6/9/2018 – Nell’estenuante maratona andata in scena lo scorso martedì nel consiglio comunale di Firenze per la discussione sul masterplan del “Vespucci”, tra le varie bizzarrie ascoltate, ad inizio seduta è tornato ad essere oggetto di “attenzione” anche il nostro notiziario “Aeroporto” in una domanda di attualità rivolta dalla consigliera Stefania Collesei (MDP) alla Giunta Comunale, con considerazioni poco felici e inappropriate sulla nostra pubblicazione e sulla nostra Associazione.
Origine della domanda è stato un passaggio (del tutto marginale) dell’ultimo numero del notiziario dedicato ai lavori dell’Osservatorio ambientale sul masterplan (Aeroporto n. 84, pagina 2, “RGPO”) nel quale si ricorda come le “prescrizioni” allegate al decreto VIA siano state ridenominate “condizioni”. Ragione della domanda l’interpretazione personale ed errata che tale variazione lessicale sia nata in specifico per il masterplan dell’aeroporto di Firenze, in sede di Osservatorio, e che possa essere un modo per declassare le prescrizioni stesse. Quindi viene chiesta conferma della veridicità di quanto riportato sul nostro notiziario ed alla risposta un po’ generica della Giunta Comunale, che sottolinea (giustamente) come l’unica fonte valida per le istituzioni debbano essere gli atti ufficiali, la consigliera conclude l’intervento definendo la nostra pubblicazione e la nostra Associazione fonte di dati e notizie non conformi e che non fanno testo.
Sorvolando sui toni espressi verso di noi e altre considerazioni sulla questione aeroportuale (per ragioni di spazio e sfinimento per le solite polemiche), precisiamo prima di tutto che i contenuti del nostro notiziario, da 22 anni, sono proprio conformi agli atti ufficiali: i dati riportati sono reali, la descrizione di progetti, studi e iter sono corretti perché sempre tratti proprio dai documenti ufficiali che via via vengono elaborati e messi a disposizione pubblicamente. Documenti inerenti il masterplan fiorentino, la questione aeroportuale toscana, il trasporto aereo nazionale e ogni altro documento prodotto da qualunque organismo (competente) del settore aeronautico a livello nazionale o internazionale che possa avere una qualche rilevanza o attinenza con la vicenda fiorentina. Anche per questo a volte ritardiamo a prendere posizioni o commentare gli eventi: per aspettare di poter leggere e comprendere le cose alla fonte e non andar dietro a tweet, flash di agenzia, dichiarazioni volanti e sparate varie.
Documenti che leggiamo e sintetizziamo, non potendo ovviamente riportare contenuti totali nelle otto pagine del trimestrale “Aeroporto” (fare un copia e incolla di interi documenti già pubblicamente accessibili sarebbe peraltro del tutto inutile). Sono invece nostre molte considerazioni e commenti che spesso accompagnano la pubblicazione di notizie e dati ufficiali e che, lo comprendiamo, possono dare noia o non piacere a chi ha idee totalmente diverse sulla questione aeroportuale come quelle espresse nei consigli comunali di Firenze e Sesto Fiorentino dello scorso martedì dai “no-aeroporto” dell’area fiorentina. In 22 anni di pubblicazione abbiamo ricevuto reazioni di ogni tipo (positive e negative) ai contenuti del nostro notiziario, da sempre molto “attenzionato” da tutte le istituzioni, e sicuramente sarà così finché proseguirà la pubblicazione (d’altra parte questo è il motivo dell’esistenza del notiziario), ma mai abbiamo pubblicato notizie o dati non reali. Rimanendo naturalmente del tutto ovvio che per le istituzioni debbano fare testo solo i documenti ufficiali per i rispettivi adempimenti da attuare.
Entrando nello specifico del punto contestato va precisato comunque che il cambio di definizione da “prescrizione” a “condizione” emerso nella procedura VIA non è un’invenzione “fiorentina” (né nostra, né dell’Osservatorio sul masterplan del “Vespucci”) ma così è disposto dalla normativa nazionale di VIA (D.Lgs 16 giugno 2017 n.104), che all’art. 2, comma o-quater definisce: “condizione ambientale del provvedimento di VIA: prescrizione vincolante eventualmente associata al provvedimento di VIA che definisce i requisiti per la realizzazione del progetto o l’esercizio delle relative attività, ovvero le misure previste per evitare, prevenire, ridurre e, se possibile, compensare gli impatti ambientali significativi e negativi nonché, ove opportuno, le misure di monitoraggio”.E nello stesso decreto VIA dei Ministeri dell’Ambiente e Beni Culturali sul masterplan del “Vespucci” (DM 377, 28/12/2017), a pagina 9, prendendo atto della sopravvenuta modifica normativa ad opera del D.Lgs 104, è precisato che la locuzione “condizioni ambientali” ha sostituito il termine “prescrizioni”.
Ricordato questo, va comunque evidenziato come ciò non abbia alcuna attinenza con il peso delle prescrizioni annesse al parere ambientale favorevole sul masterplan del “Vespucci”, che sono rimaste invariate nel numero (70 erano e 70 rimangono) e nella consistenza. Chi ha letto (veramente) i progetti, gli studi, i documenti della VIA, i decreti finali e tutto quanto di ufficiale continua ad essere prodotto, come dovrebbe essere d’obbligo per chi riveste cariche pubbliche ed è chiamato a esprimersi sulla vicenda, non può che essere consapevole di questo quadro e comprendere la veridicità di quanto riportato sul nostro notiziario.