È stato pubblicato da ENAC il rapporto annuale sull’andamento del traffico aereo italiano relativo al 2017. Il quadro rappresentato ricalca sostanzialmente la situazione già evidenziata nei dati di Assaeroporti (gestori aeroportuali) diffusi nel gennaio scorso, ma con una maggiore completezza per la copertura di tutti i 41 aeroporti che nell’anno passato hanno ospitato traffico commerciale e numeri leggermente differenti per alcune variazioni nelle modalità di conteggio, che però non incidono sostanzialmente sulla situazione.
Nel complesso il traffico aereo nazionale lo scorso anno ha registrato 174.628.241 passeggeri (+6,2 sul 2016), 1.364.564 movimenti (+2,4) e 1.090.923 tonnellate di merce e posta (+9,2) sui 41 aeroporti conteggiati, distribuiti in 17 regioni (Basilicata e Molise non hanno aeroporti, la Valle d’Aosta anche nel 2017 non ha avuto voli commerciali). Dallo scorso anno i numeri riportati nelle tabelle generali di ENAC riguardano il traffico di linea e charter e non comprendono i dati dei voli aerotaxi, riportati parzialmente a parte, comunque l’incidenza sui totali è minima.
Accorpando il traffico aeroportuale per poli regionali, 14 regioni su 17 hanno mantenuto la posizione. Le prime cinque sono state quindi anche nel 2017 Lazio (46,7 milioni), Lombardia (43,8 milioni), Sicilia (16,9 milioni), Veneto (16,3 milioni) ed Emilia Romagna (8,6 milioni). Quattro regioni hanno registrato incrementi di passeggeri superiori al milione: 3,7 milioni in più in Lombardia, 1,7 in Campania, 1,4 in Veneto e Sicilia. Le tre posizioni variate riguardano la Campania, salita dall’8° al 6° posto, e le due regioni superate dalla Campania che sono Sardegna (scesa dal 6° al 7° posto) e Toscana (scesa dal 7° all’8° posto).
Guardando ai singoli aeroporti, il gruppo dei primi 10 scali per traffico passeggeri nel 2017 si è confermato lo stesso del 2016, anche se con alcuni scambi di posizione: Roma Fiumicino (40,8 milioni), Milano Malpensa (22), Bergamo (12,2), Venezia (10,3), Milano Linate (9,5), Catania (9), Napoli (8,6), Bologna (8,1), Roma Ciampino (5,9) e Palermo (5,8). L’incremento maggiore (tra gli scali principali e con traffico consolidato) è stato a Napoli Capodichino, con un +26,6% (uno dei più alti tassi di crescita europei), effetto atteso dell’attivazione della base Ryanair con il lancio di decine di nuove rotte. Crescite a due cifre, sempre tra gli scali principali, hanno riguardato anche Catania (+15,3%), Treviso (+14,5%), Malpensa (+14,1%), Cagliari (+11,8%), Verona (+10,8%), Olbia (+10,6%) e Bergamo (+10,6%). Dieci aeroporti hanno raggiunto nel 2017 nuove soglie “milionarie” di passeggeri: i 22 milioni sono stati superati a Malpensa (dai 19 del 2016), 12 milioni a Bergamo, 10 a Venezia, 9 a Catania (dai 7 del 2016), 8 a Napoli (dai 6 del 2016) e Bologna, 5 a Pisa, 4 a Cagliari e Torino, 3 a Verona.
La Toscana nel 2017 ha registrato sui suoi quattro scali commerciali (voli di linea e charter) 7.885.478 passeggeri (circa 395.000 in più sul 2016) scendendo però, come già evidenziato, dal 7° all’8° posto tra le regioni italiane, superata dalla Campania. I movimenti sono stati 67.544 (sesta regione italiana) e il traffico cargo (merci e posta) 10.270 tonnellate (quinta regione). Guardando ai singoli scali toscani, l’aeroporto di Pisa si è confermato 11° per traffico passeggeri, 5.222.427 (+4,9%), superando per la prima volta la soglia storica dei 5 milioni di passeggeri annui (festeggiati da Toscana Aeroporti con la cinquemilionesima passeggera il 7 dicembre 2017). I movimenti gestiti dal “Galilei” sono stati 37.536 (+2,6%) e 10.208 tonnellate di merce e posta (+3%). L’aeroporto di Firenze è passato dal 19° al 18° posto (superando nel 2017 Lamezia Terme) con 2.646.050 passeggeri (+5,7%), mentre i movimenti del “Vespucci” sono stati 29.068 (+0,9%) e 62 le tonnellate di merce e posta (-12,3%). Gli altri due scali toscani che nel 2017 hanno ospitato attività commerciali si mantengono in fondo alla graduatoria ma hanno mosso le proprie posizioni: l’aeroporto dell’Elba è passato dal 37° al 35° posto, con 9.227 passeggeri su 854 movimenti; lo scalo di Grosseto è salito dal 40° al 37° posto, con 7.774 passeggeri su 86 movimenti.
Come sempre l’inquadramento della Toscana nel quadro nazionale è da leggere tenendo conto del condizionamento derivante dalla situazione dell’aeroporto di Firenze, che incide nelle statistiche per il traffico perso a causa delle attuali disfunzioni del “Vespucci” (oltre 1.400 voli e 130.000 passeggeri nei dati 2017 comunicati in questi giorni da Toscana Aeroporti) e per l’impossibilità di gestire una normale evoluzione del traffico aereo nel principale bacino d’utenza regionale. Da una parte quindi i numeri in crescita comunque raggiunti dalla Toscana hanno ancora più valore, perché ottenuti con un gap di capacità infrastrutturale che nessun’altra regione presenta; dall’altra parte i dati toscani non sono rappresentativi del reale potenziale di traffico aereo della nostra regione.