21/11/2018 – Con l’approvazione della Risoluzione votata oggi in Consiglio Regionale si è superata una delle questioni che costituivano non conformità urbanistica nell’iter approvativo del masterplan 2014-2029 del “Vespucci” di Firenze, consentendo un importante passo avanti verso la conclusione del procedimento in corso nell’ambito della Conferenza dei Servizi sul progetto per lo scalo fiorentino e per la piana.
L’atto approvato consente di recepire nel PIT (Piano di Indirizzo Territoriale) il nuovo assetto dell’aeroporto di Firenze come previsto nei procedimenti ufficiali arrivati a conclusione (con le approvazioni tecniche e ambientali), rispetto alla versione vigente dopo le varie vicissitudini che hanno interessato tale documento: dall’integrazione al PIT per il parco e l’aeroporto (approvata nel luglio 2014), che prevedeva un areale per lo scalo leggermente diverso, agli effetti della sentenza del TAR su tale integrazione (agosto 2016), che ne aveva invalidato alcuni aspetti procedurali portando all’annullamento della parte relativa al progetto aeroportuale.
In particolare, viene modificato l’areale per il sedime aeroportuale ampliandolo leggermente dalla parte della giacitura della nuova pista di 2.400 metri verso la piana per circa 9 ettari e dalla parte dell’area di Castello interessata da ampliamenti per l’area terminale (aerostazione, piazzali, viabilità, ecc.) per circa 19 ettari, sistemando in questo caso anche la difformità con il nuovo piano di Castello recentemente approvato dal Comune di Firenze relativamente alla porzione destinata a parco. In sostanza, con la modifica approvata, l’areale per il nuovo assetto dello scalo inizialmente indicato nel PIT viene modificato per circa 29 ettari (tra Firenze e Sesto Fiorentino) su un totale di oltre 7.000 ettari vincolati a parco (in due province e otto comuni, da Castello all’area pratese).
Nell’ambito del provvedimento è stato anche confermato l’impegno per il nuovo ponte sull’Arno a Signa e relativa viabilità, opera che lambisce l’area di uno degli interventi di compensazione ambientale previsti nel masterplan (la realizzazione di una nuova grande area naturale nella quale rilocalizzare l’attuale laghetto artificiale di Peretola) e per la quale si sta predisponendo la corretta collocazione in rapporto alle distanze dall’area naturale.
La votazione odierna ha anche approvato il mandato al presidente della Regione perché rappresenti la posizione favorevole della Toscana al masterplan in Conferenza dei Servizi, con un sì al progetto che, come previsto dalle norme regionali, costituirà automaticamente variante per gli strumenti urbanistici vigenti.
L’atto è stato approvato con 23 sì del PD, mentre hanno votato no 7 consiglieri di Movimento 5 Stelle, SI-Toscana a Sinistra, Gruppo Misto-Tpt e un rappresentante di Articolo1-Mdp. Non hanno votato i consiglieri di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega, usciti dall’aula. Nel corso del dibattito, andato avanti per quattro ore, sono riemerse tutte le posizioni note, vecchie e nuove: le ragioni chiare e forti del sì al masterplan del “Vespucci” e al sistema aeroportuale regionale, per Firenze, la piana, l’area metropolitana fiorentina e la Toscana; le inascoltabili argomentazioni del no, sempre inchiodate sulle solite totali disinformazioni e distorsioni della realtà; le imbarazzanti posizioni politiche di chi preferisce barcamenarsi tra logiche di partito poco edificanti piuttosto che rispondere ai territori e ai cittadini anche su temi tanto strategici per l’interesse pubblico generale quale quello discusso oggi.
Troppi piccoli aereoprti in Italia.
Negli anni 80 si prospettava l’ampliamento di Pisa e il collegamento ferroviario via treno già all’epoca attuato dal binario 12 stazione SMN.
Un vero peccato non completare questo progetto, si sono persi ben 36 anni; purtroppo, ritengo che il fascino della “poltrona” di Presidente e di Consiglieri di Amministrazione abbia prevalso sulla razionale scelta di un aereoporto unico e grande della Toscana.
Con rammarico
Cordiali saluti
Sandro Musetti
Gentile Sandro, la correggiamo: il collegamento ferroviario da Firenze SMN (Binario 5) all’aeroporto di Pisa è esistito per tanti anni, ma non ha mai funzionato per l’eccessiva lunghezza del tragitto (nessun aeroporto al mondo è tanto distante dalla città) e il troppo lungo tempo di percorrenza e alla fine FS e SAT hanno deciso di eliminarlo per le ingenti perdite che comportava, smantellando il tratto tra la stazione di Pisa e l’aeroporto di Pisa.
Come sancito nel Piano Nazionale dei Trasporti (che è legge dello Stato), la Toscana ha bisogno di entrambi gli aeroporti: Firenze potenziato con la nuova pista e Pisa con l’attuazione del masterplan previsto che completa gli sviluppi comunque già attuati per lo scalo pisano dagli anni ’80, nonostante le esistenti problematiche ambientali e urbanistiche (è stato anche abbattuto un intero nucleo abitato storico). Oggi Pisa non può essere ampliato oltre al masterplan in corso perché sorge su una piccola porzione di terreno stretta tra le case del quartiere San Giusto e la base militare della 46a Brigata Aerea e comunque in nessun modo potrebbe sopperire alla mancanza di uno scalo adeguato a servizio dell’area fiorentina e della Toscana centrale.
Quando lavoravo a SMN negli anni ‘80 e si poteva pure fare il check in a SMN, quei treni no stop per l’aeroporto (c’è n’era uno l’ora e ci metteva 60 min) erano sempre mezzi vuoti.
E d’altra parte non potrebbe essere altrimenti. Anche nei periodi di punta si hanno circa 60 voli giornalieri in partenza da Pisa. Anche ammesso 25 pax per volo fossero di Firenze e dintorni (il resto preferiscono altri mezzi ovviamente), al massimo si potrebbe pensare di avere 1500 passeggeri diretti all’aeroporto di Pisa. Anche se tutti scegliessero il treno invece dell’auto o del bus, 1500 persone sono solo 3 treni.