Anche per il 2014 la riserva naturale Bosco della Cornacchiaia, nel parco Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli a Pisa, è stata una delle aree protette protagonista della tradizionale manifestazione “Oasi in festa” organizzata ogni anno dal WWF e tenutasi oggi. Per la Toscana sono state interessate nove aree naturali gestite dall’organizzazione mondiale per la tutela dell’ambiente, distribuite in cinque province.
Il Bosco della Cornacchiaia è una delle oasi protette ricomprese nel grande parco che si estende sulla costa toscana dal lago di Massaciuccoli al confine con la provincia di Livorno. L’area, parte della tenuta di Tombolo assieme alla vicina oasi WWF Dune di Tirrenia, presenta habitat tipici dei territori di origine alluvionale tra il mare e l’entroterra che caratterizzano tutta la zona, rimasti pressoché intatti nella conformazione e nella presenza di specie floro-faunistiche, tra dune, “lame”, boschi con piante secolari, aree umide che ospitano molte specie di uccelli acquatici.
L’oasi si trova nella parte del parco a sud della città di Pisa, in corrispondenza della direttrice di volo principale seguita dagli aerei che scendono verso l’aeroporto, quindi convive da sempre con il passaggio sulla zona di velivoli civili e militari diretti verso lo scalo pisano. Gli stessi voli, sorvolando per circa 12 km il territorio del parco tra l’aeroporto e il mare, interessano anche altre aree protette, dal Bosco degli Allori più a ridosso della piste, all’area protetta Secche della Meloria, a maggiore distanza, in corrispondenza del tratto di mare su cui i velivoli si allineano con la direttrice delle piste.
L’odierna festa nell’oasi del Bosco della Cornacchiaia, ma più in generale la storica realtà del parco pisano, sono dimostrazione della possibile convivenza in un territorio tra aeroporto, attività aeree, parchi e aree naturali protette. Nessun problema di coesistenza è infatti mai stato sollevato, né sono mai state evidenziate ricadute ambientali negative su boschi, aree protette e sulle attività agricole e turistiche connesse al parco e mai è stata evidenziata la necessità di studi e valutazioni specifiche per lo sviluppo del traffico aereo. L’esempio pisano, peraltro comune a molte altre realtà italiane ed europee, dovrebbe fare da modello per tutta la Toscana, mettendo fine alle polemiche infondate che vogliono per forza contrapporre parco e aeroporto nel territorio della piana fiorentina.