Mentre le istituzioni toscane sono impegnate ad alimentare il dibattito sul se, come, quando e perché possa servire una pista di volo funzionante per l’aeroporto di Firenze, nella vita reale lo scalo fiorentino e i cittadini utenti, lavoratori e residenti hanno vissuto oggi l’ennesima giornata di ordinaria emergenza per gli effetti del vento sull’attuale infrastruttura di volo.
Il solito vento da sud, a tratti un po’ sostenuto ma poco significativo per una pista normale, ha infatti impedito l’atterraggio al “Vespucci” di molti voli che per buona parte della giornata hanno dovuto dirottare su altri scali con tutto il noto corollario di disagi e disservizi: procedure di avvicinamento ripetute più volte, riattaccate, lunghe attese in volo sperando in evoluzioni meteorologiche positive e poi aspettando di sapere dove poter dirottare (per i problemi di capacità di Pisa e Bologna nell’accogliere i voli fiorentini), operativi saltati e sforamenti dell’orario di chiusura per il rientro degli aerei in nottata. Quindi, migliaia di passeggeri coinvolti, in gran parte trasferiti via terra, e ritardi enormi nei tempi di viaggio, con coincidenze saltate, voli in partenza cancellati e problemi per tutti. Senza contare l’inutile carico ambientale prodotto da ore di volo aggiuntive nel cielo della Toscana e da centinaia di chilometri percorsi da decine di pullman da/per Pisa e Bologna. E, per completare il quadro, anche il carico ambientale aggiuntivo per la città di Pisa dei voli in dirottamento da Firenze perché quando tira vento da sud, se al “Vespucci” con l’attuale pista non si scende, sullo scalo pisano si atterra secondo la procedura che passa su gran parte dell’abitato fino in prossimità delle piste.
Una giornata come quella odierna, purtroppo molto frequente per l’attuale assetto del “Vespucci”, dovrebbe valere più di ogni consultazione o studio aggiuntivo per chi ha in mano le decisioni politiche sulle sorti dello scalo fiorentino e del sistema aeroportuale toscano e deve dare il via definitivo al progetto della nuova pista.