18/12/2018 – In un’intervista alla maggiore rivista aeronautica italiana, JP4 Mensile di Aeronautica, il CEO di Air Dolomiti (vettore controllato al 100% dal Gruppo Lufthansa), Joerg Eberhart, ha confermato che la compagnia intende creare una base tecnica sull’aeroporto di Firenze per sviluppare i voli dal capoluogo toscano e per attrezzare un hangar dove svolgere la manutenzione agli aerei in flotta, gli Embraer della famiglia E-Jets. Un investimento di prestigio, quello deciso dal Gruppo Lufthansa, che porterebbe al “Vespucci”, a Firenze e alla Toscana un polo tecnico di alto profilo con la previsione della creazione di nuovi posti di lavoro ad alta specializzazione con le immaginabili ricadute sull’economia locale (ricordiamo che la base tecnica di Meridiana, a suo tempo, contava più di cento dipendenti).
La condizione per procedere a questo progetto però, risulta dall’intervista, è quella che si realizzi il masterplan dell’aeroporto che garantirebbe alla compagnia di disporre di una pista efficiente e non soggetta a continui dirottamenti e di nuovi spazi per realizzare un hangar dove ricoverare i velivoli in manutenzione. La compagnia, spiega l’articolo, è alla vigilia di un grande potenziamento che vedrà nei prossimi anni il raddoppio della flotta e del numero dei dipendenti e la creazione di nuove basi operative in Italia che andranno ad affiancare quella principale sull’aeroporto di Verona.
«In progetto – riporta l’articolo citando le parole del CEO di Air Dolomiti – c’è di affiancare a Verona, unica base in Italia, due nuove basi a Torino Caselle e Firenze Peretola. Basi che avranno due aerei in sosta notturna. In particolare a Firenze i manager del vettore stanno valutando con i responsabili dello scalo la possibilità di avere la base equipaggi, ma anche una base manutentiva in aggiunta a quelle di Verona e Monaco. Questo darebbe la possibilità di assumere anche personale tecnico. L’investimento è dipendente dal progetto generale di sviluppo dello scalo toscano. Localizzare dove è possibile edificare l’hangar e sapere se c’è già qualcuno con cui condividerlo è fondamentale per le scelte del management di Air Dolomiti».
Il manager precisa poi che in questo piano di crescita in Italia c’è un certo interesse anche per Bologna, il che lascia supporre che, nel caso non si dovesse realizzare il masterplan del “Vespucci” con la nuova pista, la scelta alternativa di Air Dolomiti potrebbe essere l’aeroporto emiliano, con la perdita per la Toscana di questo prestigioso investimento industriale, dei posti di lavoro diretti, quelli indiretti e di tutto l’indotto che si verrebbe a creare.
Air Dolomiti, creta nel 1991 a Trieste dalla famiglia Leali come diversificazione delle attività industriali nel settore dell’acciaio, si è presto fatta apprezzare per la qualità e la serietà delle sue attività, iniziando successivamente a collaborare con Lufthansa che nel 2003 è arrivata a controllarne il 100% delle quote azionarie. Oggi Air Dolomiti ha una flotta di dodici Embraer E195 da 120 posti ai quali entro il 2023 si aggiungeranno, al ritmo di tre all’anno, altri 14 Embraer E190, portando la flotta a 26 aerei. I dipendenti passeranno nello stesso periodo da 600 ad oltre 1.000, tra i quali 180 nuovi piloti (una quarantina già nel 2019). Air Dolomiti attualmente opera a Firenze con tre voli giornalieri per Monaco (col proprio codice EN) e quattro voli giornalieri per Francoforte (con codice LH della casa madre Lufthansa) e con frequenze aggiuntive su entrambe le destinazioni nell’orario estivo.
Ringraziamo la rivista JP4 Mensile di Aeronautica per averci concesso in anteprima la pubblicazione degli stralci dell’articolo che uscirà sul numero di gennaio in distribuzione nelle maggiori edicole dal 22 dicembre. Un’anteprima dell’articolo è invece già consultabile sul sito Internet della rivista www.jp4aeronautica.net.
Basterebbe solo questo per accelerare al massimo la realizzazione della nuova pista, altrimenti vuol dire che c’è l’intenzione di danneggiare Firenze e la Toscana tutta.
Caro ministro Toninelli per favore non metta più bocca sull’aeroporto di Firenze non ci faccia perdere questa ghiotta opportunità per il prestigio di Firenze e di molti posti di lavoro creati dallo sviluppo dello scalo fiorentino