Per l’ennesima volta ENAC, l’ente nazione regolatore dell’aviazione civile italiana del Ministero dei Trasporti, unico responsabile della validazione di infrastrutture e progetti aeroportuali e del corretto funzionamento degli scali aerei, è dovuta intervenire con nota ufficiale nelle polemiche sempre più ridicole scatenate dai soliti soggetti che animano o ispirano i comitati della piana contro l’aeroporto di Firenze per ribadire l’ovvio: il fatto che il “Vespucci” è un aeroporto sicuro, certificato in tal senso, come qualsiasi altro scalo in attività. Certificato naturalmente in base a tutto il quadro di caratteristiche tecniche, strutturali e del contesto in cui è collocato.
Come abbiamo ribadito tante volte anche noi su questo blog e sul nostro notiziario, un aeroporto (qualunque sia, da Fiumicino al Cinquale) o è sicuro o è chiuso, nel senso che il parametro sicurezza è inderogabile e in base ad esso varia il parametro funzionalità dello scalo. Situazione che nell’attuale assetto di pista del “Vespucci” genera tutte le note disfunzioni operative (non di sicurezza!) in essere. Il fronte dei “contro” (autori e attori) ha pensato bene di strumentalizzare e distorcere anche questo concetto inventandosi un “Vespucci” non sicuro. Quindi adesso, oltre a contestare la nuova pista, sono passati alla richiesta di chiusura dell’attuale scalo. Tesi basata appunto sul disconoscimento (sempre solo per Firenze…) dell’autorità e delle competenze dell’ente nazionale dell’aviazione… e sulla pretesa ormai di stabilire le regole dell’aviazione mondiale da qualche circolo di Galciana o Sesto Fiorentino…
Qui di seguito il testo integrale del comunicato stampa diffuso da ENAC nella giornata di ieri, che in alternativa può essere scaricato a questo link.
COMUNICATO STAMPA N. 53/2017
ENAC IN MERITO ALLA SICUREZZA OPERATIVA DELL’AEROPORTO DI FIRENZE OGGETTO DI ALCUNI RECENTI ARTICOLI DI STAMPA
Con riferimento ad alcuni articoli pubblicati negli ultimi giorni sulla stampa toscana e ad una lettera che l’ENAC ha ricevuto da parte del “Coordinamento dei comitati per la salute della Piana di Prato e Pistoia” – e a cui l’Ente ha dettagliatamente risposto in via ufficiale ieri, 28 luglio, l’ENAC precisa quanto segue in merito alla sicurezza infrastrutturale e operativa dell’Aeroporto di Firenze e al relativo Decreto VIA.
Le operazioni di volo presso lo scalo di Firenze Peretola sono ed erano aderenti al normale esercizio di un aeroporto certificato che opera nel pieno rispetto della normativa internazionale di settore, così come attestato dal mantenimento della certificazione da parte dell’ENAC.
Su tale aeroporto l’ENAC ha, peraltro, condotto uno studio di rischio, che solitamente viene applicato ai soli aeroporti con almeno 50.000 movimenti annui, a fronte, invece, dei 28.868 movimenti registrati dallo scalo fiorentino nel 2003 e dei 28.806 nel 2016, e una valutazione sulle sicurezza operativa per la pista di volo esistente, la 05/23.
Le valutazioni del rischio associato al verificarsi di eventi incidentali sono state condotte attraverso l’impiego del modello statistico sviluppato dalla FAA (Federal Aviation Administration, Ente americano per la sicurezza del volo e del trasporto aereo) nell’ambito di uno specifico “Airport Cooperative Research Program” (ACRP) sul “Airport Safety Risk Management”, grazie al quale si è verificata la sicurezza dell’attuale infrastruttura di volo.
La stima del rischio è stata eseguita in considerazione dell’influenza che le effettive caratteristiche della pista possono indurre sul livello di sicurezza standard delle operazioni; lo studio di sicurezza ha previsto un’analisi statistica dei dati sui movimenti giornalieri effettuati sullo scalo, tenendo in adeguata considerazione sia le caratteristiche della pista, sia le condizioni meteorologiche che si verificano durante l’anno, in modo da pervenire ad una specifica stima della probabilità di accadimento di incidenti.
Per l’Aeroporto di Firenze è stato elaborato un nuovo Piano di sviluppo fino al 2029 (per il quale la pronuncia di compatibilità ambientale non si è ancora conclusa) che prevede una nuova pista di volo pressoché parallela alla direttrice dell’autostrada Firenze – mare. Il nuovo Piano di sviluppo aeroportuale varia lo scenario aeroportuale, in particolare modificando l’orientamento della pista.
Roma, 29 luglio 2017
Comitatini della Piana sempre più imbarazzanti, come le formazioni politiche che li sostengono pur di andare contro al “Piddi” (cit.)
Le autorità cittadine e regionali li ignorano, forse è quello che l’insignificanza di queste rappresentative in effetti merita, ma sarebbe necessario invece che chiunque sollecitasse sindaco, regione e Toscana Aeroporti a intervenire con la massima decisione e celerità per per ristabilire la verità dei fatti dinanzi a questa non più tollerabile ondata di “fake news”.
Il comitato della piana , ma chi sono e veramente cosa vogliono , ottenere ?????
forse vantaggi , forse solo rallentare il futuro , forse voti ?????
Mi chiedo sempre PERCHE ??
””
Gentile Antonio, lei fa una bella domanda, alla quale penso farebbe fatica a rispondere uno stuolo di psicologi. Purtroppo i “comitati contro” sono diventati un male dei nostri tempi. Ogni progetto anche il più piccolo, anche quelli evidentemente a beneficio della comunità tutta, ha un “comitato contro”. La composizione è a nostro avviso molto variegata: la maggior parte sono semplicemente cittadini male informati e aizzati da capipopolo e politicanti che lo fanno per interessi di visibilità o carriera (personale o politica), poi c’è senz’altro una quota più piccola mossa da interessi personali, e poi c’è una quota di persone che semplicemente protestano contro qualsiasi cosa, così per sentirsi protagonisti, per combattere il “sistema” che a loro avviso è sempre corrotto, assoggettato ai potenti e incompetente. Anche se il progetto è un parcheggio auto per alleviare un quartiere soffocato dalle auto. Il clima contro l’aeroporto di Firenze è frutto di questa situazione. Non importa se il masterplan dell’aeroporto e soprattutto la nuova pista sono fortemente migliorativi rispetto alla situazione attuale e soprattutto dal punto di vista ambientale.
E la domanda che uno si fa, allora, è: possiamo e dobbiamo noi rimanere ostaggio di questa variegata umanità?
La risposta è semplice: NO.
Loro si organizzano per recare disturbo? Bene, organizziamoci anche noi, contro di loro. Loro sono solo quelli della Piana, il resto di Firenze non aspetta altro che di godere finalmente di certi servizi senza per forza bisogno di andare a cercarli altrove. Contrastiamo le loro ragioni (sbagliate) con le nostre (giuste). Facciamo loro PUBBLICITÀ e creiamo una base di consenso solida. È giunta l’ora ed è una questione di necessità e civiltà.
Mi trovo a Berlino per lavoro, in questi giorni. Lungi da me l’idea di paragonare una grande capitale europea da quasi cinque milioni di abitanti a una ex piccola capitale di metà Ottocento che di residenti ne fa poco più di un milione, contando anche il resto della città metropolitana; Firenze è comunque un polo non solo turistico e artistico d’importanza mondiale (ciò significa che deve quotidianamente gestire ben più di un milione di persone, tra abitanti, visitatori e lavoratori) e in quanto a servizi sembra davvero il quarto mondo, rispetto a qua. Il discorso è molto più ampio e dall’aeroporto si estende a tutta una serie di cose delle quali da noi non v’è neanche l’ombra; penso per esempio a una moderna metro-tramvia che vada ben oltre le tre-quattro linee attualmente in progettazione, che sottoattraversi il centro storico e tra collegamenti di superficie ed interrati si estenda alle zone più remote della città metropolitana per collegarla nella sua interezza, incentivando così anche la crescita del tessuto economico-lavorativo cittadino. Non ci si può più limitare ai lamenti contro il Sistema Italia (e soprattutto Firenze) ingolfato da queste associazionelle. Bisogna agire e contrastare la loro disinformazione, per fornire ai dati reali quella rilevanza mediatica che è fondamentale.
Le persone vogliono vivere in una città accogliente, moderna ed efficente, nessuno vuole rimanere al periodo precedente l’unità d’Italia. Bisogna organizzarsi e credo che la Vostra Associazione sia il trampolino perfetto. Dovreste solamente cercare di dare più visibilità alle Vostre idee, magari affiggendo manifesti, distribuendo volantini in quei punti di elevata aggregazione nei quali si crea il consenso e contattando Comune, Città metropolitana, Regione e Toscana Aeroporti per concordare controstrategie efficaci.
Gentile Gabriele,
condividiamo sostanzialmente tutto quanto scrive sull’assurdità della situazione di stasi e arretratezza dell’area fiorentina e comprendiamo bene il suo sfogo per l’immobilismo di chi dovrebbe fare di più per arrivare a qualcosa, perché se si è sempre fermi, o si va a rilento esasperante, o addirittura si va all’indietro significa che chi di dovere non ha fatto e non fa abbastanza. Perché i comitatucoli contro, anche se tanto chiassosi e attivi con i gruppetti di persone che li animano (e chi gli scrive i copioni), avrebbero poco gioco e risalto se il fronte di enti e istituzioni coinvolte e “responsabili” di tutto ciò che accade e non accade fosse compatto e convinto di arrivare all’obiettivo.
Per quanto riguarda la nostra Associazione, attiva da 21 anni (da 35 se si considera il precedente Comitato per l’Aeroporto del quale dal 1996 prosegue l’attività), come abbiamo già avuto modo di dire, per tanti anni è stata presente attivamente nelle discussione sulla questione aeroportuale, con conferenze stampa, convegni, solleciti e interventi diretti presso le istituzioni, repliche verso i comitati contro, ecc. ecc. Ma dopo tanti anni di argomentazioni sempre uguali, in replica sempre alle stesse polemiche che durano da decenni (qualcuno ci accusava anche di recitare dei “mantra”) e di fronte a una risposta quasi sempre scarsa e debole da parte di enti e istituzioni, abbiamo deciso di continuare a seguire e commentare la questione (come faremo sempre qualunque cosa accada), ma di farlo tramite il nostro notiziario e il sito internet. Contenitori dove abbiamo messo a disposizione di chi sia interessato alla vicenda approfondimenti su tutti i vari aspetti ricorrenti (ad esempio con le sezioni “In breve”, “Domande frequenti” e “Falsi miti” che affrontano tutti i punti ancora oggi sollevati per contestare lo scalo fiorentino e smontano le tesi dei “contro”, sballate oggi come nel secolo scorso).
Per il fare di più, riteniamo che dovrebbero farlo innanzi tutto gli enti e le istituzioni più coinvolte e responsabili del progetto e delle procedure in atto (Comune, Città Metropolitana, Regione e Toscana Aeroporti, come lei cita, ma anche atre realtà locali), sia perché alla fine di fatto sono loro, con la loro volontà (o meno), a determinare il percorso in atto, sia perché avrebbero i mezzi e gli strumenti adeguati per fare un’azione di comunicazione più forte e efficace. Quindi ci auguriamo anche noi che la nostra città e la sua area metropolitana si diano una svegliata di fronte alle incertezze e alle azioni di contrasto ancora in campo.