevista dall’ente tecnico responsabile (ENAC) proprio perché ritenuta valida per garantire la necessaria operatività allo scalo e più volte, nel corso delle procedure del masterplan, ENAC ha ribadito la validità della soluzione proprio rispetto ai venti.
Peraltro la pista riorientata al fianco dell’autostrada A11 è stata proposta in realtà molte volte nel passato, fin dal periodo della seconda guerra mondiale, perché sempre ritenuta assetto migliore per adeguare lo scalo alle esigenze dell’aviazione che via via evolveva (e per tutte le altre ragioni funzionali e ambientali), mentre l’orientamento della pista attuale, realizzata alla fine degli anni ’30, poteva andar bene per i piccoli velivoli dell’epoca (così come magari potrebbe andare bene oggi per i più piccoli aerei di aero club o aviazione generale), perché non avevano grandi problemi ad atterrare e decollare anche dalla parte di monte Morello, pur con difficoltà per le frequenti turbolenze sotto monte.
Da ricordare anche che l’orientamento progettato oggi per la nuova pista corrisponde allo stesso orientamento che aveva la pista del nuovo aeroporto di S.Giorgio a Colonica che stava per essere costruito nei primi anni ’70, in quanto anche in quel caso ritenuto migliore per un’infrastruttura di volo posta nella piana tra Firenze e Prato.
Sul B737-800 il limite del crosswind component (su pista bagnata) è 27 nodi per il decollo e 30 nodi per l’atterraggio.
Tuttavia il limite del tailwind component, che ha grande impatto sulla pista attuale, non è mai superiore ai 15 nodi.
Quindi l’impatto del crosswind tramontano sulla nuova pista è inferiore a quello dello stesso vento sulla RWY 05/23 a parita di velocità del vento. Perchè con Il tramontano a 20 nodi oggi i voli si fermano mentre domani si fermeranno solo quando supera I 27 nodi.