Dopo tante polemiche inutili e artificiose e ritardi esasperanti, il Consiglio Regionale della Toscana ha adottato oggi la variante al PIT (Piano d’Indirizzo Territoriale) che comprende l’ipotesi della nuova pista per l’aeroporto di Firenze (33 voti a favore, 2 contrari, 15 astenuti). Approvati anche un emendamento inerente le prescrizioni collegate al progetto aeroportuale e una risoluzione per chiedere a ADF la presentazione di un piano più dettagliato (un “preliminare” del Piano di Sviluppo Aeroportuale) e il relativo piano finanziario prima del nuovo passaggio in consiglio regionale per l’approvazione definitiva.
L’atto votato oggi è infatti il primo passo di un iter ancora lungo: adesso si attende la pubblicazione del documento sul Bollettino ufficiale della Regione, passo che avrà tempi superiori rispetto al solito per la coincidenza con il periodo estivo ed è previsto per la fine di agosto. Quindi scatteranno due mesi di tempo per presentare osservazioni, poi ci saranno (da novembre?) nuovi passaggi in Regione per le controdeduzioni alle osservazioni e altri adempimenti in uffici e commissioni e infine si arriverà alla votazione finale in Consiglio Regionale per l’approvazione definitiva della variante al PIT, probabilmente nel 2014.
In attesa di poter leggere nel dettaglio i testi degli atti adottati con il voto odierno per giudicarne il merito e presentare le eventuali osservazioni, al momento si può esprimere un giudizio a doppia faccia sullo stato della procedura: da una parte è indubbio che quello di oggi sia stato un passaggio storico per l’inserimento per la prima volta dell’ipotesi della nuova pista per lo scalo di Firenze in un atto urbanisico ufficiale e adottato dalle istituzioni, fatto che sarebbe bello poter leggere come un vero cambio di marcia della Regione su un tema combattuto per decenni.
Dall’altra parte va preso atto del caos e della disinformazione purtroppo ancora presente, rappresentata dalle argomentazione dei consiglieri che si sono opposti o non hanno votato, di quelli che si sono astenuti adducendo ancora oggi mancanza di informazioni necessarie sulle caratteristiche del progetto aeroportuale e anche di coloro che hanno votato favorevolamente ma hanno sollevato di nuovo problemi su presunte carenze negli studi agli atti. Studi in realtà che sulla specifica questione della pista contengono informazioni più che sufficienti per approvare uno strumento come un Piano d’Indirizzo, ma che evidentemente ancora in molti non hanno letto o hanno letto in modo a dir poco superficiale, facendosi invece condizionare dal caos informativo alimentato nel dibattito pubblico sulla stampa e in TV e anche nelle audizioni delle Commissioni Regionali. Sull’iter del piano resta poi l’incognita maggiore rappresentata dalla questione della holding tra i gestori degli scali di Fienze e Pisa, entità tutt’ora assolutamente indefinita e che, se confermata come elemento vincolante l’approvazione definitiva della variante al PIT, rischia di essere il vero stop per le prospettive dello scalo fiorentino.
Salutiamo quindi oggi un passo in avanti, sperando che adesso non seguano due passi indietro, in stile gioco dell’oca, a colpi di richieste di nuovi studi, controstudi, vincoli e prescrizioni.