In attesa che arrivi il pronunciamento dei Ministeri dell’Ambiente e dei Beni e Attività Culturali a chiusura della procedura di valutazione ambientale (VIA) sul Masterplan 2014-2029 del “Vespucci” di Firenze, poniamo all’attenzione il decreto approvativo emesso dagli stessi enti lo scorso 19 gennaio per la procedura di VIA inerente il masterplan al 2021 dell’aeroporto “Marco Polo” di Venezia (avviata il 30/9/2014 e conclusa in 16 mesi). Un decreto che dà il via libera alla nuova fase di sviluppo dello scalo allegando, com’è usuale per opere di questo tipo, una serie di prescrizioni dettate dai due ministeri (9 dal dicastero dell’Ambiente, 12 da quello dei Beni e Attività Culturali) e dalla Regione Veneto (12, in parte ricomprese in quelle dei ministeri, in parte aggiuntive).
Ricordiamo che l’aeroporto di Venezia si trova a 12 km dal centro (6 km per via d’acqua), ha un’estensione di 335 ettari (al 2021 raggiungerà circa 370 ettari), dispone di due piste di volo parallele di 3.300 metri (pista principale) e 2.780 metri (pista secondaria, utilizzata come bretella di rullaggio), è il terzo polo aeroportuale italiano, confermato come terzo “gate intercontinentale” dal Piano Nazionale Aeroporti (dopo Fiumicino e Malpensa), ha gestito nel 2015 8,7 milioni di passeggeri e forma con Treviso, distante circa 30 km, il “sistema aeroportuale di Venezia” (11,1 milioni di passeggeri complessivi nel 2015).
Il masterplan al 2021 del “Marco Polo” di Venezia prevede investimenti per circa 315 milioni di euro (gli investimenti a più lunga scadenza raggiungono quota 630 milioni) con interventi di adeguamento e ampliamento di tutte le componenti dello scalo. Le opere più consistenti interessano il terminal (152 milioni) e il sistema delle due piste (70 milioni) che vedrà un allungamento della pista secondaria e l’allargamento (a 60 metri) della pista principale per incrementare l’operatività per i velivoli “wide body” impiegati soprattutto sulle tratte intercontinentali. La stima di crescita di traffico su cui si basa il masterplan prevede il raggiungimento al 2021 di 11,6 milioni di passeggeri e 102.000 movimenti.
Lo scalo di Venezia è inserito in un’area appartenente all’ecosistema della laguna di Venezia, confina con aree naturali protette sotto la direttiva “Natura 2000” (aree SIC e ZPS) e con il “Parco regionale ambientale e antropologico di interesse locale della laguna Nord di Venezia”. L’area dell’aeroporto è inserita nel sito UNESCO “Venezia e la sua laguna laguna – Ecosistema della laguna veneziana”. Su questi aspetti vertono varie prescrizioni che accompagnano l’approvazione del piano di sviluppo, oltre che su altre questioni quali il monitoraggio delle emissioni acustiche e atmosferiche e l’assetto idrico. A livello urbanistico il “Marco Polo” è ricompreso nel piano territoriale complessivo “Quadrante Tessera” e nelle pianificazioni degli enti locali che nel tempo si sono adeguate allo sviluppo dello scalo e ora prevedono gli aggiustamenti necessari per recepirne il nuovo assetto delineato nel masterplan.
La SAVE, gestore dell’aeroporto veneziano, ha accolto con soddisfazione il via libera al masterplan, anche a fronte del quadro di prescrizioni comunque atteso: «Non modificano l’impianto del progetto – ha commentato il Presidente di SAVE Enrico Marchi – e va rilevato che non ci sono mai grandi progetti approvati senza prescrizioni, quindi non fatevi ingannare. Non ci sono problemi. Anzi, c’è grande soddisfazione perché questa approvazione da parte della commissione VIA del Ministero dell’Ambiente era uno scoglio importante da superare e ci siamo riusciti grazie al duro lavoro portato avanti da una bella squadra di professionisti. Viene confermato l’aumento dei traffici a Venezia e possiamo ora pensare che appena finiti gli attuali cantieri si può passare a lavorare sui lati dell’aeroporto e prevedere il via ai cantieri del Masterplan tra il 2017 e il 2018».