Eurocontrol, l’Organizzazione Europea per la Sicurezza della Navigazione Aerea, ha lanciato un allarme sulla carenza di capacità degli aeroporti europei, che non saranno in grado in futuro di far fronte al previsto sviluppo del traffico aereo. Nonostante la crisi in atto nel continente europeo, infatti, il trasporto aereo continuerà a crescere e si stima che nel 2035 il numero dei voli in Europa arriverà 14,4 milioni annui, il 50% in più di quelli registrati nel 2012. A causa della scarsa capacità aeroportuale e della lentezza dei piani di sviluppo degli scali, Eurocontrol calcola che ci saranno circa 1,9 milioni di voli annui in più rispetto alla capacità prevista per il 2035, con crescenti casi di congestione, ritardi dei voli, disagi per i passeggeri, danni economici per tutta la catena di operatori e ripercussioni economiche sulla comunità. I danni economici vengono stimati, al 2035, in 40 miliardi di euro l’anno di mancati introiti, cinque miliardi di costi per far fronte ai problemi di congestione e in un impatto economico sulla comunità europea pari a 230 miliardi di perdita di Prodotto Interno Lordo.
La Toscana, purtroppo, è un esempio emblematico di questa situazione e del rischio che corre l’economia regionale se non si darà veloce attuazione ai progetti di sviluppo che riguardano i due maggiori aeroporti di Firenze e Pisa. La nostra regione, infatti, vede da una parte l’aeroporto di Pisa, con le limitazioni di essere un’importante base militare e di avere pochissimi spazi di crescita, e dall’altra l’aeroporto di Firenze, assolutamente insufficiente e inadeguato a far fronte al suo ruolo senza la nuova pista. Il messaggio per i nostri politici e decisori pubblici è chiaro: procedere celermente con lo sviluppo dell’aeroporto di Pisa (che ha un ottimo masterplan) per portarlo gradualmente alla sua massima capacità e realizzare la nuova pista di Firenze nel più breve tempo possibile. I progetti dell’aeroporto pisano stanno procedendo celermente (anche con il supporto di finanziamenti pubblici) con il totale appoggio di enti e istituzioni, mentre la procedura per il via libera alla nuova pista di Firenze (dibattuta da decenni) si sta allungando a dismisura, avversata da una parte di enti e istituzioni locali che dovrebbero invece guardare alla crescita ed al benessere di tutta la realtà toscana.